Le pagelle della quarta sconfitta consecutiva in Eurolega di Milano, anche contro un Cska Mosca rimaneggiato e che ha preso il alrgo con autorità negli ultimi venti minuti.
Kalnietis 4,5: sarà la paura del taglio, saranno le voci dell’ambiente, ma il lituano gioca con troppa frenesia. Troppi tiri illogici presi, forzature all’infinito in una serata che non pare mai essere quella buona per lui. Non è questa la maniera per dimostrare di poter servire la squadra, soprattutto se in difesa è una disattenzione continua.
Hickman 5,5: a differenza di alcuni suoi compagni, lui qualche volta riesce ad accendersi. Il secondo quarto positivo dei padroni di casa porta la sua firma, ma è troppo poco alla lunga per lasciare un segno indelebile. Penalizzato da un tiro da fuori che non lo assiste, getta la spugna come tutti i suoi compagni nella ripresa.
Cinciarini 6: non ha affatto demeritato nel periodo in cui è apparso sul parquet. La sua abnegazione e il suo pensare sarebbero stati molto più utili delle giocate da campetto di Kalnietis.
Dragic 5: va bene dare sostanza, ma non può essere un alibi per giustificare prestazioni offensive ben al di sotto delle proprie possibilità e della soglia della necessità. Con un Gentile in meno, c’è bisogno che gli altri esterni alzino l’asticella e pure in fretta.
Abass 5,5: tenuto inspiegabilmente nel congelatore per una vita, emerge saltuariamente senza poter davvero poter entrare in partita.
Simon 4,5: dovrebbe essere un leader, ma sembra allergico al prendersi le proprie responsabilità. La sua classe è nascosta sempre nello stesso movimento, ampiamente contenuto dalla difesa avversaria. Non si scuote nemmeno in difesa, dove il giovane Kulagin non ha timore reverenziale nel maltrattarlo e sparargli qualche tripla in faccia.
Cerella 6: entra e fa scaldare gli animi del Forum. E’ sempre lo stesso, quello che getta il cuore oltre l’ostacolo, si sacrifica, si spende e si spande. Commette tre falli in un minuto e mezzo, ma da un giocatore come lui è un tipo di contributo lecito da attendersi.
Sanders 4,5: se anche Rakim non è in giornata, i guai sono davvero tanti. L’ex Sassari ci prova, ma la scintilla non si ingrandisce, anzi, forse nemmeno appare nel torpore del Forum.
Macvan 5: si accomoda in panchina poco dopo l’intervallo, steso da un dolore lancinante alla spalla sinistra. Non gioca dunque nel disastro del secondo tempo, ma non è che nel primo avesse rapito il cuore con grandi giocate.
Raduljca 5,5:non gli si possono gettare mica tutte le croci addosso. A volte è forse irritante, ma almeno la palla nel canestro riesce a mandarcela. A volte prova anche a prodigarsi in difesa e a rimbalzo, ma non carbura mai del tutto anche perchè le rotazioni di Repesa sono puntuali come le tasse.
McLean 5,5: al solito il suo impatto è devastante dalla panchina. Grandi movimenti, bei canestri, fosforo ed energia. Nel secondo tempo il calo è drastico e riguarda anche lui, ingenuo in diverse circostanze e cancellato da Hines.
Allenatore, Repesa 4: con un Cska senza alfieri non sarebbe obbligato vincere in casa, ma almeno giocarsela fino alla fine. Caratterialmente invece, i suoi gettano subito i remi in barca quando l’inerzia del match si inverte. Timeout tardivi, quando il divario è già enorme. Raduljca richiamato puntualmente in panchina anche quando sembra poter dare ancora qualcosa. Mai un guizzo, un’idea diversa. Il serbo e McLean insieme non potevano essere un’idea contro la fisicità avversaria? Perchè Cinciarini e Abass si sono raffreddati in panchina quando i vari Kalnietis e Dragic non si stavano dimostrando all’altezza?
Jackson 7: senza Teodosic e De Colo, riveste bene il ruolo del leader. Segna senza strafare, gestisce il ritmo con parsimonia e in Russia non sono costretti a rimpiangiare nessuno. Cecchino dall’arco e nervoso solo nel finale, ma i giochi erano già ampiamente fatti.
Higgins 6,5: segna qualche bomba pesantissima nel secondo periodo, quando sembra che l’EA7 sia in grado di scappare. Porto sicuro dal punto di vista balistico e di realizzazione, non per questo arriva ad esagerare. Uno dei tanti giocatori del Cska che sa cosa fare quando è sul parquet.
M. Kulagin 5: delude. Maltrattato da Hickman nel primo tempo, arriva subito a commettere tre falli. Segna una bella tripla, ma è l’unico dei moscoviti ad aver dato segnali tangibili di disagio.
D.Kulagin 7: et voilà. Stasera al Forum si è scoperto un bel giocatorino, un ragazzo di personalità che si è preso delle responsabilità e le ha portate a compimento. Certo, ha il vantaggio di imparare dai migliori che ci sono nel Vecchio Continente, ma farsi trovare pronti in Eurolega non è da tutti, soprattutto quando non sei abituato a giocare troppo e le cose sembrano mettersi male. Chapeau.
Antonov 6: uno dei tanti mestieranti di una squadra costruita come un perfetto orologio svizzero. Un vantaggio innegabile avere giocatori come lui che hanno un compito e lo portano a termine senza esagerare, consci della loro dimensione e del loro ruolo.
Vorontsevich 5,5: lui avrebbe anche i mezzi per fare molto meglio, ma ha le mani fredde e si limita a instaurare un rapporto con i ferri del Mediolanum. Per il resto si mette in evidenza per un dito infilato nell’occhio di Sanders.
Augustine 6: da aggiungere all’elenco “gente di mestiere”. Giocatori che altrove sarebbero forse più leader e fari indiscussi, ma che si accontentano di ciò che passa per il bene comune. Devozione totale alla causa.
Fridzon 6: preciso dalla lunetta e molto meno dal campo, ma si mette a far volume sotto le plance e si porta a casa la pagnotta.
Freeland 5: non gioca da tanto e difatti la ruggine addosso è tanta. Avrà tempo di crescere e affermarsi in una squadra che può fare a meno anche di serbi e francesi di straordinario livello.
Kurbanov 6: uno dei tanti che si fanno trovare pronti e si ritagliano un minutaggio discreto dove provare a porre un mattoncino utile. Dovunque si volti, Itoudis va sul sicuro.
Hines 6,5: stenta molto nel primo tempo, ma nel secondo tempo è forse il primo fautore di una difesa granitica che non concede nulla e si appiccica agli avversari senza farli ragionare. Di conseguenza, sale anche il tono delle sue giocate in attacco. Leader sottotraccia, da sempre.
Khryapa 5,5: a una certa età c’è bisogno di riposare e questa non era la partita ideale per indaffararsi.
Allenatore, Itoudis 7,5: dimostra come la mano di un allenatore possa timbrare un gruppo, al di là delle stelle che possono esserci, o non esserci come in questo caso. Gestisce perfettamente le rotazioni, sa di poter trovare qualcosa da ogni suo giocatore e non ha paura di fidarsi di tutti. La squadra gioca a memoria e difende come non ci fosse un domani. Applausi.
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