Jimmy BUtler: per fare 10000 servono quattro zeri

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In occasione del nostro articolo numero 10.000 (il primo risale al 24 aprile 2013), vi presentiamo un articolo, che ha come oggetto una particolare storia legata al Corriere della Sera e a uno dei protagonisti della scorsa stagione NBA, Jimmy Butler.
Cogliamo anche l’occasione per ringraziarvi uno ad uno per seguirci ogni giorno e permettere la crescita di questo progetto.

La prima, storica, pagina del Corriere della Sera (viv-it.org)
La prima, storica, pagina del Corriere della Sera (viv-it.org)

Milano. 5 marzo 1876.

Un bambino vestito di tutto punto ha dei giornali in mano ed una coppola in testa. Uno strillone.

“Giornale! Giornale! Signori e Signore acquistate il primo numero del nuovo giornale di Milano”

Nell’istante in cui si sta per scrivere la storia si respira un’aria diversa. In quel secondo in cui il fatto che sta per concretizzarsi tenderà a cambiare radicalmente il percorso naturale degli eventi, le persone tendono a percepirlo. La storia, proprio lei infatti, sta per cambiare in piazza della Scala a Milano. Una Domenica, nello specifico la prima Domenica di Quaresima. Tradizionalmente in quel giorno festivo nessun giornale milanese era mai andato in stampa.
Le persone si guardano intorno sbigottite e corrono attorno allo strillone cercando di reperire più informazioni possibili. Sbigottite dalla novità mettono mano al portafogli per accaparrarsi quel giornale di cui ancora sono all’oscuro.

“Che giornale è? Di cosa si tratta? Quanto costa?”

“E’ il nuovo giornale di Milano, costa un soldo”

Un signore sulla cinquantina afferra 5 lire facendole suonare nel contenitore di metallo dello strillone. Il nome del giornale ha un titolo curioso: “Corriere della Sera”.

Tomball, Houston
Tomball, Houston. Qua, nel 2002, >Jimmy Butler fu diseredato dalla madre.

Houston, Texas. Marzo 2002.

Un ragazzo mal vestito e con in viso la tristezza di chi ha sempre sofferto è seduto fuori l’uscio di casa sua. Nella testa rimbombano le parole appena sentite dalla madre.

“Non mi piace la tua faccia. Te ne devi andare.”

Si, proprio così. La mamma del tredicenne ragazzo cresciuto a Tomball, il peggior quartiere di Houston, ha appena diseredato suo figlio. Non vuole più vederlo. Il giovane Jimmy è costretto a cavarsela da solo, dormendo per strada, cercando ospitalità nella case degli amici di scuola. Tutto solo. Tutto da solo.

Milano, Galleria Vittorio Emanuele.

Mezzanotte passata. Raffaello Barbiera ed Ettore Teodori discutono sulle strategie commerciali riguardanti il lancio del Corriere della Sera.
Solo il giorno prima è stata stampata in 3.000 copie la prima uscita, ma adesso c’è la necessità di dare una sterzata importante che potrebbe fare la fortuna del giornale o farlo fallire per sempre.
La redazione del primo Corriere della Sera era composta da “solo” sette persone: tre giornalisti (compreso il redattore) e quattro operai.
Barbiera e Teodori avrebbero dovuto scrivere tutti gli articoli che fossero andati in stampa il giorno dopo, era loro compito reperire notizie e metterle nero su bianco. La fattura del Corriere era artigianale: la scrittura degli articoli, tranne che per le corrispondenze da Roma, era “fatta in casa”, non essendoci cronisti (li aveva solo “Il Secolo”). La maggior parte del lavoro era affidata alla penna ed alle forbici (per i dispacci “adattati”) di Torelli Viollier, con un ritmo d’aggiornamento di 2/3 giorni per le notizie interne e di 10/15 per l’informazione proveniente dall’estero. Il giornale non aveva una tipografia propria (con i conseguenti problemi di gestione dell’autonomia del giornale) e limitava al massimo la pubblicazione di disegni ed incisioni.
Dopo notti insonni, per la seconda uscita del Corriere della Sera fu deciso di pubblicare con tiratura di 10.000 copie.

Jimmy Butler
Jimmy Butler

Tomball High School, Houston.

“Ehi Jimmy! Three-point-contest?”

“Considera che non perdo mai”

Jordan Leslie sta per farsi stracciare ad una gara da tre punti da Jimmy Butler. I due sono molto amici ma non hanno mai parlato molto delle loro origini, della loro famiglia. Quel giorno però Jimmy sente dentro di sé la necessita di raccontare tutta la sua storia a Jordan che, senza pensare, lo invita a casa sua per fare merenda. Michelle, la mamma di Jordan, si innamora del giovane Butler a prima vista. Prende a cuore la crescita del ragazzo per poi adottarlo in maniera definitiva. Finalmente Jimmy ha una famiglia, delle persone che gli vogliono bene e che si prederanno cura di lui. Michelle diventa la forza di Butler che fa di tutto per dimostrare al mondo quanto sappia giocare a quello sport che gli piace fino a levargli il sonno. Al college colleziona prestazioni con numeri da capogiro e incomincia a venir fuori quella fisicità e duttilità tattica che lo caratterizzano tutt’oggi. Alla numero 30 David Stern pronuncia il suo nome. Coach Thibodeau rimarrà estasiato dai suoi incredibili mezzi atletici e dalla sua propensione alla fase difensiva. Butler è ufficialmente un giocatore dei Chicago Bulls.

La montagna più alta del mondo va scalata partendo dalla base.

Il progetto più ambizioso parte sempre da zero. Oppure da diecimila.

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