Insieme erano entrati in NBA nel 1994, seconda e terza scelta assoluta al Draft, insieme erano poi stati nominati Matricola dell’Anno e ora, ancora insieme, all’età di 40 anni, entrambi hanno annunciato il ritiro.
Stiamo parlando di Grant Hill, per il quale la notizia della fine della carriera risale a ieri, e Jason Kidd, che invece ha dato l’annuncio solo qualche minuto fa. Si chiude qui la carriera di quello che non abbiamo paura a definire uno dei migliori playmaker che abbiano mai calcato un parquet NBA.
Kidd lascia dopo 19 anni di carriera professionistica lungo la quale ha cambiato quattro squadre: Dallas Mavericks, Pheonix Suns, New Jersey Nets e New York Knicks. Proprio nella Grande Mela ha passato l’ultima stagione, alternando solide prestazioni, rispettabilissime in relazione all’età (prendiamo per esempio i 14 punti contro San Antonio di cui 12 nell’ultimo periodo) a delle voragini, e qui parliamo della sua postseason. E’ stato proprio Kidd uno dei maggiori imputati per il fallimento di New York quest’anno, naturalmente dopo ‘Melo e JR Smith, non andando mai a referto negli ultimi 10 incontri di Playoffs, tirando in totale con un disastroso 12% dal campo.
Non sarà però certamente un’annata così così a cancellare la carriera di uno dei più grandi campioni di questo sport, capace anche di raggiungere l’anello nel 2011 con i Mavericks, assolutamente meritato e degno coronamento di una carriera da record. Parliamo ovviamente del suo terzo piazzamento nella classifica All-Time per triple-doppie, 107, dietro soltanto a Oscar Robertson e Magic Johnson, secondo nella storia per quanto riguarda gli assist. In più dieci volte All Star, cinque volte nel primo quintetto All NBA, una nel secondo, quattro volte nel primo quintetto difensivo, cinque nel secondo, cinque volte leader stagionale per gli assist, due medaglie d’Oro olimpiche con gli USA.
E sicuramente ci staremo dimenticando qualcosa… Tutti in piedi, c’è un vecchietto che a 40 anni potrebbe spiegarla ancora a molti giovani, e si ritira oggi.
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