Nella giornata di ieri, la detenzione di Brittney Griner in Russia è stata prolungata di altri 30 giorni e sono state respinte le richieste di arresti domiciliari. In una situazione geopolitica particolarmente tesa tra USA e Russia per via di ciò che sta avvenendo in Ucraina, la campionessa americana è vista come un asset prezioso nelle mani dei russi. Griner è stata arrestata a febbraio all’aeroporto perché in possesso di una piccola quantità di olio di cannabis, utilizzato da lei per la sua sigaretta elettronica.
Secondo i media russi controllati dallo Stato, quindi una fonte particolarmente affidabile in questo caso, la Russia vorrebbe utilizzare Griner per ottenere in cambio la liberazione di Viktor Bout. Si tratta di un criminale arrestato nel 2008 in Thailandia e estradato negli Stati Uniti, attualmente sta scontando l’ergastolo per aver venduto armi ai ribelli in Colombia per utilizzarle contro cittadini americani. Bout è un trafficante d’armi, soprannominato “mercante della morte”, ed ex membro dell’esercito sovietico con legami col KGB.
Secondo la TASS, ci sarebbe una trattativa in corso tra USA e Russia per scambiare i due prigionieri.
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