Landon Turner, il talento sfortunato

Home Rubriche

È il 1978 e Landon Turner – uno dei migliori prospetti del paese – sceglie come college Indiana University, sulla cui panchina sedeva al tempo Bobby Knight. Il giocatore è fenomenale, è un centro con la velocità e le movenze di un piccolo. Il problema è la continuità: a una partita fenomenale ne segue una disastrosa. Nonostante nel complesso l’apporto di Turner fosse ottimo, proprio a causa di questa discontinuità Knight arriva al limite e “consiglia” al giocatore di lasciare IU e dichiararsi eleggibile per il Draft NBA perché da quel momento non avrebbe più visto il campo con lui come allenatore.

Turner decide però di rimanere a Indiana, riuscendo alla fine a convincere il coach a cambiare idea sul suo conto e tornando a giocare tra febbraio e marzo. Stavolta da protagonista con 14.5 punti di media nelle sette gare conclusive della stagione. Il suo apporto sarà fondamentale, insieme a quello di Isiah Thomas e Randy Wittman, per aiutare IU a vincere il titolo NCAA. Finalmente Turner si è consacrato e le sue quotazioni nella NBA sono in ascesa, molte squadre hanno messo gli occhi su questo centro atipico e sbavano al solo pensiero di poterlo schierare con la propria casacca addosso.

La sfortuna decide però diversamente per Turner. Nel luglio dello stesso 1981 il giocatore viene coinvolto in un incidente stradale. Rimane paralizzato. Sarebbe rimasto un altro anno a Indiana per tentare nuovamente l’assalto al titolo (e la sua permanenza a Indiana fu anche uno dei motivi per cui Isiah Thomas decise di dichiararsi eleggibile subito dopo il titolo vinto, convinto di lasciare in buone mani la squadra). Poco tempo dopo l’incidente Bobby Knight decide di ripagare in qualche modo quel giocatore con cui aveva avuto tanti screzi e si mette in contatto con Red Auerbach e riesce a convincere il GM dei Celtics a utilizzare l’ultima scelta del decimo giro del Draft 1982 per scegliere simbolicamente quel ragazzo ormai costretto sulla sedia a rotelle. Turner non sapeva nulla del regalo che gli era stato fatto:

Non sapevo che [Knight] avesse parlato con Red Auerbach. Non ho saputo nulla finché i miei genitori non mi hanno detto che sarei stato l’ultima persona a essere selezionata al Draft. Mi ha fatto sentire euforico che avessero fatto questa cosa per me.

Non sapremo mai cosa sarebbe stato Turner nella NBA, oggi possiamo solo parlare del bel gesto di Knight e Auerbach, uno dei più intensi della storia del Draft (un caso recente è quello di Isiah Austin, collegiale costretto a smettere di giocare dopo aver scoperto di essere affetto dalla Sindrome di Marfan ma che Adam Silver invitò lo stesso alla serata del Draft). Tornando però al “cosa sarebbe successo se”, molti affermano che Turner sarebbe stato una delle scelte più alte del Draft 1982 e che forse sarebbe riuscito a scalzare dalla prima posizione James Whorty.

Mattia Moretti

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.