“In an Istant”, Gordon Hayward si lascia andare in un lungo post su Facebook

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Nella partita di inizio stagione in quel di Cleveland, Gordon Hayward è stato vittima di un terrificante infortunio alla caviglia, infortunio che ha sancito la fine della stagione del giocatore.

L’ex ala dei Jazz ha scritto un lungo ed emozionante post su Facebook, raccontando dell’infortunio, dell’operazione, della sua famiglia e tanto altro. Di seguito alcuni passaggi del post:

Ho fatto quello schema moltissime volte. Con Ingles lo scorso anno facevo quella giocata almeno una volta a partita. Contro i Cavs sono andato back door, Kyrie mi ha alzato la palla, LeBron ha cercato di intercettarla e Crowder, che veniva da dietro di me, provava a fare lo stesso. Quindi avevo un giocatore davanti a me e uno dietro, tutti cercavamo di andare verso la palla.
Ero in aria, subito mi sono accorto che sarei caduto male, malissimo. Ci sono volte in cui te ne rendi conto, ma in aria poi riesci a sistemare la situazione e a cadere in modo meno rovinoso. Quella volta è andata diversamente da tutte le altre, sono caduto duramente, la gamba è rimasta sotto al mio corpo. Ho capito che era successo qualcosa di brutto, ma non ho provato tanto dolore: il training staff è corso verso di me immediatamente, nel frattempo ho visto la caviglia storta, che andava nella direzione opposta della gamba. I fiseoterapisti mi hanno detto che avrebbero rimesso in linea la caviglia, e così hanno fatto: è lì che ho sentito un dolore fortissimo. Il dolore più grande che io abbia mai provato. Ricordo di aver parlato con LeBron, poi con Kyrie e qualcuno dei miei compagni, tutti mi auguravano il meglio, pregavano per me. Ma tutto quello è stato un dolore immenso. Dopo tutto quel lavoro, quei sacrifici, mi è capitato questo. E ora cosa dovrei fare?

Gordon prosegue raccontando del suo arrivo negli spogliatoi, dell’incontro con Isaiah Thomas:

Non ricordo esattamente quello che ha detto” scrive Hayward riferito proprio all’ex Celtics, “le sue erano preghiere, sapevo che lui era al mio fianco, è li che ho capito quanto Isaiah fosse speciale. Poi è arrivato il momento dei raggi-x, “hai una caviglia rotta”, mi dissero, “tornerai a Boston con la 

squadra e poi sarai sottoposto ad un intervento.
Mia moglie mi ha chiamato, “sono così dispiaciuta, vorrei essere lì al tuo fianco, ma andrà tutto bene, Dio ha un piano per tutto questo.

Nella mia mente avevo una sola immagine in testa, la mia caviglia rotta. Non riuscivo d avere pensieri positivi.

Hayward scrive poi del suo ritorno a Boston, in ospedale:

E’ stato difficile salire in aereo, ero su una barella e servivano diversi uomini per salire le scale. Coach Stevens ha voluto essere uno di quelli, questo per far capire quanto sia speciale, non solo come coach, ma anche come uomo. Una volta arrivato in ospedale tutto è stato frenetico, i medici hanno voluto fare ulteriori esami prima dell’intervento per avere una visione a 360° della mia caviglia, non ho chiuso occhio per diverse ore. Ho registrato il video che sarebbe stato mostrato all’opening night al TD Garden, e qualche ora più tardi sono stato sottoposto all’intervento.
L’operazione è andata bene, benissimo. Ero pronto per tornare a casa.

Il giocatore dei Celtics continua il suo racconto parlando dell’arrivo a casa e del suo soggiorno su un letto di ospedale, del suo rapporto con le figlie e con la moglie Robyn, che ringrazia calorosamente come altri molti personaggi dello sport, da Paul George a Kobe Bryant, sino a Odell Beckham Jr. e J.J. Watt dal football. Menzione particolare per la città di Boston, per tutti i tifosi dei Celtics e anche per gli Utah Jazz, per i medici e per Barack Obama: “Barack Obama sent me an email, too. That was a pretty big deal”, scrive Gordon.

Sino ad arrivare all’ultimo paragrafo del post intitolato “GETTING BACK”:

Voglio ripartire da qui, sto guardando le partite dei miei compagni, non poter scendere in campo al loro fianco è un dolore tremendo, ma so che posso aiutarli comunque, con consigli, con la mia leadership, siamo un gruppo fantastico, giovane e con tante ambizioni.

Hayward chiude scrivendo:

Sognavo già il momento del mio esordio al Garden, quel momento sarà ritardato, ma arriverà. Sto già sognando di poter condividere quella gioia con tutta Boston.

Ora è solo il momento di prepararsi per tornare.

Ora di iniziare.

Il post completo del giocatore:

Matteo Gualandris

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