Le pagelle di Italia-Olanda: il Beli è super, ma gli altri big deludono. Bene Burns e Biligha

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Con forse più fatica del dovuto, l’Italia ha vinto la Trentino Cup battendo un’ostica Olanda. Dopo la debordante vittoria contro la Bielorussia, l’impegno con gli orange ha richiesto energie maggiori, sia mentali che tecnico-fisiche. Di seguito, le nostre valutazioni sugli azzurri impegnati nella partita da poco disputata:

Hackett 5,5: la forma non può essere delle migliori per ovvie ragioni, ma al momento gli basta per galleggiare in un limbo di sfiorata sufficienza, colmo di qualche sporadica buona giocata e di vari aspetti ancora migliorabili.

Filloy 6: dei vari play è quello che prova a mostrare qualche guizzo in più, seppur calando alla distanza e non sempre effettuando la giocata più consona. La piena maturità acquisita a Venezia quest’anno gli ha permesso di presentarsi nel gruppo azzurro senza timori e con tante sicurezze alle fondamenta.

Vitali 6: è uno dei veterani della Nazionale, nonostante abbia saltato gli ultimi due appuntamenti importanti. Gioca con discreta sicurezza, ma senza mai azzardare qualcosa che vada oltre il semplice compitino.

Belinelli 7,5: non c’è nulla da fare. Negli anni, resta la più grande certezza di questo gruppo. Gli bastano pochi minuti per indirizzare le sorti del match sui binari giusti. La sua presenza basta a rimettere ordine, a mostrare sprazzi di qualità a lungo latitante.

Abass 6: a corrente alternata, ma ha il merito di segnare un paio di canestri utili nel terzo quarto in un momento del match abbastanza complicato per l’Italia.

Della Valle 5,5: il ragazzo sembra trascinarsi in azzurro le incertezze maturate nell’ultimo anno a Reggio Emilia. Punge poco e quasi esclusivamente dalla lunetta, dando addirittura la sensazione di non fidarsi troppo di sé stesso.

Datome 5: capitano dalle polveri bagnate. Come al solito non tenta mai di forzare cercando di mettersi in partita, ma spesso, nelle circostanze in cui potrebbe far male, si fa trovare più impreciso che pronto.

Gallinari 4,5: mostra qualche sprazzo di classe prima di impazzire. Kok avrà allargato troppo il braccio e il gomito, ma una reazione così violenta e prolungata è sembrata davvero inadeguata e fuori contesto. Episodio isolato o segnale di un nervosismo latente?

Cervi 5: la stazza lo aiuta soltanto a prendersi diversi falli e a fare più di qualche viaggio in lunetta. Vantaggio non concretizzato, dati i continui errori a cronometro fermo.

Burns 6,5: una delle note positive. In grado sempre di portare il giusto mattoncino alla causa. Che sia in difesa o in attacco, i suoi movimenti, le sue scelte e le sue giocate si rivelano azzeccate.

Biligha 6,5: un altro lungo-outsider che si mette in evidenza in maniera positiva nelle gerarchie di coach Messina. La sua esplosività colma il piccolo difetto di una stazza non all’altezza di un vero e puro centro. Sbaglia poco e usa personalità nelle giocate.

Melli 5: da uno dei migliori lunghi dell’ultima Eurolega è lecito aspettarsi di più. Il tempo delle piccole cose da gregariato non passa mai di moda, ma va accompagnato da spavalderia, coraggio e precisione nella metà campo offensiva. Componenti stasera assenti. Le aspettiamo, senza drammi, nelle partite più importanti.

Bernardo Cianfrocca

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