Le pagelle di Milano-Efes: riscatto di Gentile, strapotere Simon e Sanders, ottimo Abass

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L’Olimpia Milano torna al successo in Eurolega con una prestazione molto convincente e una vittoria non messa in discussione da eventuali rimonte. Prestazione collettiva ottima, con tanti giocatori al centro delle attenzioni e poche eccezioni. Andiamo a scoprire i nostri voti ai protagonisti:

 

OLIMPIA MILANO

simon milanoHickman 6: una serata di relativa tranquillità, senza esagerazioni e preoccupandosi soprattutto di calibrare i possessi tra tutti i suoi scatenati compagni. Non forza, non stupisce, ma gestisce e si gestisce. Senza infamia e senza lode, ma comunque sul pezzo.

Kalnietis 7,5: era un altro dei giocatori apparentemente sotto l’occhio del ciclone, ma la pressione non lo penalizza affatto, anzi, lo responsabilizza  e lo spinge a massimizzare ad alti livelli il suo minutaggio. Segna sempre e prendendosi i tiri giusti, senza mai sbagliare e peccando solo in uno dei quattro liberi tentati. Buono anche l’apporto in termini di rimbalzi e assist, che gli consente di mettersi in mostra in tutta la sua versatilità.

Simon 8: il suo show nel secondo quarto è la consueta esibizione di bello stile, classe e personalità. Determinante per il primo serio allungo della serata, nel secondo tempo non veste gli abiti del mattatore, bensì del benefattore, distribuendo cioccolatini e dolciumi già scartati. Vederlo è un piacere e, anche se sembra non stia rubando gli occhi più degli altri, finisci con l’accorgerti che il suo tabellino recita quasi una tripla doppia: 14 punti con un errore al tiro, 9 rimbalzi e 8 assist. Se gira lui, gira tutta Milano. What a player!

Abass 7,5: la sua specializzazione in fattore difensivo prosegue, seppur ciò lo costringa, almeno in ambito europeo, a sacrificare diverse possibilità di mettersi in mostra dall’altra parte del campo. Gravato da un paio di falli immediati, non si tira indietro e soprattutto nel secondo tempo sale in cattedra con maestria, segnando tutte e tre le triple tentate e continuando a far sentire la propria presenza in difesa, tanto da convincere Repesa a tenerlo in campo per 17 minuti di fila. Sta lavorando sodo e i risultati stanno già emergendo con evidenza.

Dragic 5: al termine del match si fa fatica a ricordare cosa abbia portato la sua presenza sul parquet. Schierato solo nel primo tempo, ruba l’occhio solo per una tripla sgangherata e trascorre gran parte del tempo ad ammirare lo show creato dai compagni.

Gentile 7,5: l’alunno più atteso all’esame ha risposto presente all’appello e senza stentare, ma preparandosi in maniera impeccabile. Trascinatore nei primi minuti, si porta tutti a spasso con la consueta fisicità. Soltanto un giocatore controverso come lui può segnare la prima tripla della sua Eurolega con un buzzer da centrocampo. Una gemma che lo sblocca anche in vista del secondo tempo, quando ne trova un’altra in step back e dimostra una parvenza di rinnovato feeling con la lunetta (5/8). Per una sera le critiche sono tutte rispedite ai mittenti, sarà la volta definitva?

Sanders 8,5: timidezza e svogliatezza delle primissime partite stavano già preoccupando, ma nelle ultime settimane, all’apparire della prima piccola flessione di squadra, si è già ripresentato ai livelli a cui il popolo meneghino è abituato. Un mostro della natura, con un urto fisico impossibile da contenere e al tempo stesso una mano delicata, assassina e mortifera. Il suo personale spettacolo non ha mai fine e fa godere tutto il pubblico del Forum, dalle triple più incredibili alle giocate più estemporanee. Bravo anche a dettar legge in difesa.

Macvan 6: torna, dopo l’infortunio, in quell’Eurolega che lo aveva visto straordinario protagonista nelle primissime uscite stagionali. Il primo gesto degno di nota è l’assist a Gentile per il buzzer, mentre nel terzo quarto si sblocca con una tripla. Si gestisce per tornare al top gradualmente e la serata glielo consente senza grossi affanni.

Pascolo 5,5: parte in quintetto e segna i primi punti dei suoi, ma pian piano si eclissa e si fa notare soprattutto per la fatica difensiva contro gli atletici lunghi avversari. Non a caso Repesa lo toglie per primo per poi non reinserirlo più. Rivedibile.

McLean 7: è estremamente godibile ammirare un centro in grado di tenere avversari più alti e possenti di lui, schiacciare in testa ai rivali, inventarsi canestri dalla media e condurre una transzione palla in mano fino a subire fallo più canestro. Se non è completezza questa, la parola va estirpata dal vocabolario, almeno da quello cestistico.

Raduljca 6,5: saluta e infiamma il Forum con due fantasmagoriche schiacciate finali, ma aveva già fatto intravedere qualcosa nei frangenti precedenti. Si vedono gambe più piegate in difesa, forse facilitate dal fatto di poter battezzare Dunston al tiro, ma in ogni caso più volitive e concentrate. Inutile sindacare sulla bellezza estetica del suo repertorio offensivo.

Allenatore, Jasmin Repesa 7: c’era molta curiosità per vedere come la squadra avrebbe reagito al suo duro sfogo post Torino e alle polemiche che ne sono derivate. La risposta è positiva, visto che arriva la prima vittoria non al cardiopalma e ben gestita nei minuti finali. La squadra macina gioco e punti arrivando di nuovo al centinaio, ma impara a mettere la museruola nei momenti importanti, permettendosi anche di fare accademia. Sarà importante vedere come gestirà le risorse dei suoi nel match di domenica contro Sassari e il nuovo, fattibile, doppio impegno europeo della prossima settimana.

 

ANADOLU EFES

Thomas HeurtelThomas 5,5: alcuni canestri sono anche parecchio belli da vedere, ma non sempre la forzatura si rivela la mossa più azzeccata. Balisticamente discontinuo, Perasovic gli fa vedere il campo solo per un dozzina di minuti. Pochi per uno del suo talento, ma deve imparare a disciplinarsi.

Honeycutt 5: per nulla in grado di gestire il suo vistoso atletismo. Non entra mai in partita, schiantandosi ripetutamente contro i milanesi e smarrendosi nei suoi stessi errori, alcuni dei quali davvero banali.

Heurtel 6,5: il francese ci mette un po’ a carburare, ma poi dà mostra della sua abilità tecnica e delle sue grandi letture su pick and roll. Sembra però che non abbia quella cattiveria in grado di mordere la partita, quella grinta che possa trasformalo in leader e trascinatore continuo.

Osman 6-: inizia in maniera sublime, con 8 punti filati e canestri in tutte le salse. Pian piano scompare anche per colpa di fatiche immani in difesa, ma torna col regalare qualcosa di esteticamente ottimo nell’ultimo periodo, prima di uscire per cinque falli.

Dunston 6,5: tanti clienti difficili, ma lui e Heurtel ci provano sempre, mostrando un’intesa a tratti sopraffina. La sofferenza è tanta su entrambi i lati del campo, ma è bravo e abituato a tenere botta.

Granger 5: buon impatto iniziale dalla panchina, ma scompare presto. Il tiro non gli entra più e lui si incupisce. Un’illusione smascherata subito.

Cotton 4,5: pronti, via e subito tre falli che pesano come macigni. Quando torna sul parquet si ripresenta con una palla persa. Nel mezzo una tripla, un po’ troppo poco per lasciare il segno in favore dei suoi. Memorabilità inversa.

Brown 6,5: un bel giocatore. Stasera niente gioie dall’arco, ma ha creato diversi grattacapi alla difesa avversaria, mostrando movimenti leggiadri e piazzati di gran qualità. Travolto in difesa come tutti i suoi compagni.

Balbay 5: sì ok, presenza fisica ed energica, qualche rimbalzo strappato, ma nel complesso decisamente poco utile nell’arginare la massa biancorossa. I mezzi tecnici presenti non paiono renderlo troppo adeguato al contesto. Si fa ciò che si può.

Allenatore, Velimir Perasovic 5,5: il basket champagne creato e mostrato in terra basca è ancora lontano da una fedele riproposizione turca. Heurtel può esserne un interprete sublime, ma forse il contorno non è così ottimale. Deve lavorarci su molto per trasformare in orchestra un insieme di discreti solisti.

Bernardo Cianfrocca

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