Il problema di Kyrie Irving si chiama costanza. Le basse percentuali anche di gara -4 mettono a rischio i C’s

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Il problema più grande dei Boston Celtics in questa stagione si chiama costanza. Con la serie sul 3-1 a favore dei Milwaukee Bucks dopo la loro seconda vittoria esterna, nonché la terza consecutiva in questo round, il primo pensiero che emerge è che i C’s non siano riusciti a fare il salto di qualità che ci si aspettava grazie all’atmosfera dei playoff. Kyrie Irving è sicuramente un fattore pesante sugli equilibri di questa serie.

Dopo una gara -1 da 12/21 dal campo e 26 punti conditi da 11 assist, non sono i punti ad essere mancati – dopo “buco” di gara -2 con 9 punti, ce ne sono 29 e 23 – ma la capacità di bucare la retina con una certa costanza. Nelle tre sconfitte consecutive infatti il numero 11 dei Celtics ha visto calare in modo drastico la sua percentuale. Prima di tornare a Boston, Irving ha tirato con un basso 4/18 dal campo seguito da un 8/22 in gara -3. Lui stesso aveva affermato nella conferenza stampa dopo la prima sconfitta interna che non avrebbe più potuto tenere una percentuale così bassa, ma pare esserci qualche problema.

Nella notte appena trascorsa, l’ex Cavaliers ha infatti totalizzato un altro 7/22 e un 1/7 da oltre l’arco che rendono amari i 23 punti e 11 assist con cui ha servito 4 suoi compagni andati oltre i 15 punti. In totale quindi, nelle tre sconfitte consecutive, Irving ha segnato 19 tiri su 62 tentati di cui 4/20 da tre punti e un complessivo 19/21 a cronometro fermo in 115 minuti sul parquet tra Fiserv Forum e il giardino di casa del TD Garden.

Matteo Bettoni

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