Un posticipo serale vibrante ha visto l’Enel Brindisi stravincere in maniera perentoria contro la Scandone Avellino. Di seguito, le nostre valutazioni dei giocatori di ambo le compagini scese in campo:
Carter Robert 7: inizio di spessore con giocate da stopicciarsi gli occhi e mira perfetta da dietro l’arco. Cala col passare del tempo, lasciando a diversi suoi compagni incandescenti il compito di uccidere la partita.
Goss 7: sempre pronto ad assumersi, da vero leader, le proprie responsabilità nei momenti cruciali. Così è stato ovunque e così è pure a Brindisi. A volte può esagerare e sbagliare, ma la maggior parte delle volte porta sempre il fieno in cascina.
Moore 6,5: non tira benissimo, ma gestisce bene il ritmo quando gli tocca, offrendo preziosi rifornimenti ai compagni, come dimostrano i 7 assist snocciolati in serata.
Joseph 7: forse il meno appariscente tra gli uomini di maggior realizzazione, ma soltanto perché nessuno tradisce Sacchetti in una serata perfetta. Si prende i tiri che gli spettano e si rivela una sentenza, specialmente da 3, con un 3/3. Non a caso si dice che sia il numero fortunato.
M’baye 7,5: qualcuno, a ragione, sosteneva che l’arrivo di Samuels lo avrebbe di gran lunga emarginato, ma il centrone si dimostra tale con una partita di straordinaria sostanza e vitalità, segnando 9 punti e catturando 7 carambole, con una rapida sequenza, stoppata su Fesenko e schiacciata in alley-oop, che spegne le speranze irpine.
Samuels 7,5: un esordio funambolico, straordinario, sognante per lui, ma soprattutto per il popolo brindisino. Lo davano fuori forma, ma oltre che a segnare con la solita mano delicata e la straordinaria classe in post basso, compie giocate di grande ferocia agonistica. Galvanizzatore.
Scott 7,5: spegne le velleità di Logan e compagni con un secondo tempo ad alto tasso di spettacolarità, in cui trova punti in tutti i modi e in tutte le forme. Pecca solo nella percentuale a cronometro fermo, ma dalla vita non si può avere tutto.
Cardillo 6: si prende un tiro, da tre, e lo segna. Per il resto sta in campo una decina di minuti abbondanti per difendere con abnegazione e non commettere grossolanerie. Missione compiuta.
Allenatore, Sacchetti 7,5: la sua squadra gioca una pallacanestro di spessore, beneficiando di una condizione tecnica ottimale di tutti i suoi giocatori. Inserisce già molto bene Samuels, recupera M’Baye e rende vani i punti di forza avversari.
Green 5: anemico. Si prende poche iniziative, che peraltro hanno pochissima incisione nel match. Senza Ragland dovrebbe essere più intraprendente e gagliardo, ma non coglie l’occasione.
Logan 7: assieme a Fesenko è l’unica ancora di salvataggio di Sacripanti per tutto il match. Crea, segna, inventa, magari forza, ma in questa Avellino lui è stato preso proprio per fungere da faro quando la nave galleggia pericolosamente in tempesta.
Obasohan 4,5: si fa fatica ad accettare una logica sensata nella sua partita. Sbaglia tutto lo sbagliabile, risultando un fattore di negatività assoluta. Presenza atroce in campo per gli ospiti.
Randolph 5: non è serata in casa Sidigas per molti. Randolph non riesce a invertire la tendenza, non risultando mai un fattore in grado di controvertire un andamento sempre molto lineare per i padroni di casa.
Thomas 5: si aggiunge solo alla lunga lista di coloro che non sono riusciti a issarsi nel match. Tanti errori, canestri sporadici e poca possibilità di incidere.
Leunen 4,5: incredibile come non sia stato in grado di spostare di un centimetro. Anzi, a spostarlo sono stati gli altri. Di rara inconsistenza. Vede pochissimo il campo nel secondo tempo.
Cusin 4,5: con un Fesenko in spolvero non può sperare di assurgere a un ruolo da protagonista, ma qualcosa in più nei suoi minuti di presenza in campo avrebbe potuto darlo.
Fesenko 7: il solito gigante difficilmente placabile. Con Logan è l’unico in grado di reggere l’urto rivale e di mantenere una speranza di impresa fino a pochi minuti dal suono della sirena finale.
Zerini 5: altri dovrebbero essere i depudati a fare la differenza. Lui si lascia travolgere dall’armata in bianco e in blu senza opporre troppa resistenza.
Allenatore, Sacripanti 5: cavalca una sola arma, l’asse Logan-Fesenko, senza trovare però antidoti difensivi o scovando un quintetto equilibrato in entrambe le metà campo.
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Secondo me 4,5 per cusin è troppo poco, considerando che è appena rientrato da un infortunio. La sufficienza se la merita, o quasi