Da qualche giorno Elon Musk è ufficialmente diventato il proprietario di Twitter. Qualcosa di cui si parlava da mesi e un affare che ad un certo punto sembrava destinato a saltare, si è concluso invece alla fine per 44 miliardi di dollari. Musk, l’uomo più ricco del mondo, ha fin dall’inizio di questa storia illustrato un piano inquietante per la gestione del social network, volendone fare un baluardo della “libertà di espressione”. Si parla già di riattivare vecchi account bannati, come quello di Donald Trump, e in generale di utilizzare una mano molto più morbida nella moderazione. Secondo una statistica, da quando Musk è diventato proprietario di Twitter, l’uso della N-word sulla piattaforma sarebbe cresciuto del 500%.
LeBron James ha letto questa statistica sui social e ha detto la sua, condannando l’odio sui social e dicendosi preoccupato dalla direzione che sta prendendo Elon Musk.
Non conosco Elon Musk e, ad essere onesto, non potrebbe importarmi di meno di chi possiede Twitter. Ma dico che se questa statistica è vera, spero che lui e le persone intorno a lui prendano molto seriamente il discorso, perché fa incredibilmente paura. Ci sono così tanti inetti che sostengono che i discorsi di odio siano liberta di espressione.
I dont know Elon Musk and, tbh, I could care less who owns twitter. But I will say that if this is true, I hope he and his people take this very seriously because this is scary AF. So many damn unfit people saying hate speech is free speech. https://t.co/Sy0jvXIBnC
— LeBron James (@KingJames) October 29, 2022
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