La spalla di Fultz diventa un caso: cosa faranno i Sixers?

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Il rendimento sotto le aspettative di Markelle Fultz, prima scelta assoluta allo scorso draft, sta facendo molto discutere in questo avvio di stagione. Il rookie dei Sixers sta tirando con il 33% dal campo e appena il 50% dalla lunetta, oltre a non aver ancora tentato nessun tiro da tre punti, cosa alquanto strana per uno che al College viaggia abbondantemente oltre il 40%.

È chiaro che alla base di queste prestazioni ci sia un problema alla spalla destra, quella con cui la guardia di Philadelphia tira. La gestione di questo problema, però, è stata (ed è tuttora) tutt’altro che ottimale da parte della franchigia ma anche dall’agente del giocatore. Ryamond Brothers infatti nei giorni scorsi aveva parlato di “fluidi estratti dalla spalla” del suo cliente, per poi ritrattare dicendo che si trattava di “un’iniezione di cortisone“, versione confermata anche dai Sixers.

In ogni caso il procuratore ha detto chiaramente che Fultz non è al meglio.

Volevo semplicemente rendere noto che Markelle non è a posto fisicamente ma continueremo comunque a lavorare con Colangelo e lo staff medico per trovare la miglior soluzione. Attualmente non è in grado alzare il braccio per eseguire normalmente la sua meccanica di tiro ma ha deciso di convivere con il dolore per aiutare la squadra. Il suo atteggiamento va elogiato, ma allo stesso tempo rimaniamo disposti a trovare la soluzione migliore affichè torni il prima possibile al massimo.

Nelle ultime ore si fa sempre più corposa l’ipotesi che i 76ers decida di fermare il suo giocatore per trovare una soluzione definitiva al problema. In questo senso le parole di coach Brown (“Non possiamo nascondere che quella spalla ci preoccupa”) sono un chiaro indizio.

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