Joe Ingles: “In Australia mi trattarono davvero male, ma ora me la rido”

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Gli Utah Jazz saranno una delle squadre più interessanti da seguire durante la prossima stagione NBA: nella free agency la dirigenza è riuscita ad ottenere Mike Conley e Bojan Bogdanovic, che insieme a Mitchell, Ingles e Gobert formeranno un quintetto davvero intrigante.

Per Joe Ingles, però, non è stato sempre tutto rose e fiori: durante una recente intervista a nine.com, l’esterno australiano ha raccontato la brutta esperienza vissuta nel suo Paese natale, quando gli Adelaide 36ers gli proposero il suo primo contratto professionistico: “Ci sono molti rumors e voci di corridoio su quello che successe allora. Sono andato ad un incontro con la loro dirigenza, con me c’erano mio padre ed il mio agente. Mi offrirono un contratto al di sotto del minimo salariale per il campionato, e mentre osservavo la loro proposta scritta ho notato qualcosa di strano: pensavo che davvero mi volessero ma poi ho visto il mio nome scritto non correttamente, I-N-L-G-E-S o qualcosa del genere. Probabilmente era solo un errore di battitura, ma quando stai cercando di portare nella tua squadra un giocatore non te lo puoi permettere. Poi ancora, mentre ce ne stavamo andando, non mi ricordo chi, non ricordo il suo ruolo nella dirigenza, mi disse: “Oh, siamo davvero contenti di te, vogliamo averti in squadra. Stiamo cercando con tutte le nostre forze un giocatore come te che può fare il cambio sia del nostro 4 che del nostro 5”. Io sono alto 1.92cm, forse 1.95, non sono mica 2 metri e 5! Non ho mai giocato da 4 o da 5 in vita mia! Quindi ce ne siamo andati da lì pensando a tutti gli errori commessi da loro, ma il bello doveva ancora arrivare. All’epoca non giocavo per i soldi, ma perchè amavo il gioco, ma sentirsi dire di far parte dei 15 giocatori a roster ma non dei 10 convocati per le partite, ecco, quello fu proprio il colmo. Ovviamente non accettai la loro proposta, e fortunatamente hanno fatto dei grandi cambiamenti nella dirigenza“.

Francesco Manelli

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