Le pagelle di Warriors – Pelicans: Green e Durant sugli scudi. Chapeau a Davis e alla stagione dei Pelicans

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GOLDEN STATE WARRIORS

Draymond Green 8.5: Voto più che meritato per il solo apporto statistico registrato lungo i 5 confronti:
14.8 punti, 11.8 rimbalzi, 10.0 assist, 2.4 palle rubate e 1.7 stoppate  in 37 minuti di impiego. Tripla doppia di media e passaggio del turno da migliore in campo. Cercasi Westbrook e quel che resterà dei Thunder.
La vera motivazione del voto però risiede come al solito sulle sue capacità difensive che hanno limitato più di quanto si potesse aspettare lo strapotere di Davis, fermato a 13 punti con il 44.3% al tiro nei 39 possessi difesi dal numero 23.

Kevin Durant 8: Nonostante il ritorno di Curry, Durant mantiene le medie del primo turno contro gli Spurs, aumentando inevitabilmente la sua efficienza: 27.8 punti, 7.4 rimbalzi, 4.8 assist, 1.4 palle rubate and 1.2 stoppate con il 50.5% al tiro, nonostante KD continui a litigare con il ferro dalla lunga distanza
Il voto schizza inevitabilmente verso l’alto per via della splendida Gara 4 da 38 punti e 9 rimbalzi, che ha sostanzialmente deciso il passaggio del turno alla finale di Conference.

Stephen Curry 7.5: Steph fa il suo debutto nei Playoff nel corso di Gara 2, con la classica naturalezza di colui che sembra non abbia saltato neanche un minuto nel precedente mese per via dell’infortunio al ginocchio.
24.5 punti, 5.3 rimbalzi, 3.5 assist e 2.0 palle rubate in 31 minuti con il 47.8% dal campo, il 44.1% da 3 ed il 100% ai liberi.
L’efficienza è dimostrata dal +11 medio di plus minus durante le 4 gare da lui giocate, il più alto della squadra. La prova del 9 arriva ora contro i Rockets.

Andre Iguodala 7.5: Passano gli anni ma Iguodala rimane il classico collante indispensabile per far funzionare al meglio la macchina di Steve Kerr. Il suo plus-minus è il migliore dei Warriors, ben +51 nei 140 minuti giocati dall’ex Nuggets e Sixers con un ruolo fondamentale in difesa su Mirotic, limitato a meno di 4 punti con il 41% dal campo nei 38 possessi in cui è stato marcato dall’ex MVP delle Finals 2015.

Klay Thompson 6+: Poco oltre la sufficienza per Klay Thompson, molto altalenante lungo tutta la serie. Ottime prove in Gara 1, Gara 3 e Gara 5, mentre completamente scomparso in Gara 2 e 4. Questo dato emerge lampante se si guardano le percentuali, disastrose per un giocatore con le sue caratteristiche: 38.4% dal campo e solo il 27.9% da 3 punti. Parte del merito va attribuito al solito ottimo lavoro difensivo degli esterni di New Orleans, ma la sensazione è che Thompson stia attraversando un leggero momento di appannamento, dopo aver tirato la carretta per tutta la Regular Season.

Shaun Livingston 6: Perde logicamente spazio per il rientro di Curry, ma non fa mancare la sua classica solidità uscendo dalla panchina nonostante anche lui si limiti ad un non proprio efficiente 40% dal campo.

Quin Cook 6: Stesso discorso fatto per Livingston. Anche lui perde qualche minuto sul parquet e chiude con un pessimo 0/10 da 3 punti. Tuttavia per il tutto il resto fornisce un ottimo contributo alla causa, anche in fase difensiva.

David West 5.5: Penalizzato dalla small-ball dei Pelicans, West vede poco il campo e non impatta come contro gli Spurs.

Kevon Looney 5: Si potrebbe sintetizzare con un: “al posto giusto al momento sbagliato”. Dopo una Gara 1 incoraggiante, Davis lo scherza ripetutamente nel resto della serie.

Bell, McGee, Young, Pachulia sv

 

NEW ORLEANS PELICANS

Solomon Hill 6: Rientrato per i Playoff dopo una stagione ai box, Hill ha l’arduo compito di difendere su Durant ed essere pronto sugli scarichi in attacco. Compiti eseguiti con alti e bassi che comunque gli valgono la sufficienza.

Ian Clark 5.5: Per l’ex di turno una serie non semplice da decifrare: timido e arrendevole nelle sconfitte ma decisivo nell’unica vittoria dei Pelicans in Gara 3 con ben 18 punti. In uscita dalla panchina forse ci si attendeva di più.

Darius Miller 5.5: Dai Playoff tedeschi con il Bamberg a quelli NBA nell’arco di un anno. Solido ma niente di più dalla panchina dei Pelicans, Miller lo ricordiamo per un bel buzzer beater (inutile) dalla sua area in Gara 1.

E’Twaun Moore 6.5: Dopo un’ottima e sorprendente stagione, Moore si conferma e anzi si migliora nella serie contro Golden State. Sfrutta al massimo i raddoppi sistematici su Davis, chiudendo la serie con 14 punti di media con un massimo di 20 in Gara 4, e fornisce il suo contributo anche in fase difensiva. Non ha il contratto garantito per la prossima stagione ma non credo ci siano dubbi che si sia guadagnato una riconferma a lungo termine.

Nikola Mirotic 6: La vera chiave della serie, dopo un’ottima stagione Mirotic non riesce ad incidere contro Golden State. Nonostante la quasi doppia-doppia di media chiude al di sotto del 40% al tiro, andando sotto sia contro la difesa fisica in aera dei Warriors, sia venendo spesso attaccato in difesa, essendo l’unico punto debole dell’ottima linea difensiva dei Pelicans. Il voto è una media tra la stagione (7) e la serie (5). Questo poichè le vere speranze di poter sovvertire il pronostico, risiedevano proprio nell’ex Madrid ma non si può escludere che l’ottima annata di New Orleans è anche merito proprio di Mirotic.

Jrue Holiday 7.5: Commovente e sempre l’ultimo a mollare. La stagione del riscatto di Holiday passa da tante componenti, da Rondo a Gentry, ma soprattutto da un giocatore di nuovo libero mentalmente. 20.4 punti, 7 rimbalzi, 6.2 assist e 1 palla rubata di media a partita con anche una tripla doppia nella decisiva Gara 5. Unica pecca, il 30% al tiro da 3 punti, ma ci sono molti più meriti della difesa di Golden State che demeriti di Holiday.

Rajon Rondo 7: Ottima serie anche per l’ex Celtics che conferma quanto di buono fatto vedere sia sul finire della Regular Season che soprattutto al primo turno contro i Blazers. Il tiro entra che è un piacere nelle prime due gare ma lo abbandona completamente nelle successive 3. Nonostante ciò chiude la serie con 9.6 punti, 11.4 assist, 7.6 rimbalzi  e 2 palle rubate di media, con una prova vintage da 21 assist e 10 rimbalzi nella vittoriosa Gara 3. In Free Agency sarà nuovamente molto ambito ma l’augurio è quello di vederlo ancora con questa maglia al fianco di Holiday.

Anthony Davis 8: Meglio di come ha giocato, proprio non poteva fare. Altra serie devastante per Davis che chiude con 27.8 punti, 14.8 rimbalzi, 2 assist, 2 stoppate e 2.2 palle rubate in 40.8 minuti di media. Un dominio pressochè totale dentro entrambi i pitturati nonostante tutti i tentativi possibili della difesa di Golden State di togliergli il pallone dalle mani. Come anche sottolineato da Durant, ci sono voluti i migliori Warriors possibili per battere la resistenza di Davis e dei Pelicans. Che sia solo l’inizio per “The Brow”.

Okafor, Diallo, Liggins, Crawford sv

 

 

 

Lorenzo Simonazzi

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