Napoli corre impettita verso il traguardo salvezza che ha un sapore speciale. L’EA7 Milano di Ettore Messina è l’agnello sacrificato sull’altare, si unisce alle vittime Virtus Bologna, Brescia e Tortona, tutte tornate a mani vuote dalla gita all’ombra del Vesuvio.
Una squadra che ha cambiato rotta in maniera sorprendente da Dicembre 2024 nel derby casalingo con i cugini di Scafati, che intanto navigavano in acque sicure e si presentavano al Palabarbuto alla ricerca della giugulare.
“Abbiamo bisogno di te“: Jacob Pullen torna a casa, da padre di famiglia si mette tutti sulle spalle e conduce alla prima vittoria stagionale con 28 punti segnati, sbloccando finalmente la classifica per i suoi. Da lì inizia una nuova stagione per Napoli, non tutta in discesa, ma con un’anima desiderosa di esprimersi e urlare in faccia al campionato “ci siamo anche noi”.
Lo shock della doppia sconfitta Pistoia e Cremona, nuovamente tutto buio. Sale in cattedra in maniera prepotente anche Tomislav Zubcic, nel frattempo Kevin Pangos ricorda quanti gradini di distanza ci siano tra lui e la maggior parte dei playmaker di LBA, ed Erick Green rispolvera l’arsenale delle meravigliose notti al Pireo da starting-five accanto a Spanoulis. Tre vittorie completamente inaspettate e Napoli è a un passo dal traguardo, in una stagione folle, con pochissimi precedenti negli anni addietro.
Dopo questa parentesi fiabesca, andiamo al match di ieri sera.
Continui colpi di scena
L’EA7 Milano parte contratta ma minuto dopo minuto cresce: Mirotic calma l’ambiente a suon di triple, coadiuvato da LeDay e un ottimo Shields. Napoli trova nei suoi esterni tante giocate importanti (in particolare Green e Pullen), ma deve fare i conti con le maglie strette sotto-canestro che impediscono i roll profondi di Totè ed Egbunu. Alla pausa Milano è +6, cinica nel punire una zona fatta abbastanza male da Napoli negli ultimi due minuti.
Al rientro la partita scivola sul +15 Milano. Shields cattura il rimbalzo e vola in campo aperto per il +17, ma Pangos ci mette il corpo e porta a casa uno sfondamento che sarà la chiave della partita.
Parte una clamorosa rimonta di Napoli animata dalla tripla di Zubcic, poi Green ne mette altre due in corsa. Il Palabarbuto è un inferno, Milano sa che dovrà fare i conti con un ambiente condizionante. Giordano Bortolani viene pescato in angolo e riporta i suoi al +9, respingendo l’impeto partenopeo, ma non è finita quì.
Il secondo tsunami nella partita porta il nome di Jacob Pullen, in versione “palla a me e state sereni“; il supporto è John Egbunu, che sotto le plance devasta i meneghini inchiodando 3 schiacciate di fila. Milano va in corto circuito totale: altro sfondamento di Shields, poi di Bolmaro, palle perse ripetute, tiri da 9 metri senza ritmo e forzatissimi, soltanto 3 punti segnati nei primi 8 minuti di quarto periodo. Napoli ringrazia, vola sul +10, e Kevin Pangos mette il sigillo alla partita con un sorrisino, in fondo in fondo rivolto al suo adorato ex coach.
E’ una festa alla sirena, risuona il coro “Napoletano vero” in curva Est e patron Grassi in lacrime scarica la tensione di un match, e di un intero campionato, complicatissimo. Potrebbero già bastare i punti attualmente detenuti per la salvezza, tenendo conto del calendario complicatissimo di Scafati e dello scontro diretto vinto.
Dall’altra parte Messina rimprovera duramente i suoi ai microfoni nel post, in particolare condannando la pessima prestazione difensiva.
Ci sono pochissimi, forse nessun precedente nella storia recente della LBA di squadre salvate dopo uno 0 su 11 iniziale. Napoli sta viaggiando in questa seconda fase di campionato a ritmo di play-off, ed è lecito porsi il quesito sul dove potrebbe essere ora se avesse iniziato la stagione con questo roster.
Milano continua nella sua annata insoddisfacente: è con un piede e mezzo fuori dal discorso Eurolega, e in LBA dovrà chiudere in volata la RS altrimenti rischia un pessimo piazzamento alle final 8.
Giovanni di Lorenzo e compagni nel parterre se la ridono: la Napoli sportiva conclude un weekend da incorniciare.
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