Italiani in NBA: da Belinelli a Gallinari, passando per Melli fino al giovane Mannion

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L’NBA rappresenta il sogno per chiunque ami la pallacanestro. Nel corso degli anni sono stati tanti i cestisti italiani a volare oltreoceano ed a vestire le casacche delle migliori squadre al mondo. Nell’ultima stagione NBA non sono mancati i rappresentanti italiani sui parquet a stelle e strisce.

Marco Belinelli

Marco Belinelli è uno dei cestisti italiani più forti di sempre. Ha al dito un anello di campione NBA e in bacheca un trofeo di vincitore della gara dei tre punti. Attualmente, all’età di 34 anni, è sul mercato in quanto è scaduto il suo contratto con i San Antonio Spurs. L’obiettivo è quello di trovare l’ultimo contratto, biennale, con una franchigia NBA, approfittando del suo status di free agent.

La sua carriera in America parte nel 2007 quando viene scelto dai Golden State Warriors ai quali si presenta con 37 punti nella Summer League evidenziando la sua grande capacità di tirare da dietro l’arco ma anche la sua poca abilità difensiva. Nel 2009 finisce ai Toronto Raptors del connazionale Andrea Bargnani ma nel 2010 è già pronto a ripartire, direzione New Orleans. Agli Hornets Marco stringe una grande amicizia con Chris Paul e inizia a prendersi più responsabilità. Il passaggio ai Bulls nel 2012 lo consacra come giocatore “ clutch” : segna tiri importanti durante la stagione e insieme a Joakim Noah guida i Bulls alla vittoria contro i Brooklyn Nets in gara 7 al primo turno dei playoff. Dopo quella partita verrà anche multato per aver “ aver mostrato gli attributi” dopo una tripla decisiva.

Nel 2013 sbarca ai San Antonio Spurs e Marco vive la sua migliore stagione in carriera: oltre all’anello e al premio della gara del tiro da 3 fa registrare anche la sua migliore percentuale nel tiro da 3 punti, da 2 punti e nel tiro libero.

Nel 2015 decide di lasciare gli Spurs e va in cerca di un contratto più oneroso. Ad offrirglielo sono i Sacramento Kings ma da quel momento Belinelli torna a girare nella NBA : dai Kings passa agli Hornets, poi agli Hawks e infine ai Sixers, dove Marco torna ad essere decisivo e si integra perfettamente nel progetto di Philadephia.

Nonostante Belinelli giochi dei buoni playoff, i Sixers non lo rifirmano e lui decide di tornare alla corte di Popovich, per la sua seconda avventura in maglia Spurs.

Danilo Gallinari

Anche per Danilo Gallinari è tempo di cambiare aria dopo l’avventura a Oklahoma City. A 32 anni, il n°8 azzurro resta un giocatore su cui diverse squadre possono puntare durante la prossima off-season. Difficilmente però lo faranno i Thunder, che vogliono proseguire il cammino di rebuilding iniziato lo scorso anno – godendosi come un’imprevista parentesi la cavalcata playoff terminata in gara-7 contro Houston. Per Danilo c’è l’ipotesi Minnesota Timberwolves diventata soltanto l’ultima suggestione di una lista che comprende anche diverse squadre da playoff. Una delle piste che più di frequente vengono fuori è quella che porta a Miami, con gli Heat pronti a dare un annuale a Gallinari in attesa della prossima free agency.

Nicolò Melli

Chi sta vivendo un periodo particolarmente felice è Nicolò Melli che sta stupendo tutti in NBA. A differenza dei suoi due colleghi italiani, è sicuro di continuare l’avventura americana anche nel prossimo anno. Reggiano, ala alta di 206 cm, dopo un lungo percorso in Serie A tra Reggio, Milano e Pesaro, ha scelto prima la Germania (Bamberg) e poi la Turchia (Fener) per preparare il volo in Nba a New Orleans dove ha debuttato nell’ultima stagione. Si sta facendo notare per le sue caratteristiche da buon attaccante e rimbalzista. Melli ha in bacheca uno scudetto italiano, uno turco, due tedeschi e altri trofei assortiti. Un giocatore in ascesa, nel pieno della maturità tecnica e agonistica.

Niccolò Mannion

Grande attesa per Niccolò Mannion nei prossimi draft. Il giovane senese, dopo aver chiuso l’esperienza all’ High School per essere un Wildcats ora agguanta l’opzione one-and-done per trasferirsi nella lega maxima. Si tratta di un playmaker che fa del ritmo e della verve i suoi punti di forza, peculiarità che di solito attraggono e non poco le franchigie NBA. Mannion vanta una geniale visione di gioco, ottenuta forse studiando il suo mito Steve Nash, grazie alla quale permette ai compagni di segnare (primo tra le matricole per passaggi) e capire in anticipo chi sarà coinvolto nel fine azione.

Nico sa essere letale sia nel ball handling da pick and roll, dove si posiziona al 67° percentile nel paese, particolarità che lo rendono molto appetibile – come vediamo su NetBet – anche alle grandissime squadre interessate all’italiano.

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