La Top 10 dei migliori acquisti negli ultimi 40 anni di basket in Italia

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Quando qualche giorno fa è arrivata l’ufficialità del trasferimento di Marco Belinelli alla Virtus Bologna, tutta la scena cestistica italiana (e probabilmente anche europea) è rimasta senza fiato. Le parole di elogio in casa V Nere si sprecano: il patron Zanetti lo ha definito “l’italiano più forte di sempre”, mentre coach Djordjevic si è sbilanciato a definirlo “il miglior acquisto degli ultimi 40 anni” nel campionato italiano.

Ma è davvero così? Certamente le parole del proprietario e del coach vanno lette alla luce dell’importanza che un acquisto del genere assume in questo particolare momento: la Virtus Bologna riporta a casa un campione azzurro in una delle fasi più complicate della storia della nostra pallacanestro. In ogni caso, al di là del contesto, si può essere d’accordo con quanto dichiarato da Djordjevic? Abbiamo provato a rispondere, stilando una lista di quelli che consideriamo i 10 acquisti più sensazionali degli ultimi quarant’anni del nostro campionato. Precisiamo che il criterio utilizzato è basato esclusivamente (o quasi) sul valore e sul blasone del giocatore al momento della firma, e non tanto sull’effettivo rendimento di questo nel nostro campionato.

 

BONUS. Shawn Kemp (da free agent a Montegranaro, 2008)

In un mondo perfetto sarebbe finito almeno sul podio, ma The Reign Man alla fine in Italia non ha mai messo piede in campo, e questo va sicuramente preso in considerazione. Una nota di colore in questa classifica che abbiamo voluto inserire in ogni caso, anche se Kemp alla fine è stato a Montegranaro solo il tempo di presentarsi alla stampa e fare qualche allenamento, per poi imbarcarsi su un aereo per gli USA (ufficialmente per i danni che l’uragano Ike aveva causato a casa sua a Houston) e non tornare mai più.

 

10. Sergio “Chacho” Rodriguez (dal CSKA all’Olimpia Milano, 2019)

Quante volte siamo impazziti guardando le zingarate del Chacho con il suo Real Madrid? Quante volte ci siamo guardati in faccia dopo una sua tripla senza senso andata a bersaglio? Ebbene, dopo una stagione parecchio deludente, l’Olimpia Milano decide di fare del Chacho, campione d’Europa in carica, il perno dell’era Messina. Milano firma, seppur 33enne, uno dei giocatori europei più talentuosi della sua generazione.

 

9. Kyle Hines (dal CSKA all’Olimpia Milano, 2020)

Foto: Facebook Olimpia Milano

Dopo aver firmato Rodriguez, anche l’anno successivo il colpo grosso milanese arriva da Mosca: dopo sette stagioni, Kyle Hines lascia il CSKA e torna in Italia per raggiungere Ettore Messina sotto la Madonnina. Curriculum? Oltre ad aver vinto per due volte il premio come miglior difensore dell’anno in Eurolega, Hines è semplicemente il giocatore in attività più vincente d’Europa, avendo vinto la massima competizione europea per ben 4 volte. Di riflesso, ovviamente, Kyle Hines è uno dei giocatori più vincenti ad aver mai firmato nel campionato italiano.

 

8. Milos Teodosic (dai Los Angeles Clippers alla Virtus Bologna, 2019)

Arriva? Non arriva? Sono solo voci o c’è qualche fondamento? Inutile negarlo: l’arrivo di Milos Teodosic in Italia ha spiazzato quasi tutti noi. Una Virtus Bologna carica di ambizioni porta a casa uno dei giocatori più spettacolari che abbiano mai calcato i parquet europei, con un colpo mediaticamente sensazionale anche per il fatto che la compagine di coach Djordjevic sia riuscita nell’intento pur senza disputare l’Eurolega.

 

7. Marco Belinelli (dai San Antonio Spurs alla Virtus Bologna, 2020)

Non servono parole. L’attenzione mediatica suscitata dall’arrivo di Marco Belinelli è incredibile, sia per il valore del giocatore, sia per il momento particolare in cui arriva questo acquisto. Ad essere protagonista è sempre la Virtus, che affianca a Teodosic l’unico italiano ad aver vinto l’anello NBA: sognano i tifosi bianconeri, un po’ meno gli avversari, ma tutto sommato sorride il movimento.

 

6. Metta Sandiford Artest, già Metta World Peace, già Ron Artest (dai Sichaun Blue Whales alla Pallacanestro Cantù, 2015)

Ala titolare dei Lakers campioni NBA 2010, Metta arriva a Cantù nella seconda metà della stagione 2014/15. La piazza è incredula: spalla di Kobe fino a pochi anni prima, il ragazzo del Queens arriva in una squadra allora fuori dalla zona playoff, piombando dal cielo come un salvatore. I sogni abbondano anche in questo, e chissà come verrebbe accolta una firma del genere nella Cantù di oggi…

 

5. Toni Kukoc (dal KK Split alla Benetton Treviso, 1991)

Immaginate una squadra che vince tre Coppe dei Campioni consecutive. Immaginate un giocatore determinante in queste tre spettacolari vittorie. Immaginate che il giocatore in questione lasci questa strada, dove potrà mai andare? Sembra strano (oggi forse un po’ meno viste le firme clamorose delle ultime stagioni), ma ad inizio anni Novanta il nostro campionato è ad un livello tale per cui un campione del genere può tranquillamente accasarsi in una squadra italiana ancora senza trofei, ma carica di ambizioni (e di soldi). Comincia così la storia tra Toni Kukoc e la Pallacanestro Treviso: il resto viene da sé.

 

4. Tom Boswell (dagli Utah Jazz alla Pallacanestro Cantù, 1980)

Al limite per rientrare nella nostra classifica in termini cronologici, ma è impossibile non inserirlo. Tom Boswell arriva alla Pallacanestro Cantù da assoluto protagonista NBA, capace di vincere il titolo solo pochi anni prima. Anche in questo caso, il resto viene da sé.

 

3. Dominique Wilkins (dai San Antonio Spurs alla Fortitudo Bologna, 1997)

Dominique Wilkins, uno dei "perdenti" che hanno fatto grande la NBA - di Daniele Bruccoleri - SuperBasket

Due volte campione delle schiacciate, nove volte (ripeto: NOVE) All-Star, Wilkins approda alla Fortitudo Bologna già 37enne dopo aver già vinto un’Eurolega con il Panathinaikos. Quale miglior colpo per spaventare i cugini, già capaci di firmare Danilovic (fuori dalla classifica per un soffio, essendo il suo un ritorno alla Virtus) e cercare di conquistare l’agognato scudetto?

 

2. Robert “Bob” McAdoo (dai Philadelphia 76ers all’Olimpia Milano, 1986)

Bob McAdoo, "Doo-doo-doo", la lunga strada verso Milano e la vera gloria - Eurosport

Perché non al primo posto? Bella domanda. Bob McAdoo è probabilmente il giocatore più forte ad aver mai giocato nel nostro campionato: il palmares non presenta solo il titolo di campione NBA, ma persino un premio come MVP della stagione regolare. La firma arrivò letteralmente come un fulmine a ciel sereno, ed è difficile, molto difficile, pensare a qualcosa di simile al giorno d’oggi, non soltanto in Italia ma anche in Europa.

 

1. Joe Barry Carroll (dai Golden State Warriors all’Olimpia Milano, 1984)

The no1 draft picks which played in Europe | Page 6 of 7 | Eurohoops

Perché McAdoo non è al primo posto? Perché al primo posto c’è Joe Barry Carroll. McAdoo arriva a Milano 35enne, campione assoluto, ma comunque a fine carriera, mentre Carroll arriva nel pieno della sua esperienza NBA. Prima scelta assoluta nel 1980, il prodotto di Purdue mette a referto 24,1 punti e 8,7 rimbalzi a partita nella sua terza stagione tra i giganti. Ma al termine della quarta, spiazzando non solo i tifosi in Italia ma anche dall’altra parte dell’oceano, decide di firmare per l’Olimpia Milano. Immaginate se Zion Williamson, tra un paio di anni, facesse la stessa cosa. Esatto: niente di più, niente di meno. Joe Barry Carroll è senza alcun ombra di dubbio l’acquisto più sensazionale degli ultimi 40 anni di basket italiano.

Gabriele Buscaglia

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