Jabari Parker: “Non pagano i giocatori per difendere, farò quello che so fare”

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Jabari Parker è tornato a casa, nei suoi Chicago Bulls, e in conferenza stampa ieri aveva già sottolineato il proprio legame indissolubile con la squadra e la città parlando di Derrick Rose. L’ex Bucks ha firmato un biennale da 40 milioni di dollari, col secondo anno che sarà una Team Option e permetterà ai Bulls di cautelarsi nei confronti di un giocatore che ha già subito due infortuni al crociato in quattro anni di NBA.

Tra le altre cose, Parker ha parlato anche di quello che porterà a Chicago in termini tecnici: il giocatore non è certo famoso per essere un grande difensore, e ne ha parlato apertamente, non promettendo comunque miglioramenti significativi.

Farò affidamento sui miei punti di forza. Guardate a tutti i giocatori della Lega. Non pagano i giocatori per difendere. Ci sono solo due persone che storicamente difendono. Non voglio dire che non difenderò, ma dire che è un mio punto debole è anche dire che è il punto debole di tutti. Perché io ho segnato 30 e 20 punti in faccia a tanti ragazzi che dicono di difendere bene.

Se conosci il gioco, sai anche che siamo tutti professionisti, no? E sai anche che tutti hanno una media punti. Non importa quello che fai, loro arriveranno comunque a quella cifra. Qui pagano la gente per segnare, e mi augurerei che mi segnassero canestri in faccia se li pagano così tanto per farlo. Non sto cercando una scappatoia. E’ la NBA. Siamo professionisti. Tutti segnano. Si tratta di limitare gli avversari più che puoi, cercando di contenerli.

Francesco Manzi

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