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Keith Langford ha annunciato il proprio ritiro dal basket

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Keith Langford è stato per anni uno dei migliori giocatori d’Europa, in Italia ha vestito le maglie di Biella, Virtus Bologna e Milano, vincendo anche per due volte l’Alphonso Ford Trophy come miglior marcatore della stagione di EuroLega. Dal 2018 si era trasferito in Grecia, prima col Panathinaikos e poi con l’AEK Atene, per chiude la propria carriera comunque ad alti livelli, vincendo l’MVP di FIBA Champions League nel 2020. Oggi, a quasi 40 anni, ha annunciato il proprio ritiro dal basket giocato.

Dopo un infortunio al tendine d’Achille che lo ha tenuto fuori dai giochi negli ultimi mesi, Langford ha scritto su Twitter di essere “nel momento personale migliore” per annunciare il proprio addio al basket, sport che ha praticato da professionista dal 2005, quando finì undrafted in NBA dovendo prendere la strada più lunga, quella dell’allora D-League, per arrivare nella Lega. In carriera è stato appunto MVP in FIBA Champions League con l’AEK, MVP delle Final Four nella vittoria dell’EuroChallenge del 2009 con Bologna, due volte miglior marcatore di EuroLega, una volta miglior marcatore di EuroCup, nel 2014 ha vinto lo Scudetto con Milano ed è stato inserito nel primo quintetto di EuroLega, ha conquistato la VTB League, il campionato e la coppa israeliana, due coppe di Grecia e una Lega Adriatica da MVP. Ha praticamente vinto tutto ciò che c’era da vincere in Europa, meno l’EuroLega di cui comunque è stato sempre grande protagonista.

Nel maggio del 2022 mi sono operato per una tendinite al tendine d’Achille che avevo ormai da 10 mesi, durante i quali avevo provato un approccio conservativo. In quello che si è rivelato essere un periodo molto difficile, sono stato consumato dal rifiuto, dalla rabbia, dalla depressione e dai pensieri. Dopo 17 anni e all’età di 38 anni, ho egoisticamente rifiutato ciò che sapevo sarebbe dovuto arrivare. L’accettazione. Detto questo, sono felicissimo di accettare l’invito al The Tournament con i Mass Street. Non potrei essere in uno spirito migliore per annunciare il mio ritiro dal basket e chiudere il cerchio, giocando un’ultima volta in rappresentanza dell’Università di Kansas. Ho dato tutto, mentalmente e fisicamente, a questo gioco. Ho avuto sei infortuni alle ginocchia, un’ernia del disco, un piede rotto, un naso rotto, un dito rotto, stiramenti alla coscia e all’inguine, per non menzionare le innumerevoli distorsioni alle caviglie. Ma ne è valso la pena! Il viaggio è stata la parte migliore, e quella che mi mancherà di più. Non vedo l’ora di giocare un’ultima volta a luglio e poi iniziare una nuova fase della mia carriera.

Francesco Manzi

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