Di storie su Kobe Byrant ce ne sono a bizzeffe, e molte stanno venendo alla luce dopo la sua tragica scomparsa dello scorso gennaio. Una di queste, che è stata raccontata per anni, parla di sfide in 1vs1 tra il Black Mamba 17enne e alcuni giocatori dei Philadelphia 76ers, squadra della sua città, battendoli regolarmente.
Jerry Stackhouse, che fu chiamato dai Sixers con la terza scelta assoluta al Draft 1995, intervenuto al The Woj Pod (episodio nel quale ha anche confessato che non avrebbe mai voluto giocare con Michael Jordan a Washington, col senno del poi), ha parzialmente smentito queste storie e una sorta di narrazione romantica che circonda Bryant:
Quello che è successo al tempo è che nessuno voleva davvero giocare con Kobe. Lionel Simmons [ex giocatore NBA con Sacramento, nativo di Philadelphia, ndr] gli diceva sempre: “Ehi, devi passare la palla! Devi imparare a farlo!”. Queste storie poi prendono vita propria. E sì, Kobe in alcuni giorni era bravissimo a segnare, perché sapeva portare la palla così bene. Ma a quel tempo aveva la “tunnel vision”. A volte c’erano delle partitelle e lui nemmeno veniva scelto nelle squadre.
Ma siccome poi è diventato un così grande giocatore, ci sono storie tipo: “Oh, batteva Stackhouse in 1vs1”. Dai, ragazzi. Io avevo 20 anni, potete immaginare un ragazzino di 17 battermi costantemente? Gli avrei fatto subito del male piuttosto, davvero. Intendo fisicamente, non sarebbe mai potuto succedere. Abbiamo giocato degli 1vs1? Sì. Mi ha battuto, magari una volta? Sì. Sconfiggeva regolarmente Jerry Stackhouse 20enne quando lui aveva 17 anni? Cavolo, no. Voglio che questa storia finisca. Kobe era super talentuoso e tutti vedevano il suo potenziale? Sì, ma alcuni racconti su Kobe sono un po’ diversi quando parli con le persone che erano davvero presenti in palestra.
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