Joakim Noah VS Tyson Chandler

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Joakim Noah vs Tyson Chandler

ATTACCO: Due centri che non fanno sfracelli in attacco,ma la differenza è abissale, Noah sa costruirsi un tiro in post e piazza anche qualche punto dalla media, mentre il nativo di Hanford va a segno solo grazie alle alzate dei playmaker (prima con Paul a NOLA,adesso con Felton e compagnia bella nella Grande Mela) o ai tap-in offensivi,non essendo in grado di attaccare il ferro né partendo in palleggio,né giocando in post.

DIFESA: Puri maestri difensivi,serve aggiungere altro? Oltre ad essere due eccellenti rimbalzisti,sono dei perfetti intimidatori,che negano la via del ferro agli esterni avversari. Il francese è il padrone dell’impostazione difensiva dei Bulls,mentre l’americano ha cambiato più volte il volto delle squadre in cui ha militato (formidabili i PO con New Orleans e Charlotte,impresa eroica in quel di Dallas,e impresa parzialmente riuscita nella Grande Mela). Le cifre si equivalgono (nelle stoppate e nei recuperi passa in vantaggio il francese,agevolato anche dal sistema di Thibodeau), ma noi preferiamo sbilanciarci,scegliendo Chandler, che in perfette condizioni psico-fisiche è un autentico mostro sotto le plance, soprattutto nei PO (chiedere a Kobe, KD, Wade, LeBron o Durant per conferme).

GESTIONE GIOCO: Non c’è proprio storia,il figlio del grande Yannick ha mani di velluto e smazza quasi 5 assist a sera (pazzeschi per un lungo),mentre T-Chan difficilmente manda a canestro i compagni. Possono considerarsi entrambi centri mobili, in grado di uscire sui pick and roll e accettare anchediversi cambi difensivi (caratteristica fondamentale nell’NBA moderna). Per il motivo legato al coinvolgimento dei compagni, soprattutto nel metterli in ritmo, scegliamo The Noble One.

LEADERSHIP: A nostro avviso è incredibile il totale miglioramento avuto dal centro dei Bulls in questi ultimi 2 anni, impegnato a trascinare e caricarsi fisicamente sulle proprie spalle l’intero peso del roster di Chicago (nettamente ridimensionato negli ultimi mesi) in percorsi che richiedono di gettare il cuore oltre l’ostacolo, ed è semplicemente commovente l’intensità che mette in campo. Il centro dei Knicks è un leader silenzioso nello spogliatoio ma molto attivo in campo, seppur sia coinvolto decisamente meno del pariruolo francese in questa esperienza a New York (mentre in Texas era diventato un intoccabile insieme a Kidd).

CLUTCH: Difensivamente sono dei fattori fondamentali nei minuti finali (basta ricordare per Chandler le Finals 2011 o per Noah le gare di PO dove scende in campo giocando al 200%), ma sfidiamo qualsiasi allenatore ad affidare il tiro vincente nelle mani di questi due giocatori. Diciamo che avallano altre opzioni nel corso dei timeout decisivi…preferendo logicamente altre soluzioni nella metà campo offensiva. Ci pare lecito dunque non premiare nessuno.

VERDETTO: Due centri solidi,d’altri tempi,anni ’70-’80. Maestri difensivi dotati di grande esperienza e carisma,potenzialmente potrebbero vincere ogni anno il premio come DPOTY. Il verdetto premia il figlio del grande Yannick per 3-1, giudizio contestabile fino ad un certo punto, infatti, se fino a qualche mese fa molti avevano dubbi sul suo reale valore (mentre Scraggly Beard è un giocatore fatto e finito da diversi anni), in grado di essere un giocatore polivalente e allo stesso tempo decisivo, crediamo che abbiano cambiato idea dopo questa stagione.

Redazione BasketUniverso

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