Gianni Petrucci ha rilasciato una lunga intervista a La Stampa dove ha toccato diversi temi e tra questi c’è anche quello di Paolo Banchero, che non giocherà né quest’estate né mai con l’Italbasket, e Darius Thompson.
“Nella vita si può fare a meno di tutti, tranne che del Signore. Non ho compreso perché non ci ha anticipato la scelta di giocare per Team Usa, avremmo capito”.
E infine ha tirato anche una stoccata – d’altronde siamo in periodo di campionati del mondo di scherma a Milano – a Darius Thompson, che sembrava volesse assolutamente diventare italiano, ma poi così non è stato quando ha deciso di firmare per l’Anadolu Efes Istanbul:
“Ci sono persone che solo nel titolo e nella dizione hanno affetto per l’Italia, ma poi la realtà è diversa. Quando si porta una maglia la si deve amare. Darius Thompson è un esempio. Le naturalizzazioni, sia al maschile che al femminile, non saranno il futuro delle Nazionali”.
Insomma, l’Italbasket di Gianni Petrucci ha inseguito in lungo e in largo Paolo Banchero ma ora non interessa più e idem anche Darius Thompson, che sarebbe voluto diventare italiano per comodità sue.
Beh, che dire, non crediamo che Lorenzo Brown si sentisse spagnolo o Anthony Randolph sloveno. Si tratta di un “do ut des”: avere passaporto è comodo per il giocatore, avere un giocatore forte è comodo per la Nazionale in questione.
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