Italiani d’America: il Gallo e il Mago trovano la luce in fondo al tunnel

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Nuovo appuntamento con Italiani d’America, la rubrica settimanale che vi tiene costantemente aggiornati sulle performance dei nostri quattro rappresentanti oltreoceano. L’ultima volta che ci siamo lasciati c’era l’All Star Game alle porte, seguito dai consueti giorni di pausa e dalla deadline del mercato. Soltanto negli ultimi giorni l’attenzione è stata catalizzata di nuovo dalla regular season, in attesa che questa emani i suoi verdetti.

Tante cose sono però successe in questi giorni di lontananza dal basket giocato: Marco Belinelli non è riuscito a difendere il titolo nel Three Point Contest, arrendendosi con l’onore delle armi ai vari fenomeni presenti nella competizione, in primis all’indiscusso vincitore Stephen Curry. Gigi Datome invece, nel marasma delle varie trade dell’ultimo giorno disponibile, è finito ai Boston Celtics assieme allo svedese Jerebko, il tutto per un romantico ritorno di Tayshaun Prince a Motor City. Un cambio di casacca invocato da tutta Italia ma che, al momento, non sembra aver sortito gli effetti sperati. Per l’ex capitano della Virtus Roma c’è stata appena la possibilità di disputare 4 minuti, in pieno garbage time, alla sua terza partita con la nobile franchigia del Massachusetts. Tra l’altro senza segnare. Un inizio non incoraggiante, ma non bisogna fasciarsi la testa prima di cadere. Il tempo per mettersi in evidenza ancora c’è e, considerando che a Boston si dimostrarono interessati a Datome già l’estate del suo sbarco in America, si può sperare che Stevens voglia testarlo maggiormente per verificare la sua consistenza e affidabilità in ottica futura. D’altronde Datome vedrà il suo contratto scadere nella prossima estate e mettersi bene in evidenza nei Celtics in questo finale di stagione potrà risollevare la sua speranza di proseguire il sogno americano.

Lasciando da parte sogni, possibilità e utopie, a seconda dei punti di vista, concentriamoci su coloro che, in maniera evidente e concreta, stanno cercando di dare un senso alla loro stagione, nonostante intorno a loro si vedano solo baracche e macerie in attesa di essere ricostruite: parliamo di Andrea Bargnani e Danilo Gallinari.

Ecco Gigi Datome con i suoi nuovi colori
Ecco Gigi Datome con i suoi nuovi colori

Il primo, come spesso gli è accaduto nella sua carriera NBA, si trova ad essere uno dei pochissimi giocatori di qualità e spessore in un roster non all’altezza della situazione. I New York Knicks sono ormai una squadra abbandonata a sé stessa e in attesa che un’altra stagione avara di soddisfazioni giunga al termine. Bargnani sta sfruttando le opportunità che il suo fisico tormentato ha finalmente deciso di concedergli. Le sue cifre stanno piacevolmente lievitando: dopo 3 sfide concluse con 11 punti, contro i Celtics è riuscito ad alzare l’asticella a 17. Le sue percentuali non sono brillanti, ma considerando lo starring partner non è un reato che l’ex Benetton si prenda qualche lusso in più. I rimbalzi, storicamente un suo tallone d’Achille, sono a 5,5 di media nelle ultime quattro partite. Da quando è riuscito così a trovare continuità Bargnani sta mostrando di avere ancora delle cartucce a disposizione. Cartucce che gli serviranno a convincere qualche altro dirigente nel dargli una nuova chance in estate e, soprattutto, nell’Europeo del prossimo settembre. Se infatti la sua condizione dovesse continuare a salire di livello, potremmo sperare di averlo tirato a lucido per la Nazionale.

Lo stesso identico discorso è valido per Danilo Gallinari. Naufragato l’ultimo progetto dei Nuggets, la dirigenza aveva messo tutti in vendita. A partire son stati McGee e Afflalo, ma la sostanza non è mutata. Denver continua a perdere e a peggiorare il proprio record. Chi invece non peggiora, dopo un inizio di stagione difficile, è l’ala cresciuta nel vivaio dell’Olimpia Milano: 10, 16, 20, 22. Sono i punti segnati nelle quattro sfide post All Star Game. Segnali di un giocatore che sta riprendendo confidenza con il campo, con il tiro da fuori, con il canestro e con sé stesso. Il Gallo pare essersi lasciato alle spalle i primi mesi carichi di frustrazione e timori e il fatto di poter giocare senza ambizioni di squadra può aiutarlo ad esprimersi più liberamente e senza troppe responsabilità. La soluzione ideale per chi ha innanzitutto bisogno di tornare ai livelli di due anni or sono. Ovviamente le cifre non sono una sentenza: che Bargnani e Gallinari abbiano ripreso a mietere certi numeri è un bene, soprattutto per la fiducia mentale, ma quanto possono essere attendibili in contesti dove lo spirito di competizione non è ai massimi livelli e la concorrenza non così serrata? Ogni aspetto della medaglia ha la sua doppia faccia, sta a noi non esaltarci troppo o rammaricarci esageratamente per una doppia cifra non raggiunta.

D’altronde l’obiettivo più importante per il popolo italiano si sta lentamente avvicinando, tanto che importante basi sono state già gettate. Nei giorni di pausa a cui abbiamo fatto riferimento all’inizio dell’articolo è infatti arrivata una notizia attesa e sperata: Bargnani, Belinelli, Datome e Gallinari hanno dato piena disponibilità al presidente Petrucci e al coach Pianigiani, andati personalmente a New York, per la partecipazione all’Europeo con la Nazionale. Al momento, solo infortuni e problemi dell’ultima ora potrebbero impedire a questo gruppo di giocatori di tentare il primo assolo importante con i colori azzurri. Perciò apprestiamoci a gustare questi loro mesi americani incrociando le dita per la loro buona salute e la loro crescita.

Bernardo Cianfrocca

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