La vita di Jimmy Butler non è stata per nulla semplice: la storia della sua infanzia difficile è nota a tutti ed è stata la pallacanestro a toglierlo dai guai, nonostante qualche imprevisto lungo la strada, Butler è riuscito ad affermarsi come uno dei giocatori più in vista nell’attuale NBA.
Come detto, non è stato tutto rose e fiori per Butler, nemmeno al college, quando al secondo anno ha più volte pensato di abbandonare il basket, visti i risultati mediocri in campo con la maglia di Marquette, come lo stesso giocatore dei Sixers ha raccontato: “Uno dei momenti più brutti l’ho vissuto al secondo anno a Marquette, volevo lasciare il basket per sempre. Pensavo :”Sai cosa? Questo gioco non fa per me”. Ero lontanissimo da casa e per essere onesti non ho nemmeno fatto delle ricerche prima di andare nel Wisconsin. Non sapevo che avrebbe nevicato, che avrebbe fatto così freddo, non ne sapevo niente. Sono andato lì come se fossi ancora in Texas: pantaloncini, maglietta e infradito“.
Da freshman, Butler era impiegato per 20′ di media a partita, e segnava solamente 5.6 punti a gara, rifiutando spesso di tirare da 3 punti: per fortuna decise di continuare a giocare, e dopo il terzo anno si dichiarò per il Draft NBA, nel quale i Chicago Bulls lo scelsero con l’ultima chiamata del primo giro, e da lì in poi la storia è nota a tutti.
- ANCORA IFFE! La Virtus sconfigge l’EFES grazie ad una difesa sontuosa - 16 Aprile 2024
- Olimpia Milano: un CLAMOROSO ritorno per i playoff? - 16 Aprile 2024
- Kevin Porter Jr.: la seconda gara col PAOK è FENOMENALE - 14 Aprile 2024