Aleksej Pokuševski era considerato uno dei migliori talenti del basket europeo presenti allo scorso Draft, e infatti gli Oklahoma City Thunder hanno speso per lui la 17° chiamata assoluta (ottenendola da Minnesota). Nonostante la scelta abbastanza alta, Pokuševski aveva faticato nella prima parte di stagione, segnando 10 punti solo in un’occasione: poi la svolta, con la “retrocessione” in G-League per la stagione ridotta, come avvenuto con Nico Mannion.
Pokuševski in G-League ha avuto spazio, ha giocato bene e tornato in NBA è stato subito proposto in quintetto dopo l’All Star Break. Nella sconfitta contro i Knicks di sabato notte, il serbo è diventato il più giovane giocatore della storia dei Thunder a partire in quintetto, anticipando anche campioni del calibro di Kevin Durant, Russell Westbrook e James Harden. Ma è stato nella partita di ieri notte contro Memphis, vinta da OKC, che Pokuševski ha dato il meglio di sé: career-high da 23 punti, a cui vanno aggiunti 10 rimbalzi e 5 triple (su 8 tentativi): il rookie è diventato quindi anche il secondo giocatore più giovane della storia NBA a segnare almeno 5 triple, solo LeBron James riuscì a fare meglio. Il lungo serbo ha 19 anni e 79 giorni.
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