Italiani d’America…crescono, alla scoperta della March Madness a tinte azzurre

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Siamo già ad Aprile, ma la March Madness sta per raggiungere solo ora il suo culmine, con le Final Four ormai alle porte. Tra le quattro compagini che proveranno ad arrivare alla gloria, c’è Villanova, guidata dall’abile regia di Ryan Arcidiacono, playmaker classe 1994 e finora protagonista di un mese quasi impeccabile. Le sue prestazioni stanno guidando il suo college a un ottimo risultato e il suo nome è circolato addirittura in ottica Nazionale. Coach Luca Dalmonte, che lo ha allenato per ben due estati nel corso di ritiri con la Nazionale Sperimentale, ha smentito questa ipotesi, ma ha confermato come Ettore Messina stia ponendo grande attenzione sulle sue prestazioni.

PierFrancesco Oliva, speranza italiana del futuro
PierFrancesco Oliva, speranza italiana del futuro

Non potrebbe essere altrimenti, dal momento che la crescita del nativo di Philadelphia è ormai  costante di anno in anno: UNC Asheville, Iowa, Miami, Kansas, i nomi del sue vittime e dei suoi ottimi compagni di squadra. Nella prima partita, vinta agevolmente, ha messo a referto 14 punti e 4 assist, spedendo a casa un suo connazionale, Giacomo Zilli, che ha disputato appena due minuti senza sporcare il proprio tabellino. La speranza è che anche per lui possano arrivare tempi e soddisfazioni migliori. Nel frattempo però, il presente recita Arcidiacono, che anche nel match successivo contro Iowa è risultato tra i migliori, segnando 16 punti in un altro successo maturato con una ventina di punti di scarto. Un assaggio di quanto avvenuto dopo. Le sweet 16 hanno presentato l’ostacolo di Miami, anche questo aggirato con irrisoria facilità grazie a 21 suoi punti, miglior marcatore assieme a Jenkins. Kansas nei quarti di finale è stato il primo avversario di complessa difficoltà, ma è stato messo a tacere con una prova di grande intensità difensiva, che ha visto comunque il nostro Arcidiacono brillare dall’altra parte del campo, chiudendo con 13 punti, il migliore tra i suoi assieme a Hart e al solito Jenkins. Dopo aver messo la museruola a Graham, ora viene il duro compito di limitare in semifinale il temuto Buddy Hield di Oklahoma, tiratore eccezionale e già accostato a Curry. Uno scontro che si preannuncia fantastico, con la speranza di vedere uno spicchio di azzurro issarsi in alto più di tutti.

Oltre a lui e al già citato Zilli, anche PierFrancesco Oliva, militante nel Saint Joseph’s, ha potuto assaporare la fantastica atmosfera e l’ebbrezza di uno dei mesi più attesi dal basket mondiale e dallo sport americano. Per lui una straordinaria opportunità nonostante l’uscita al secondo turno contro Oregon e il non esteso minutaggio a disposizione: nella partita fatale appena 3 punti in 14 minuti, mentre nel primo turno vinto contro Cincinnati i punti sono stati 5, seppur nel medesimo lasso di tempo sul parquet. Segnali importante da parte del rookie e pilastro della nostra Under 20, che ha ancora dinanzi a sè la possibilità di migliorare e crescere.

L’Italia del basket, quindi, ha un motivo nuovo per accendere la televisione alle ore più disparate e godersi del sano spettacolo oltreoceano: Belinelli stenta, Gallinari rimane ai box e Bargnani rientra in patria, ma lo sguardo sul futuro non appare affatto sconcertante e privo di prospettive. 

Bernardo Cianfrocca

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