La decisione della FIP sulla partita di A2 Femminile non giocata per mancanza di risultati dei tamponi

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Il Giudice Sportivo ha emesso il suo responso riguardo Crema – Alpo, gara della prima giornata del campionato di A2 Femminile che non si era giocata per le padrone di casa non hanno esibito i risultati dei tamponi: il match dovrà essere disputato.

Il protocollo emesso dalla FIP (QUI la tabella riassuntiva) parla chiaramente di test da effettuare “nei cinque giorni prima l’inizio della competizione”. Per questo motivo le giocatrici di Alpo, dopo aver disputato la Coppa Italia, si erano sottoposte di nuovo al sierologico venoso e al tampone rapido, esibendo regolarmente i risultati negativi in occasione della prima sfida di campionato. Così non ha fatto Crema, ritenendo che bastassero gli esami svolti in precedenza e per questo motivo le avversarie si sono rifiutate di giocare.

Il Giudice Sportivo ha dato ragione alla società lombarda, mettendo nero su bianco che il termine “campionato” è da intendersi come “competizione ufficiale… in senso ampio”, inglobando di fatto la Coppa Italia e la regular season vera e propria.

Di seguito le motivazioni della sentenza:

– il protocollo sanitario dispone la necessità di screening da svolgersi svolti nei 5 giorni che precedono il primo evento di una competizione, da non ripetersi per i successivi eventi, per i quali è sufficiente esibire l’autocertificazione;

– il medesimo protocollo, successivamente, impone l’obbligo di screening per ciascun team nei 5 giorni lavorativi precedenti l’inizio del rispettivo “CAMPIONATO”;

– il termine “CAMPIONATO” indicato nel protocollo sanitario, come confermato dalla Commissione Sanitaria con nota del 6 ottobre 2020, è da interpretarsi in senso ampio, quale “competizione ufficiale di competenza nella stagione sportiva”, ricomprendendo, così, anche altre manifestazioni, quali la Coppa Italia, per di più, nel caso specifico, disputatasi a ridosso dell’inizio del campionato stesso;

– che la società Crema, presentando l’autocertificazione ed avendo svolto, come già detto, i necessari accertamenti sanitari in occasione della disputa della Coppa Italia, ha ottemperato agli obblighi previsti dal protocollo sanitario già citato;

 

Adesso le varie società di A2 e B maschile, con la Supercoppa alle porte, con questa sentenza sono legittimate a svolgere una sola volta i test mentre l’altra faccia della medaglia riguarda le altre squadre di A2 Femminile che, ripetendo i test prima dell’inizio del campionato (inteso letteralmente, non come lo interpreta la giustizia sportiva), si sono accollate dei costi che a si sono rivelati non necessari.

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