Ultimo appuntamento, per il momento, con Italiani d’America, la rubrica che in questi lunghi mesi vi ha accompagnato per narrarvi le gesta dei nostri quattro rappresentanti oltreoceano, impegnati a tenere alta la bandiera italiana nella lega più competitiva al mondo. Una settimana fa, credendo che tutto fosse già scritto, avevamo stilato le pagelle dei giocatori, con tanto di giudizi e aspettative per il futuro. Gli ultimi giorni ci hanno però regalato nuove sorprese e immense soddisfazioni. Il tutto, grazie alle superlative performance di Danilo Gallinari e Gigi Datome, bravi a salutare la regular season fornendo un loro contributo molto tangibile.
A onor del vero, specifichiamo subito che non abbiamo intenzione di correggere le passate valutazioni: una partita, per quanto straordinaria possa essere stata, va inserita nel veritiero contesto di una stagione, perciò, se Gallinari ha ancor più legittimato il suo 7 con i 47 punti contro Dallas, Datome non fa invece cambiare idea sul suo 5, nonostante l’exploit dell’ultimo match contro Milwaukee nel quale ha realizzato la bellezza di 22 punti, migliorando di ben 9 lunghezze il suo career high precedente.
Al di là di giudizi vari, non si può nascondere il fatto che entrambi questi career high abbiano rappresentato un grande successo e abbiano fruttato un clamore più che giustificato. Gallinari è stato semplicemente eccelso: in una partita tiratissima e decisa soltanto al secondo supplementare è stato capace di tirar fuori dal cilindro una prova superlativa, raggiungendo quota 40 per la seconda volta in stagione. Partita in cui ha trovato il canestro in tutti i modi e da tutte le posizioni possibili, chiudendo con percentuali fantastiche: 15/23 dal campo, 7/12 da 3 punti e 10/10 dalla linea della carità. Proprio contro la squadra con la quale si era gravemente infortunato nel 2013 il Gallo ha dimostrato di essere tornato a tutti gli effetti, di poter assumere senza problemi lo status di stella della franchigia e di quanto Denver e l’intera lega abbiano perso in termini di spettacolo ed efficienza nel suo periodo da infortunato. Danilo ha così chiuso il cerchio: la prossima stagione, senza problemi fisici e problemi di recupero, sarà ancor più sfavillante. Prima, però, c’è l’estate azzurra da passare e giocare. Anche in questi termini non si può non perdere il sorriso: la sua voglia, più volte ripetuta, di essere parte del gruppo di Pianigiani è la migliore notizia per noi italiani.
Il discorso sulla Nazionale non può non introdurci al discorso su Gigi Datome, capitano degli azzurri e prossimo a disputare i playoff con i suoi Boston Celtics: un grande orgoglio dopo due stagioni ricche di stenti e poche soddisfazioni. L’ultima è però arrivata nella serata conclusiva di regular season quando, già sicuro della qualificazione alla post-season con la settima piazza, coach Brad Stevens lo ha schierato titolare, per la prima volta nella sua carriera americana, contro i Milwaukee Bucks. Risultato? Ben 22 punti e raggiungimento della quarantesima vittoria stagionale da parte dei bianco-verdi. Seppur in un contesto che aveva da dire molto poco, Datome ha dato sfoggio di quelle qualità mai perdute. Il 9/15 dal campo non ha sorpreso il proprio coach, sicuro dell’abilità al tiro del suo giocatore. L’ex Virtus Roma ha ripagato in pieno la fiducia donatagli e ora si prepara a vivere un’avventura inaspettate e spettacolare. Con Cleveland la corsa, probabilmente, durerà molto poco, ma chissà se questo exploit finale non convincerà Stevens a dare più minuti al suo personalissimo “Jesus”. Il futuro cosa riserverà, Nazionale a parte, al Gigione nazionale? Se la certezza qualche mese fa si chiamava Europa, ora qualche dubbio in più sarà giunto nella mente del giocatore, ora conscio di aver realmente qualcosa da dare in questo campionato, e in qualche dirigente che, prendendo spunto da quanto visto a Boston dopo la deadline, si decida a dargli una nuova opportunità? Staremo a vedere, anche se il poco minutaggio di questi due anni non ha affatto minato la popolarità di Datome presso il pubblico. I suoi numeri sui social network, dai complimenti al Gallo alla “presentazione” con James, passando per l’auto-presa in giro sugli airball e l'”#askgigione”, lo hanno reso l’idolo incontrastato dello stivale cestistico.
Nessun segnale particolare negli ultimi giorni da parte di Andrea Bargnani e Marco Belinelli, ma per il finale ci siamo potuti accontentare di questa improvvisa scorta di fuochi d’artificio. Per gli altri, preferiamo aspettare settembre.
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