Le pagelle della Finale: Goudelock MVP, Cinciarini leader, ma che spettacolo è stato Shields

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OLIMPIA MILANO

A. Goudelock 9: La sua stoppata su Sutton in gara5 è indubbiamente la giocata delle Finali; ma oltre a ciò ci aggiunge una costanza offensiva clamorosa, con triple spaccapartite, giocate intelligenti e una difesa raramente vista da parte sua. Chiude da MVP, non poteva essere altrimenti, chiude piangendo dimostrando di essersi innamorato della squadra e della città. Il futuro è ancora in bilico, ma se lui sarà questo, Milano dovrebbe pensarci veramente due volte a privarsi di un giocatore così. 

V. Micov 7,5: Per lunghi tratti è stato il vero MVP di Milano, sempre pronto nei momenti che contavano, sempre disponibile  a dare l’anima, un giocatore silenzioso ed efficace come pochi; cala inevitabilmente nelle ultime partite della serie, spremuto anche oltre il dovuto, ma riesce a piazzare comunque qualcosa come 7 assist in gara5, mostrando il giocatore di talento immenso che è.

D. Pascolo 5,5: E’ dura dare un’insufficienza quando si vince lo scudetto, ma Dada in queste 6 gare pare aver chiuso definitivamente la sua storia con Milano, non riuscendo mai a inserirsi a fondo nel sistema proposto da Pianigiani. Peccato.

K. Tarczewski 6: Soffre il confronto con Houge, terribilmente. Esce con la testa tagliata, si rialza e lotta ma non riesce a incidere a fondo come dovrebbe. Un pò di difficoltà per Kaleb ma anche tante cose buone, nonostante Milano renda meglio quando lui siede in panchina.

M. Kuzminskas 7+: Serie a fasi alterne, con le prime 4 gare letteralmente anonime, e le ultime 2 dove si erge a protagonista indiscusso. Il terzo quarto di gara5, le 5 bombe consecutive di gara6, dimostrano che quando vuole fa valere il giocatore fortissimo che è. Se riesce a trovare continuità è sempre più fondamentale per quest’Olimpia.

A. Cinciarini 8: E’ il suo Scudetto. Da quando ha preso in mano le chiavi della squadra Milano ha cambiato faccia, ha giocato dei playoff pazzeschi, si è preso gara5 nel momento di massima difficoltà dei suoi, è riuscito a dare sempre un contributo prezioso. Diventa il primo nella classifica assist nei playoff di ogni epoca, è diventato il simbolo di una città e una tifoseria che lo ama davvero, mostrando che il cuore e il carisma a volte in questo sport vanno oltre ogni limite. Capitano, oh mio Capitano.

M. Cusin 6: Pochi minuti in campo, pronto a fare un paio dei suoi blocchi, spendere un fallo quando serve, difendere come lui sa fare. Esperienza, professionalità, un esempio.

A. Abass 6,5: Mai utilizzato per le prime 2 gare, comincia a vedere il campo da gara3, dovendosi occupare di Shield, Sutton, Gomes, insomma non proprio gente di poco conto; e la sua difesa diventa un’arma in più per Milano, annullando a tratti le bocche di fuoco trentine. Avrebbe anche meritato qualche minuto in più, ma il suo apporto lo ha dato.

D. Bertans 7,5: Decisivo, semplicemente decisivo. Un giocatore così in uscita dalla panchina è clamoroso, sul ricciolo tira in maniera pazzesca. Gara6 probabilmente la decide lui, le sue triple ammazzano Trento ogni volta che prova un minimo rientro, ma anche nelle precedenti sfide era sempre stato sul pezzo.

C. Jerrells 7: I due liberi di gara5 sono il simbolo delle sue finali, dove ha avuto anche molti bassi, mostrando una gestione del pallone a tratti troppo troppo lenta, trovando poi il guizzo che però lo portava al ferro. La freddezza di quei tiri liberi vale però il voto ampiamente positivo, unito a una gara6 gestita perfettamente soprattutto in fase di assistenza. Non è l’eroe come nel 2014, ma è innegabile che sia sempre un giocatore fondamentale per le sue squadre.

A. Gudaitis 8,5: Il campionato italiano ha visto uno dei centri più forti degli ultimi 20 anni almeno, perchè il lituano ha mostrato una classe e un talento fuori dal comune, mostrato anche in queste finali dove Milano ha sicuramente sofferto sotto canestro, ma con lui in campo tutto risultava più semplice. Miglior rimbalzista, percentuale pazzesca ai liberi per un pivot, insomma un giocatore devastante, che Milano si godrà ancora un anno.

All. Pianigiani 7,5: Aveva addosso tutte le pressioni del mondo, era obbligato a vincere, e lo ha fatto. Forse l’intera stagione ha mostrato parecchi bassi, ma nel mese decisivo del campionato italiano la sua squadra ha mostrato una solidità fondamentale. Le scelte di mettere definitivamente fuori Theodore e M’Baye gli han dato ragione, Milano ha trovato la quadra e lui ha potuto gestire al meglio i suoi 11 giocatori. Vince al primo anno e si prende i meriti che gli spettano, ora sarà chiamato a ripetersi e migliorare in Europa.

 

AQUILA TRENTO

Y. Franke 5: Diciamo la verità, questo livello non gli compete assolutamente; è un buon giocatore, rapido e buon difensore, ma un play che tira così male e che ha così poca visione non può stare nella squadra finalista.

D. Sutton 7+: Parte male nella serie, nervosissimo, scontroso, e Trento ne risente. Poi sale in cattedra, gara3 e 4 le domina e pareggia il conto, ha la palla della vittoria di gara5 ma forse i meriti sono tutti di Goudelock e pochi demeriti suoi, e in gara6 fa quel che può. Giocatore fisico come non mai, con tanta garra ed energia che a Trento è ormai un idolo, e che fa bene al nostro campionato.

O.J. Silins 5: Il grande assente delle finali, con addirittura due partite chiuse a 0 punti, dato totalmente anomalo per un tiratore puro come lui. Fatica molto a trovare il ritmo, a entrare nel gioco dei suoi, e difatti Buscaglia gli da sempre meno minutaggio, ma per l’Aquila è un’assenza che pesa.

T. Forray 6,5: Cuore di capitano trentino, ormai padrone della città da 8 anni, giocando con quell’energia che in pochi hanno. Lotta fino alla fine, fa sudare molto i difensori milanesi con le sue scorribande, mostrando anche un lavoro difensivo eccelso. Non ha nulla da rimpiangere. 

D. Flaccadori 8 di stima: La vera grave assenza per Trento. Un infortunio muscolare e uno un pò più ‘grave’ lo hanno fermato. Ma tutti attendiamo questo giocatore fortissimo ancora in campo per farci esaltare con le sue giocate. Forza Diego!

J. Gutierrez 6: E’ un giocatore molto volentoroso, di slancio che sicuramente non è tanto realizzatore ma il suo contributo lo può dare. Confusionario a volte, la squadra rende meno bene con lui rispetto che con Forray.

J. Gomes 7,5: Betinho è ormai una certezza, tiratore vero, atletico e sempre pronto a spaccare le partite. Milano fatica a contrastarlo, chiude con 5 doppie cifre su 6, e di più non si può davvero chiedergli. Termina la stagione tra l’ovazione dei suoi tifosi.

D. Hogue 7: Le due gare al forum sono un incubo, Trento è come se giocasse con uno di meno (rimediando pure un’espulsione). Poi gara3 arriva la svolta, doppia-doppia e ingresso nella serie; inizia un duello furioso con Tarczewski, diventa un problema per Milano portando sempre apprensione alla difesa milanese. Finisce stremato, ma conscio di aver dato tutto.

L. Lechtaler 6: Messo dentro in poche situazioni il suo piccolo contributo lo fa sempre.

S. Shields 8,5: 31, 17, 6, 31, 27, 14. Questi sono i punti realizzati da questo fenomeno in queste 6 gare di finali. 23 anni, un talento sbocciato gara dopo gara in questi 2 anni, delle finali a livelli incredibili. Probabilmente non lo rivedremo più il prossimo anno, ma la fortuna di esserselo goduto è tanta, a dimostrazione del fenomeno vero che è. MVP dei suoi senza alcuna ombra di dubbio.

All. Buscaglia 7: E siamo a quota due secondi posti consecutivi, e conoscendo Buscaglia si sarà già stufato di ciò. Ma cosa si può aggiungere a questa Trento stupenda, che ha pure dovuto fare a meno di Flaccadori per tutte le finali? Buscaglia ha dimostrato ancora di essere un allenatore di altissimo livello, con giocatori di talento e ottenere il massimo che poteva. Esce a testa alta, altissima, ancora una volta.

 

Luca Consolati

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