Le pagelle di Milano-Efes: James croce e delizia, che giocatori Gudaitis e Moerman

Coppe Europee Eurolega

Momento magico europeo che continua per un’Olimpia Milano capace di soffrire (e di far soffrire i tifosi). Partita pazza che viene vinta dalla giocata dell’uomo più atteso ma fino a quel momento il più dannoso; e per l’Efes i rimpianti sono davvero tanti.

 

Olimpia Milano:

James: 7. – Per 39 minuti e 56 secondi la sua prestazione è un’insufficienza pienissima: partita pessima, piena di forzature e di un atteggiamento a tratti irritante, anche in fase difensiva. Ma alla fine “ha ragione lui”, e da vera croce e delizia con quel tiro sistema una situazione che aveva contribuito a creare, vincendo una partita che con la sua prestazione rischiava di aver già fatto perdere ai compagni. Da notare, tuttavia, il suo impatto a rimbalzo e il fatto che la maggior parte delle triple dall’angolo dell’Olimpia vengono costruite dai suoi passaggi.

Micov: 7. – Unica pecca della partita? Lo 0/2 nel quarto quarto che poteva allungare ulteriormente il divario tra le due squadre. Ma poco importa: il veterano è ormai una certezza assoluta, una solidità sulla quale fare affidamento anche in serate non particolarmente brillanti da oltre l’arco (1/4, ma del resto tutta la squadra fatica e non poco).

Gudaitis: 8,5. – E’ lui l’MVP della partita, e verrebbe da dire “ancora una volta”: tiene a galla Milano coi suoi rimbalzi offensivi, è fondamentale coi suoi giochi da tre punti e infiamma il pubblico trovando canestri in situazioni complicatissime. Quando anche lui sarà in serata negativa, per Milano saranno dolori.

Bertans: 6. – Insieme a Jerrells si ritrova ancora una volta a dover ottemperare l’arduo compito di sostituire Nedovic. Non brilla come contro il Khimki, ma certamente non è un danno e il suo contributo riesce a darlo.

Tarczewski: 6,5. – Offensivamente non sbaglia niente, servito ottimamente dai compagni, ma in difesa concede davvero troppo, e l’ottimo impatto del compagno di reparto lo costringe alla panchina per diversi minuti.

Kuzminskas: 6. – Partita dai molti volti anche la sua. Viene battezzato costantemente (e con ragione) dagli avversari, anche nei momenti più caldi della partita. Difensivamente alterna momenti di massima efficienza a momenti di buio totale. Tant’è: alla fine la partita viene comunque portata a casa, grazie anche alla sua deviazione sulla rimessa finale.

Cinciarini: 6,5. – Gioca pochissimo, pur partendo in quintetto, ma nel mentre sfrutta alla grande i minuti che gli sono concessi.

Brooks: 6. – La più grande incognita della serata: ma perché Pianigiani se lo dimentica in panchina? Solo 18 minuti, senza particolari errori, mentre i compagni di ruolo in campo sono talvolta in grande difficoltà. Niente da fare: l’ex-Sassari è come se fosse stato dimenticato in panca, e alla fine della partita esce decisamente poco soddisfatto. Speriamo che Milano riesca a re-inserirlo, altrimenti perde un tassello fondamentale.

Jerrells: 6,5. – Contro il Khimki è più dannoso che altro, stasera riesce invece a fare il suo. Chiude con 8 punti e qualche spunto del vero Jerrells: l’impatto non è esattamente dei migliori, ma comunque il suo contributo riesce a darlo.

Anadolu Efes:

Larkin: 6. – Fosse stato in serata staremmo ora commentando una partita certamente diversa, ma per fortuna di Milano l’ex-NBA non brilla: 9 punti (con il 33% al tiro) e 3 palle perse che pesano sulla gara. Si perde dopo una buona partenza.

Beaubois: 6. – Anche lui non è nella migliore delle serate (era in dubbio prima della gara) ma il suo contributo riesce a darlo: l’unica tripla segnata è quella del sorpasso, che spezza le gambe ai milanesi e rischia di indirizzare definitivamente la gara.

Balbay: nc. – 3:24 minuti sono troppo pochi per giudicare la sua prestazione.

Motum: 4,5. – Impatto pessimo dell’australiano ex-Virtus: 0 canestri dal campo in campo in 9 minuti, difesa da rivedere e unico impatto degno di nota è l’antisportivo fischiato su Tarczewski. Poteva fare certamente qualcosa in più: rimandato.

Moerman: 7,5. – E’ l’incubo di serata per la difesa milanese: è chirurgico, cinico, non sbaglia praticamente niente (10/12 da due punti). Avesse vinto l’Efes sarebbe stato certamente MVP dell’incontro.

Pleiss: 6,5. – Buona prestazione per il tedesco. Subentra a Dunston in diverse occasioni, sfruttando in maniera ottimale i suoi centimetri a rimbalzo e in fase di tiro.

Micic: 6. – 15 punti, 7 rimbalzi, 4 assist, 50% al tiro: ma perché un voto così basso allora? Perché il serbo, alla fine, risulta decisivo ai fini della gara, ma in maniera negativa per i compagni. E’ suo infatti il sanguinoso 0/2 ai liberi che avrebbe chiuso la gara a 16 secondi dalla fine, è lui a difendere su James nell’azione decisiva (riuscendo quasi a recuperare il pallone), è lui a sbagliare l’ultima rimessa a 1 secondo dalla fine. 16 secondi infernali, che costano la gara, nonostante una buona prestazione nel complesso.

Anderson: 6. – Impatto sulla gara non dei migliori o dei più decisivi, ma fa male a Milano con le sue triple e i suoi rimbalzi. Anche lui, tuttavia, avrebbe potuto fare meglio e farsi notare di più.

Dunston: 6. – L’Olimpia riesce a tagliarlo fuori dal gioco, ma quando riesce a ricevere palla è una mezza sentenza. E’ costretto a uscire per infortunio nei minuti finali, e chiude con 8 punti e 4/5 dal campo.

Simon: 4. – Ma era in campo? Il grande ex di serata è assolutamente inesistente: 15 minuti di niente, con 0/1 da oltre l’arco e 2 palle perse da mettere a referto. E’ lontano anni luce dal Simon dei tempi di Milano.

 

Gabriele Buscaglia

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