J.R Smith svela il segreto della seconda giovinezza a Cleveland: “Qui non ci sono distrazioni”

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J.R. Smith pare contento della nuova situazione a Cleveland, anche se i cittadini potrebbero offendersi…

J.R. Smith. Con la maglia di Cleveland gioca molto meglio che con quella di New York.
J.R. Smith. Con la maglia di Cleveland gioca molto meglio che con quella di New York.

A volte succede anche nella realtà, come nelle fiabe. Il brutto anatroccolo – l’inaffidabile J.R Smith di New York – si è trasformato in pochi giorni in un bellissimo cigno – il J.R Smith prolifico e efficiente di Cleveland. Da quando gioca per la squadra allenata da Blatt, l’ex-Nuggets è passato dai 10.9 punti a partita con la maglia dei Knicks ai 14.0 con la maglia dei Cavs, mantenendo una percentuale più che discreta (40% dal campo, 36% da tre).

Niente più scarpe slacciate e triple ignoranti, bensì una dedizione alla causa nuova per il soggetto in questione e un posto da titolare assicurato nella squadra che lo ha accolto con entusiasmo nonostante lo scetticismo generale che gli aleggia intorno ormai da anni. Ma qual è il segreto del cambiamento dell’eclettico J.R? A quanto pare proprio la città di Cleveland…

In un’intervista rilasciata al sito ufficiale dell’NBA, il numero 5 dei Cavs ha confessato che a New York era distratto dalla “movida”. Un allontanamento da quella che è forse la città più “in” del mondo, non fa che giovare agli atleti secondo il redento J.R. Ecco il passaggio dell’intervista in cui Smith fa un paragone tra Cleveland e New York:

"A Cleveland c'è poco da fare".. e partono i selfie!
A Cleveland c’è poco da fare… e partono i selfie!

Il mio problema è da sempre la continuità. Devo trovare più continuità nelle mie prestazioni e questo aspetto lo posso migliorare solo lavorando in palestra. Ho portato con me (a Cleveland, ndr.) mio fratello e stiamo in palestra ogni sera fino a tardi. Facciamo degli uno contro uno o altri giochini; alleniamo qualsiasi aspetto del gioco. È anche importante che mi riposi bene. Credo che sia la situazione ideale per uno come me, perchè qui a Cleveland non c’è altro che il basket. Non ti puoi aspettare altro dalla città. Non c’è niente. Non si esce la sera, non si fa tardi la notte… Ci sono i videogiochi, poi il basket e ancora il basket. È un’ottima cosa per me perchè è come tornare a casa, dove sono cresciuto. Da dove vengo io (Freehold, piccola cittadina del New Jersey, ndr.) non uscivo mai, non mi era permesso e in ogni caso non c’era niente da fare.

Si tratta di dichiarazioni a doppia faccia da parte di J.R Smith. Se da una parte è vero che la nuova guardia titolare dei Cavs sembra sinceramente apprezzare la tranquillità dell’Ohio, dall’altra ai tifosi dei Cavaliers non possono che tornare alla mente queste parole pronunciate da quello che forse, ancora oggi, è considerato il nemico numero uno della città di Cleveland:

Il quesito resta dunque aperto: come prenderanno le parole di J.R Smith i suscettibili tifosi dei Cavs? Fioccheranno applausi per la nuova attitudine seria e professionale del 29enne ex-Knicks oppure verranno bruciate le magliette con il numero 5 cucito?

 

Niccolò Armandola

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