Il confronto tra Miami Heat e Indiana Pacers lo stavamo aspettando da inizio anno e finalmente ci siamo. La posta in palio nelle due gare di Indianapolis è stata divisa tra le pretendenti, nessuna delle due squadre è riuscita ad imporsi sull’altra e perciò i due confronti che ci attendono saranno di fondamentale importanza per capire come potrebbe evolversi la serie. Le “Key Of The Game” sono (quasi) le solite in ogni gara, ogni anno. Le squadre si conoscono benissimo ormai, staff e giocatori sanno meglio di tutti come comportarsi per abbattere il nemico.
Già da un paio di anni abbiamo capito che la difesa dei Pacers mette in difficoltà anche l’attacco dei Miami Heat, grazie soprattutto a Roy Hibbert ed alla sua capacità di proteggere il ferro. In queste due partite si è riusciti a limitare ancor meglio rispetto allo scorso anno LeBron James, autore di “soli” 22 e 25 punti. La difesa dei Pacers ha concesso solo 8 tiri liberi totali a LeBron che ha tirato 10.8 contri i Nets (17 e 19 nelle due gare finali) e 11 contro gli Charlotte Bobcats/Hornets, riuscendo a privarlo anche del tiro da tre (2/10). Insomma, l’idea di Frank Vogel è stata chiara: rimanere il più possibile con i tiratori (8/20 e 6/23 per i Miami Heat con i piedi dietro l’arco) e fermare LeBron James nei limiti delle umane possibilità, ossia, non mandandolo in lunetta e non lasciandoli lo spazio necessario per tirare da fuori.
L’atteggiamento dei Pacers nei confronti nel pericolo #2 in casa Heat è del tutto opposto, Dwyane Wade ha due metri di spazio in ogni singola azione e su di lui basta il solo Lance Stephenson, secondo Vogel. I numeri ci parlano però di un giocatore molto coinvolto, ormai troppo esperto per lasciarsi influenzare dalle libertà concesse dalla difesa e dall’atteggiamento provocatorio di “Born Ready”. Il #3 degli Heat ha interpretato le due partite alla perfezione ed in neanche 37 minuti di media ha segnato 25 punti medi con 22/34 dal campo. Non pervenuto il terzo dei Big Three, Chris Bosh. L’ex Toronto Raptors ha segnato solo 18 punti totali (!) nelle due partite ricoprendo un ruolo da “comprimario” tirando ben 9 volte da tre segnando in una sola occasione e soltanto 12 volte da due segnando per ben 7 volte. L’impressione è che la fisicità di Hibbert e dei lunghi dei Pacers lo mandi in tilt, ma può una All Star trasformarsi in un “comprimario” che tira quasi esclusivamente sugli scarichi? Può un giocatore del suo livello essere così poco aggressivo (solo 2 tiri liberi tentati in totale) ed efficiente? Lo scorso anno queste lacune furono compensate da una grande serie nella metà campo difensiva, quest’anno sta andando diversamente, se i Miami Heat vogliono raggiungere le Finals hanno bisogno di un Bosh diverso, questo è certo.
Un altro aspetto fondamentale quando si sfidano queste due squadre, ma in generale quando ci sono i Pacers in campo è la loro produzione offensiva. Se la loro difesa mette in crisi gli Heat, non si può dire altrettanto del loro attacco. Spesso sono riusciti a punire la mancanza di centimetri e chilogrammi grazie ai rimbalzi offensivi e gioco in post, ma contro la difesa degli Heat non sempre può bastare. Non è un caso che in gara 1 Paul George e David West, che sono i migliori attaccanti dei Pacers senza alcun dubbio, abbiano tirato 7/13 il primo e 8/11 il secondo combinando per un totale di 43 punti, mentre nella sconfitta di gara 2 si siano limitati a 4/16 e 5/16 per un totale di 24 punti. Stephenson e Hibbert a parte, Vogel ha bisogno di tanti punti da parte di West e George che impegnando in difesa Bosh e James potrebbero rappresentare il centro dell’attacco e allo stesso tempo una prima linea difensiva.
Guardando al futuro dobbiamo tenere in considerazioni alcuni dati che questa volta sono completamente a favore dei Miami Heat. Wade e James nel quarto periodo di gara 2 hanno preso in mano la partita segnando 22 punti, 2 in più di tutta Indiana. La gestione dei finali sarà un aspetto fondamentale nelle prossime partite, in quanto spesso e volentieri potrebbero esserci dei finali in volata. In questi casi, avere due come Dwyane Wade e LeBron James dalla propria parte tornerà molto utile. Da ricordare inoltre che nessuna squadra è tornata dall’American Airlines Arena con un risultato positivo in questi PO e che gli Indiana Pacers in stagione regolare “vantano” un 21-20 come record in trasferta.
Tutto è pronto, gara-3 ci attende, appuntamento fissato per le 2.30 ora italiana.
P.S. Paul George è riuscito a superare i test medici imposti dalla lega, ci sarà anche lui stanotte.