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Le 5 migliori stagioni realizzative della storia della NBA

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La pallacanestro è uno sport semplice, due squadre si affrontano su un parquet con l’obiettivo di tirare un pallone dentro a un canestro. La squadra che fa più punti, vince. Si può dire e pensare quello che si vuole, potremmo stare ore ed ore a parlare di difesa, sistemi di gioco, schemi e quant’altro, ma l’unica cosa certa è quella, una e una sola. Per vincere bisogna fare un punto in più degli avversari. E aldilà dell’oceano i punti li sanno fare.

In questa Top 5 andremo a conoscere i 5 giocatori che hanno avuto la media punti realizzati più alta nella storia della NBA.

 

5. KOBE BRYANT

In questa lista non poteva di certo mancare lui, il Black Mamba, uno dei più grandi interpreti che la pallacanestro abbia mai conosciuto, un giocatore a dir poco completo, e un attaccante di razza. Kobe aveva qualsiasi arma nel proprio arsenale, sapeva leggere il gioco come pochi altri, era intelligente, atletico, dotato di una tecnica sopraffina, le difese non erano mai tranquille quando il 24 (o l’8) era in campo.

La miglior stagione dal punto di vista realizzativo nella carriera del Mamba è stata quella del 2005/06, chiusa con l’eliminazione al primo turno di playoff per mano dei Suns di Steve Nash. Kobe in quell’anno mise a segno 35.4 punti di media a partita, tirando con il 45% dal campo e il 34% da oltre l’arco. A tutto ciò si vanno ad aggiungere anche 5.3 rimbalzi, 4.5 assist e 1.8 palle rubate ad incontro. In questa stagione Kobe è andato oltre i 50 punti segnati ben 6 volte, e una di queste ce la ricordiamo benissimo: 22 gennaio 2006, i Raptors sono ospiti dei Lakers allo Staples Center, non c’è partita, i gialloviola vincono 122 a 104, e il Mamba ne piazza 81.

 

4. RICK BARRY

Facciamo un salto nel passato, stagione 1966/67, San Francisco Warriors, 35.6 punti ad allacciata di scarpe in 78 partite disputate. Di chi stiamo parlando? Rick Barry: leggenda di questo sport, una volta campione NBA con i Golden State Warriors, membro della Hall of Fame dal 1986 e da poco incluso nei 75 migliori giocatori sempre.

Nella stagione 66-67 Barry mise a referto 40+ punti in ben 22 partite, in altre 6 chiuse con 50 punti segnati (57 punti il suo massimo contro i Cincinnati Royals).

La cosa più sbalorditiva di tutte? Quello era il suo secondo anno nella lega.

 

3. JAMES HARDEN

Il Barba, un giocatore che non ha bisogno di presentazioni, un attaccante con la A maiuscola, forse il più immarcabile fra tutti quelli in attività (ma non dimentichiamoci di Curry e KD). Harden sa fare qualsiasi cosa nella metà campo offensiva, sa creare per sé, sa creare per i compagni, sa battere dal palleggio i difensori, sa umiliarli con clamorosi spezza-caviglie, sa tirare uscendo dai blocchi, da fermo, dopo uno step back, ma soprattutto sa segnare.

Stagione 2018/19, James Harden realizza 36.1 punti di media a partita tirando con il 44% dal campo e il 36% da tre. Va in lunetta oltre 11 volte a serata realizzando 9.7 liberi di media. Ah, e ci sono anche gli assist, oltre 7 ad incontro.

In quest’annata per lui ben 9 partite con 50+ punti, il massimo raggiunto contro gli Spurs nella vittoria per 111-105 in cui ne mise ben 61.

 

2. MICHAEL JORDAN

Non poteva mancare il più grande di tutti i tempi in questa classifica. Altro attaccante di razza, quinto realizzatore all-time con 32.292 punti realizzati, un fiuto per il canestro e per la vittoria che pochi altri hanno avuto. Michael Jeffrey Jordan, che alla terza stagione da professionista in NBA (1986/87) mette a referto 37.1 punti a partita.

MJ parte col botto, trascinando subito i Bulls con 50 punti nell’opening match contro i New York Knicks, il resto della stagione è un crescendo tra quarantelli (29!) e 8 partite oltre i 50 punti realizzati a serata. Mostruoso.

La stagione si chiuderà con l’eliminazione al primo turno dei playoff per mano dei Boston Celtics di Larry Bird, ma per Michael, questo era solo l’inizio.

 

1. WILT CHAMBERLAIN

Se James Harden è uno dei giocatori più difficili da marcare oggi, Wilt Chamberlain non può che essere il più immarcabile di tutti.

Un gigante tra i giganti, 216 cm di pura potenza, un giocatore a dir poco dominante a cui bastava avvicinarsi al pitturato per fare sfracelli e trascinare nel canestro chiunque gli passasse accanto. Chamberlain detiene ancora oggi il record di punti segnati in una singola partita, i famosissimi 100 realizzati il 2 marzo 1962 contro i New York Knicks. Proprio in questa stagione, quella del 1961/62, Wilt chiude con la media punti più alta di sempre, ben 50.4 punti di media a partita. 45 (!!!) partite oltre i 50 punti per lui, 48 minuti di media giocati, il 50% dal campo e 25 rimbalzi catturati a partita, così, tanto per.

Wilt è inoltre titolare delle prime quattro stagioni NBA per media punti: dopo quella a 50.4 a partita, ci sono infatti una a 44.8, una a 38.3 e una a 37.6.

 

Bryant, Barry, Harden, Jordan e Chamberlain dunque, qualcuno riuscirà a fare di meglio?

Matteo Gualandris

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