La prima avventura in NBA di coach John Beilein, alla guida dei Cleveland Cavaliers, non sta andando proprio nel migliore dei modi: la squadra è tra le ultime ad Est, con un record di 10-27, e già da oltre un mese si susseguono rumors riguardanti il malcontento dei giocatori, l’ultimo quello relativo a Kevin Love, nonostante l’allenatore 66enne non vi fosse coinvolto direttamente.
A tutto questo ora si è unito un po’ di imbarazzo per un’espressione utilizzata da Beilein nei confronti dei propri giocatori durante un recente allenamento: nel corso della seduta video, il coach avrebbe dichiarato che la squadra non stava più giocando come un gruppo di “thugs”, traducibile come criminali o persone violente, una parola che ha anche dei rimandi razzisti. Il termine avrebbe disturbato parecchi giocatori, e alla fine Beilein si è scusato, anche se ha sostenuto di non essersi accorto di aver pronunciato quella parola finché il suo staff non gliel’ha fatto notare poco dopo. Il coach ha inoltre detto che, al posto di “thugs”, voleva dire “slugs”, ovvero persone pigre o anche lumache, inteso come lente. “Gli stavo facendo un complimento, questo è ciò che volevo dire. Ho già parlato con otto dei miei giocatori stasera e mi hanno detto che comprendono” ha detto Beilein a ESPN.
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