Le reazioni del clan azzurro post Italia-Lettonia

Nazionali

Ha fatto molto discutere l’episodio arbitrale costato alla Nazionale femminile (video) la sconfitta contro la Lettonia nella gara di piazzamento di Eurobasket che valeva la qualificazione ai Mondiali 2018. Il fallo commesso da Zandalasini, un normale fallo commesso dall’Italia per fermare l’azione delle avversarie in quanto non ancora in bonus, è stato giudicato antisportivo, compromettendo le possibilità di vittoria delle azzurre.

Il primo a parlare alla stampa al termine della partita è stato coach Andrea Capobianco, che non si è lasciato andare alla rabbia:

“Abbiamo giocato una partita straordinaria ma non è bastato. Ancora una volta un episodio dubbio ci ha condannato a una sconfitta immeritata. Queste ragazze vanno ringraziate una ad una per quanto hanno fatto dal primo giorno di raduno e poi qui all’Europeo. Insieme a loro ho vissuto un sogno, poi però capita che nel cuore della notte si venga svegliati di soprassalto. Sono stati tanti gli episodi negativi che hanno accompagnato il nostro Europeo, tutte situazioni esterne al campo e che non potevamo controllare. Ma stasera io vado a dormire sereno, perché insieme a queste ragazze e al mio staff ho dato il massimo”.

Più pesanti le dichiarazioni del presidente della Fip Gianni Petrucci, presente a Praga al seguito della squadra:

“Fino a questo momento siamo stati composti e molto tranquilli ma è chiaro che non siamo contenti. Quello di oggi è solo l’ultimo di una serie di episodi spiacevoli avvenuti nel corso dell’Europeo. Dalla mancata sanzione a Hollingsworth per la gomitata che è costata la frattura alla mandibola di Chicca Macchi, al fischio prima in nostro favore e poi invertito a pochi secondi dalla fine della partita con la Turchia. Quello che è successo oggi poi è sotto gli occhi di tutti. Non so se stanotte l’arbitro che ha fischiato il fallo antisportivo a Cecilia Zandalasini nel finale di gara dormirà tranquillo. E’ un Mondiale che certamente meritavamo per quanto abbiamo fatto vedere in campo: voglio ringraziare le giocatrici e lo staff, in questi giorni mi hanno emozionato”.

Un particolare che non è passato inosservato è il post pubblicato dalla Fip sulla propria pagina facebook, che lancia una velata polemica nei confronti della Fiba, riportando la notizia giunta proprio in seguito alla partita dell’assegnazione congiunta dell’Europeo 2019 a Serbia e Lettonia, quest’ultima scritta a lettere maiuscole come a voler indicare la presunta spiegazione del trattamento di favore ricevuto dalla squadra baltica.

Molto emozionante invece lo sfogo di Giorgia Sottana, che sulla sua pagina facebook ha pubblicato in inglese una lettera in cui si rivolge all’arbitro autore del fischio incriminato. Questa è la traduzione:

“Caro arbitro,
Sì. Dico a te che hai preso l’ultimo fischio. Voglio dirti come mi sento, e spero che prima o poi tu possa leggere queste righe. Mi sento come se qualcuno mi avesse rubato il cuore. Mi sento vuota. Mi sento come se tutto il lavoro che abbiamo fatto durante l’anno per arrivare fino a qui ci sia stato preso da te.
Sono sicura che le ragazze della Lettonia si siano fatte il mazzo tanto quanto noi, quindi perché fare una cosa del genere? Non capisco perché non ci hai lasciato giocare l’ultimo possesso. Chiama il fallo e facci giocare. Posso accettare la sconfitta ma non posso accettare che qualcun altro decida quando dobbiamo perdere. Non posso accettare che la nostra passione, il nostro amore per questo gioco e tutti i sacrifici che abbiamo fatto siano cancellati da una chiamata arbitrale.
Vorrei che tu fossi qui con me adesso, per sentire il dolore che sto provando. Vorrei che tu potessi camminare verso Cecilia, probabilmente la più forte giocatrice in Europa adesso, e dirle che non è colpa sua se abbiamo perso. Vorrei che tu potessi sentire il rumore delle nostre lacrime.
Magari avremmo perso lo stesso, o magari no. Chi può dirlo. Ma dopo tutto il lavoro che abbiamo fatto, la tua chiamata è la cicatrice che sanguina nella nostra anima.
Avresti dovuto lasciarci giocare. Avresti dovuto lasciare il basket decidere per noi. Spero di non incrociare mai più la tua strada. Il dolore passa prima o poi, ma la memoria resta.
Avremmo meritato di meglio”.

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