Le pagelle di Venezia-Cantù: Stone e Goss d’alto livello, sorpresa Abass

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REYER VENEZIA-ACQUA VITASNELLA CANTU’ (serie 3-2)

Equilibrio al potere: quando la serie sembrava chiusa a favore dei lagunari sul 2-0, Cantù ha sfoderato il suo orgoglio nelle partite casalinghe, sfiorando il colpaccio al Taliercio, più infuocato che mai.
Basketuniverso dà i voti ai protagonisti della serie più intensa di questi quarti di finale, che ha visto la Reyer di Recalcati guadagnarsi la semifinale contro Reggio Emilia.

VENEZIA

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STONE 7.5: Nonostante gara quattro sotto la sufficienza al Pianella, condizionato dal nervosismo che ne ha limitato il suo gioco, si è riscattato alla grande, sfoderando una prestazione monstre in gara-5: 17 punti, otto carambole e sei assistenze. Fattore difensivo, avendo marcato tutti i titolari di Cantù. Apporto fondamentale anche nelle vittorie di gara 1 e 2, mentre la prima partita a Cucciago ha tenuto in vita i suoi con quindici rimbalzi.

Julyan Stone, più determinante che mai
Julyan Stone, più determinante che mai

GOSS 7.5: Finalmente Goss! Quel Phil Goss visto in regular season era probabilmente un parente, il vero PG è tornato in Laguna e lo fa portando in dote il suo talento offensivo e la sua leadership. Si carica sulle spalle la squadra nei momenti di magra offensiva ed è in forma.

ARADORI 6.5: Debutto al Taliercio da incorniciare: 10 punti, 100% al tiro. Debutto al Pianella da avversario… da dimenticare. A Cantù si rivela abulico, ma si riscatta sul finale della madre delle partite, quando assieme a Ress scuote la truppa veneta per guadagnarsi la semifinale scudetto. Non è del tutto in condizione a causa di un infortunio alla caviglia, ma porta il suo mattoncino.

VIGGIANO 7: Esclusa gara-4, dove ha fatto il turista per la Brianza, l’ex Siena ha dato un apporto fondamentale in entrambe le metà campo. La palla non pesa mai per lui, numerose triple per Jeffrey Donald e difesa da accademia su Johnson-Odom in gara-5.

DULKYS 6: Pochi minuti a disposizione per il lituano. Si mette al servizio della squadra come può, alcuni tiri da tre, ma soprattutto intensità in difesa, limitando i talentuosi esterni di Cantù. Ordinaria amministrazione.

JACKSON 6.5: Nel blackout finale di gara-2 è stato fondamentale nel frenare la rimonta ospite con le triple. Lo stesso vale per la partita finale, che ha mantenuto a distanza Cantù con dei canestri fondamentali, prima di trovare il break ammazzapartita firmato da Ress.

RUZZIER 5: Niente da fare per il giovane play triestino. Soffre molto i pariruolo avversari ed è uno dei principali artefici del collasso finale di gara-2. Ci sarà da lavorarci su quest’estate.

PERIC 5: Lontano parente del Peric che era in lizza per il premio MVP della Regular Season. In Gara-5 doveva salire di livello, invece 0 punti, cinque falli in undici minuti. Disperso tra le spiagge di Jesolo, qualcuno lo chiami, che ha una semifinale da affrontare.

Tomas Ress, l'anima di Venezia
Tomas Ress, l’anima di Venezia

RESS 7: Esperienza da vendere, carisma a pacchi. Il cuore pulsante di questa venezia è incarnato in Tomas Ress. Per giustificare il voto, guardare gara-5: infortunato, gioca dieci minuti fondamentali, la Reyer ipoteca la partita grazie alle sue triple e alla sua difesa intelligente, chapeau.

ORTNER 6.5: Prime tre partite sottotono, nelle ultime due sfodera prestazioni d’alto livello. Accademia del lungo tecnico, poco atletico: movimenti poetici sottocanestro, piazzato dalla media che tiene a galla i veneziani in gara-5. In crescita dopo l’infortunio alla schiena.

NELSON 6: Da otto nella gara d’esordio dei Playoff, per poi sparire nelle altre partite. Si salva in gara-5, dove riesce a sopperire all’assenza forzata di Ress con una buona difesa e ordine in attacco, per poi cedergli il testimone nel quarto periodo.

CERON SV: Zero minuti in cinque partite.

RECALCATI 7: Qualcuno potrebbe dire che l’età gioca brutti scherzi. In effetti nelle due sconfitte al Pianella non si è visto il cambio di rotta che è solito dare il coach. Si rifà poi alla grande con una gestione perfetta della finalina, centellinando alla perfezione i due infortunati Ress e Aradori, lanciandoli nel momento opportuno.

 

CANTU’

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JOHNSON-ODOM 7: Implacabile, che sia dall’arco o in penetrazione, ha fatto sudare le famose sette camicie ai veneti. Nel disastro generale di Gara-2 è l’unico a produrre, prima della rimonta dei suoi. Crolla solo alla fine con il gomito a pezzi, Cantù aveva bisogno del suo guizzo per restare in vita.

Darius Johnson-Odom, il leader di Cantù
Darius Johnson-Odom, il leader di Cantù

FELDEINE 7: Il partner in crime di Johnson-Odom ha alzato notevolmente il suo livello. Pericolosissimo con la palla in mano, arresto-tiro da mostrare ai giovani, infila cinque bombe per la clamorosa rimonta di gara-2. A Cucciago si reiventa assistman, dispensando cioccolatini a volontà per i lunghi.

GENTILE 5.5: Rimandato il playmaker della Nazionale. Non riesce a pungere nelle prime due partite, l’infortunio patito sul finale della seconda gara rischia di metterlo fuori dai giochi. Lui non ci sta e stoicamente resta a disposizione della squadra fino all’ultimo minuto.

ABASS 7.5: Il tanto bistrattato Awudu ha zittito i critici. Le sue triple e la sua difesa hanno fatto la differenza, il giovane capitano riscatta le prestazioni sottotono della regular season, sfoderando la sua personalità e l’atletismo in questo quarto di finale. Punto fermo per la prossima stagione.

Awudu Abass, la vera sorpresa di questo quarto di finale
Awudu Abass, la vera sorpresa di questo quarto di finale

WORLD PEACE 6.5: Sorvegliato a vista da Ress, Stone e Nelson, in termini statistici non fa la differenza, ma cambia la squadra con la sua leadership e mentalità vincente. Se Cantù è arrivata in gara-5, qualificandosi in post-season per il rotto della cuffia, è merito suo, che ha galvanizzato l’ambiente e responsabilizzato i giocatori. Esce anzitempo per un’espulsione (in pieno stile vecchio Ron Artest).

BUVA 6: Gara-3 ai limiti della perfezione, per il resto ordinaria amministrazione. Soffre molto le partite al Taliercio, ma porta sempre in dote rimbalzi che permettono ai suoi di restare in partita.

SHERMADINI 6: Stesso discorso di Buva, con una gara-3 perfetta (30 di valutazione), ma sofferenza nelle altre partite contro Ortner e Ress. Né infamia né lode.

WILLIAMS 6.5: Finchè Shermadini gira, lui si limita all’ordinaria amministrazione. Ma quando serve, sale in cattedra e si palesa in area come un tornado. Ex dal dente avvelenato?

JONES 5: Chi l’ha visto? Gara tre più che sufficiente, ma per il resto? Nulla cosmico, in gara-2 gioca tre minuti con un -9 di plus/minus. Perde il posto in quintetto, sostituito da Abass.

SACRIPANTI 7: Qualcuno chiedeva la sua testa ogni giorno. Ora è arrivato il riscatto del coach brianzolo, in grado di imbrigliare quella macchina da guerra chiamata Reyer Venezia con scelte audaci che si sono rivelate vincenti. Grazie a lui, Feldeine e Johnson-Odom portano ordine anche in cabina di regia e Abass sale di livello.

 

Francesco Manzi

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