Lamar Odom ha sicuramente vissuto una vita agli estremi, almeno per quel che riguarda gli ultimi anni di carriera, rischiando seriamente di morire di overdose in Nevada, nel 2015. L’ex giocatore dei Lakers si è ora ripreso ed ha iniziato un processo di riavvicinamento al basket, firmando con la Big3 di Ice Cube per l’estate.
Le bravate, se così possiamo definirle visto che si tratta di fatti gravi, di Odom non si sono però limitate all’uso di sostanze stupefacenti e alcool: il 39enne ha raccontato nel suo nuovo libro Darkness to Light un episodio in particolare che ha quasi dell’incredibile. I fatti risalgono al 2004, quando il giocatore fu convocato dalla Nazionale a stelle e strisce per la spedizione olimpica di Atene, rivelatasi poi fallimentare e chiusa con la medaglia di bronzo.
La convocazione rappresentava “un sogno che si avvera” per Odom, ma anche un problema, dal momento che quell’estate “stava fumando erba praticamente ogni giorno”, e quindi avrebbe fallito qualsiasi test anti-doping. Il resto è davvero da rimanere a bocca aperta:
Abbiamo iniziato a cercare su Google “peni finti” e abbiamo studiato diversi modi per superare gli esami. Al termine di un’esaustiva ricerca abbiamo ordinato per il giorno seguente un pene di gomma gigante e nero.
Quando a casa Odom arrivò l’addetto della Federazione per effettuare il test, Odom mise l’urina “pulita” di un suo allenatore personale in un serbatoio contenuto nei testicoli dell’oggetto appena comprato. Sotto gli occhi dell’ufficiale federale il giocatore poi si limitò a urinare “strizzando il finto pene ripetutamente”, senza che l’uomo si accorgesse di nulla. Tutto andò liscio: Odom poté giocare le Olimpiadi.
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