Un alone di mistero avvolge l’addio di Kevin Durant ai Golden State Warriors avvenuto la scorsa estate: i problemi con Draymond Green, la gestione dell’infortunio durante i Playoffs, la mancanza di stimoli dopo tre anni. Diverse sono le ipotesi riguardo la scelta di KD di unirsi ai Brooklyn Nets insieme all’amico Kyrie Irving, ma ora sembra che alla base della sua decisione ci fosse (anche) una sorta di frustrazione nei confronti dei media della Baia.
Durant non ha mai avuto un buon rapporto con i giornalisti, di cui in molti casi si è detto in un certo senso vittima: lo stesso sarebbe avvenuto a Golden State, secondo quanto scritto da Ethan Strauss, reporter di The Athletic, che ha pubblicato di recente un libro proprio sulla dinastia degli Warriors intitolato “The Victory Machine”. Il giornalista ha raccontato di una conversazione avuta con Durant a gennaio 2019, dopo che il giocatore non aveva gradito un suo articolo nel quale si diceva che KD non fosse contento del suo ruolo, non primario nelle gerarchie di Golden State, guidato da sempre da Steph Curry:
Provai a usare vari argomentazioni, dicendo che non lo biasimavo per avere dell’influenza con il suo contratto in scadenza, ma insistetti nel dire che avevo delle buone ragioni per scrivere quello che avevo scritto. KD non si fece impressionare e anzi mi accusò di cercare di “infiammare i fans di Steph”. Disse inoltre che questo modo di fare fosse una costante nella Baia. Che tutti noi giornalisti locali volevamo solo baciare il c**o di Steph a sue spese. Questa era la lamentela costante di KD. Frequentemente litigava con i tifosi degli Warriors in privato su Twitter, accusandoli di favorire Curry ai suoi danni.
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