Le pagelle di Cantù-Bologna: Gaines e Jefferson leader, Blakes seguace; la Virtus è solo un fenomenale Punter

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Acqua San Bernardo Cantù

Frank Gaines: 7.5. Gioca più di tutti e non esce mai mentalmente dalla partita, nonostante lo 0/5 dalla lunga distanza. Decide di vincerla in penetrazione e si porta a casa 7 falli, con 10 liberi allegati.

Tony Carr: 6.5. Primo tempo di basso livello, mentre nel secondo ha svoltato la gara, come detto anche dal suo coach. Gioca con una calma quasi snervante. 5 assist.

Gerry Blakes: 7. Ormai non è più una sorpresa ma una certezza. Peccato per qualche fallo ingenuo nel corso del primo tempo, altrimenti avrebbe comodamente scollinato quota 20.

Salvatore Parrillo: 6. Solita difesa arcigna, spendendo falli in maniera intelligente. Certo, servirebbe qualche canestro anche da parte sua ma arriveranno.

Shaheed Davis: 6. Non riesce a ripetere la prestazione di lunedì scorso, anche perché era oggettivamente quasi impossibile. Ci mette tanta intensità ed energia, specialmente nelle palle sporche.

Andrea La Torre: 6. Fa il compitino quando viene chiamato in causa.

Tyler Stone: 6+. Sarebbe da 6.5 ma il minutaggio limitato non ci permette di dargli questa votazione. Di certo un giocatore totalmente diverso, molto più sicuro, rispetto all’esordio contro Brindisi.

Davon Jefferson: 8. Un fenomeno. La Virtus cerca di limitarlo con dei raddoppi sistematici ma lui sul giro e tiro fa sempre canestro. 27 punti e 9 rimbalzi.

All. Nicola Brienza: 7. La domanda pare abbastanza scontata: perché il basket italiano ha dovuto aspettare così tanto per dare una chance a Brienza? L’aspetto curioso di questa vicenda è che è stato proprio Sacripanti, al tempo suo coach nelle giovanili, a convincere Brienza a smettere di giocare – dopo un grave infortunio al ginocchio – e iniziare la carriera da allenatore. Insomma, ci troviamo di fronte alla classica situazione dove l’allievo ha battuto il maestro.

Virtus Segafredo Bologna

Kevin Punter: 8. Nel quarto quarto è la Virtus Bologna. Segna 21 punti sui 32 di squadra e chiude a quota 36. Peccato che i compagni non siano riusciti a supportarlo a dovere.

Kelvin Martin: 6. Ci si aspetta molto di più da lui. Sicuramente non sta benissimo fisicamente e lo si nota, però non riesce a dare la svolta alla partita come spesso ci ha abituati.

Tony Taylor: 6. Gara normale per uno del suo talento. È l’indiziato numero uno per il posto in tribuna una volta che Mario Chalmers sarà a pieno regime. E contro Cantù non ha fatto nulla per mettere dei dubbi alla dirigenza bianconera.

Dejan Kravic: 6. Si è ritrovato ad essere il solo lungo della formazione poiché Qvale è fuori rosa e Moreira non sta dando le garanzie che si sarebbero aspettati in casa Bologna. In più ha dovuto vedersela con un giocatore illegale per questo campionato, ovvero Davon Jefferson.

Pietro Aradori: 6.5. Nel primo tempo segna qualche canestro importante ma nella ripresa si spegne.

Amath M’Baye: 6.5. Spara qualche bomba ma oggettivamente deve fare di più perché ha dimostrato di esserne in grado.

David Reginald Cournooh: 5. Domenica da dimenticare per l’ex del match. Solo una tripla segnata su quattro tentate.

All. Stefano Sacrpanti: 6. Non è stata una settimana facile per il prodotto di Cantù. In primis perché non è mai semplice affrontare la propria “famiglia” ed in secundis perché si è parlato più del suo possibile esonero che dell’avversario. Ora sembra poter continuare, ma la gara contro Le Mans sarà determinante: una sconfitta vorrebbe dire fine corsa.

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