Fin dalle prime ore, Jaylen Brown è stato uno dei giocatori NBA che si sono più esposti sui social in seguito all’uccisione di George Floyd da parte della polizia, che negli ultimi giorni ha portato migliaia di americani in strada per protestare, pacificamente e non.
Brown, che si trovava a Boston, ha annunciato che avrebbe organizzato ad Atlanta una marcia pacifica di protesta contro il razzismo e le brutalità della polizia nei confronti degli afroamericani.
I will be peacefully protesting tommorow
— Jaylen Brown (@FCHWPO) May 30, 2020
Poi il giocatore dei Celtics ha preso la macchina e guidato 15 ore per raggiungere la sua città natale, dove ha dato via alla marcia promessa insieme ad altri cittadini che come lui si sono recati al punto di incontro scritto su Twitter, al Martin Luther King memorial. “Essere una celebrità, un giocatore NBA, non mi esclude affatto da questa conversazione. Prima di tutto, sono un uomo nero e un membro di questa comunità. Stiamo cercando di dare consapevolezza di alcune ingiustizie che abbiamo visto. Non va bene. Da persona giovane, dovete ascoltare il nostro punto di vista. La nostra voce deve essere udita. Io ho 23 anni. Non ho tutte le risposte. Ma mi sento come tutti gli altri si stanno sentendo. Di questo sono certo” ha scritto Brown in una diretta Instagram.
"Being a celebrity, being an NBA player don't exclude me from no conversation at all."
Jaylen Brown drove 15 hours from Boston to Atlanta to join the protests.
(via @FCHWPO) pic.twitter.com/eZR1fxvCdd
— SportsCenter (@SportsCenter) May 31, 2020
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