Last 32, Gruppo J: Suicidio Foxtown nella terza frazione di gioco ma nulla è compromesso. Vince il Limoges in Grecia

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Khimki Mosca-Foxtown Cantù 75-62

La Foxtown Cantù si trova di fronte una delle squadre più forti della competizione eppure i primi minuti sono abbastanza equilibrati perché la grandissima esplosività di Johnson-Odom tiene a contatto i canturini per tutta la prima metà della prima frazione di gioco: infatti il tabellone luminoso della Khimki Arena segna solo un misero +1 russo, 13 a 12. I primi problemi della Foxtown nascono proprio qui perché gli italiani subiscono un parziale di 7 punti a 0 che li manda sul -8 a poco più di due minuti dal suono della prima johnson-odom-cantùsirena. Feldeine prova a riaprire la partita ma Ilnitskiy non ci sta poiché segna la bomba del definitivo 23 a 16 Khimki.

L’inizio della seconda frazione di gioco sembra poter chiudere la partita perché i russi volano presto ad avere due cifre di vantaggio e la schiacciata di Augustine sul 34 a 21 pare essere la pietra tombale di questo match ma così non è perché i canturini iniziano a giocare nell’area pitturata e negli ultimi tre minuti ricuciono lo svantaggio. Esemplificativa l’azione svolta tra Feldeine e Shermadini, con il primo che finta di tirare da tre punti, per poi andare in penetrazione e appoggiare sul lato debole per una semplice schiacciata del secondo. Feldeine appoggia il lay-up del -5 a 31 secondi dalla fine che sembra essere l’ultimo canestro del tempo ma così non è perché la Foxtown difende ancora una volta superficialmente e Paul Davis inchioda il 38 a 31 finale. 

La terza frazione di gioco può essere riassunta in poche e concise parole: Cantù non ha lasciato gli spogliatoi. Il parziale di 22 a 7 del quarto è allucinante ma prevedibile perché la Foxtown aveva giocato un primo tempo penoso ed era incomprensibile come mai le due contendenti fossero ancora a contatto. Gli italiani forzano l’immaginabile ma soprattutto non sanno cosa significhi difendere ed è logico che a metà della terza frazione di gioco il punteggio sia di 50 a 35 per i padroni di casa. Gli ultimi cinque minuti sono pure accademia e il -22 all’ultimo intervallo è una manna dal cielo visto il gioco espresso.

L’inizio degli ultimi dieci minuti sembrano poter essere una “Caporetto” canturina ma fortunatamente rice (1)Feldeine segna due bombe consecutive che accorciano le distanze dal -25 al -19, che diventa -16 grazie al canestro più fallo di DeQuan Jones. La partita non ha praticamente più nulla da dire e il match finisce 75 a 62. Risultato favoloso visto il bruttissimo terzo quarto giocato dai brianzoli.

MVP: tutto il Khimki. Impossibile trovare un giocatore che ha sfigurato; molto bene l’asse play-pivot Rice-Davis. 

Khimki: Davis 14, Rice 13, Monia 9.

TL: 5/7   T2: 23/47   T3: 8/18
Assist: 25 (Rice 8)
Rimbalzi: 32 (Augustine 6)

Cantù: Johnson-Odom 23, Feldeine 15, Jones 10.

TL: 11/17   T2: 15/36   T3: 7/21
Assist: 6 (Feldeine 6)
Rimbalzi: 31 (Williams 6)

PAOK Sallonico-Limoges CSP 68-79

gelabale

 

Importantissima vittoria del Limoges che vince un match combattutissimo per 35 minuti e che solo questo Westermann avrebbe potuto vincere. Primo tempo molto equilibrato che si chiude sul 34 a 32 per i padroni di casa. Nella ripresa regna ancora l’equilibrio ma il punteggio pende leggermente a favore dei greci perché vanno all’ultimo intervallo sul 54 a 51. La partita rimane aperta anche per gran parte degli ultimi dieci minuti ma alla fine il Limoges mette in campo tutte le sue armi e vince per 68 a 79 su un campo difficile come quello greco.

PAOK: Carter 19, Langford 18, Margaritis 15.

Limoges: Westermann 21, Moerman 11, Smith 10.

Classifica: Khimki 6, Limoges 6, Cantù 4,  PAOK 2.

 

 

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