Lega Basket: ora niente scuse! Con FIP interventi a 360° per il basket italiano!

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Eccoci alla fine di questo campionato 2013/14, almeno per la parte riguardante la stagione regolare. Ora inizieranno i playoff, al via il 19 di Maggio, con la solita Milano che, oramai quasi scontato dopo tutte le volte che lo abbiamo sentito, parte da favoritissima per il titolo.

Forse però mai come quest’anno, la stagione è stata teatro di varie vicissitudini, dichiarazioni, sorprese e scandali che hanno fatto da contorno a quello che dovrebbe essere una manifestazione di intrattenimento, divertimento e puro agonismo. Stiamo parlando della iniziale rinuncia alla Wild Card per i Mondiali di Spagna, delle dichiarazioni importanti fatte dai presidenti Brugnaro (Reyer Venezia) e Villalta (Virtus Bologna), dei mancati pagamenti degli stipendi da parte della società Sutor Montegranaro ai giocatori, alla nomina di Minucci come leader della Lega, inizialmente con un doppio presidente fino a Luglio essendoci già Renzi, e al suo arresto avvenuto pochi giorni fa.

Ma cosa è successo veramente e, soprattutto, come si sono comportate la FIP e la Lega Basket in merito?

Andiamo per ordine, partendo con una rinuncia alla Wild Card decisa da Pretrucci, concordata con l’attuale coach della nazionale Simone Pianigiani. Una rinuncia più che giustificata, visto l’ammontare della somma richiesta dalla FIBA, che si aggirava alla cifra di 800.000 €, ma ancor più per la poca popolarità di cui gode la nostra pallacanestro, non all’estero, ma paradossalmente proprio qui in Italia. Infatti, nelle varie condizioni esposte dalla FIBA, quello che forse ha avuto più peso in questa decisione è stato il poco interesse delle televisioni locali nelle competizioni, visto che comunque nei punti di meriti sportivi e competitività avevamo buone carte da giocare. Un punto fondamentale insomma, per il quale però non si è ancora visto un concreto progetto sostanziale da parte della FIP.

Il presidente della società Reyer Venezia, una delle più solide del campionato, Luigi Brugnaro, si è fatto sentire. “Vogliamo più visibilità da parte della RAI, perché è un nostro diritto”: così tuonava in un suo comunicato a metà Febbraio, firmato da tutti i presidenti di Lega. Scavalcando la FIP, ha sollevato il problema direttamente ai referenti RAI, la televisione nazionale che teoricamente dovrebbe sponsorizzare il made in Italy, ma che persino durante le competizioni degli ultimi europei cestistici sembrava snobbasse la messa in onda nella sua parte sportiva (RaiSport 1 e 2). Attualmente le partite del campionato sono trasmesse nelle televisioni locali, con una scarsa qualità delle immagini e la non ricezione in tutta Italia del canale dedicato. Brugnaro, giustamente, sottolinea che non pubblicizzare il basket, nemmeno parlandone nei TG, provoca danni direttamente i proprietari di tutte le società che singolarmente o come consorzi lavorano e finanziano le squadre. Un rispetto mancato da una televisione nazionale che guarda solo al calcio in tutte le sue programmazioni, che non tutela un patrimonio non solo sportivo ma anche industriale del nostro Paese.

La FIP vuole rilanciare un movimento sportivo, ma come e in che modo se non interviene di petto, proteggendo direttamente le società sportive?

Un altro componente di Lega, quello rappresentante la società Virtus Bologna, Renato Villalta, tempo fa ha dichiarato di vedere un movimento di basket italiano ai minimi storici rispetto a quando era giocatore, sollevando varie problematiche, come palazzetti non a norma e poco agibili, nemmeno adatti per le riprese tv.

L’ultima di Petrucci è un’idea di un canale dedicato al basket, ma come si può anche solo pensare di pubblicizzare questo sport se nemmeno i palazzetti hanno strutture adatte in tutto e per tutto?

Abbiamo visto tante parole e buoni propositi in merito, che sembrano voler tener buoni gli animi più che concretizzarsi per il loro scopo.

E poi sono arrivati anche i casi di Montegranaro prima e Siena poi, dove oltre lo scandalo, si evince palesemente il comportamento di una Lega Basket che pare fare orecchie da mercante, aggirando i problemi.

Come Teramo prima, ecco il caso della Sutor, ovvero società sportiva che si iscrive al campionato e compra giocatori senza poter permettere a loro e allo staff un regolare stipendio. Come può avvenire tutto ciò alla luce del sole? Sotto gli occhi di Lega e FIP soprattutto, senza che nessuno intervenga? Dicono che ci sono i controlli, ma evidentemente fanno acqua da tutte le parti, sono facilmente aggirabili. Non sarebbe più semplice verificare rigidamente il bilancio di una società e le sue coperture prima dell’inizio dei campionati, concedendo o meno la licenza di partecipazione? Evidentemente sì, ma come è evidente che non lo si vuole fare, forse per garantire un livello maggiore al campionato? Oppure semplicemente per proteggere consapevolmente un sistema che non funziona, ma con lo scopo di coprire tra loro le società stesse e le loro spese?

“Non può accadere che una società si trovi a pagare debiti pregressi. Se ci sono contenziosi economici si falsa il campionato”: diceva ancora Villalta.

E per quanto riguarda il caso Siena, che è arrivato come.. Come cosa? Non si può dire “un fulmine a ciel sereno”, perché proprio Petrucci ha dichiarato che “si sapeva sarebbe finita così”. E allora, se davvero si sapeva, perché non si è fatto nulla per prevenirlo? Non nasconderlo, sia chiaro, ma anticipare lo scandalo e l’illecito creato. L’attuale presidente di Lega, da poco votato, Ferdinando Minucci, è stato arrestato con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata all’evasione e alla frode del fisco per più di 30 milioni. Una cosa più che gravissima, che ha avuto inizio dalla crisi della banca Monte Paschi, che ha letteralmente sputato in faccia non solo a chi ha sempre lavorato onestamente, non solo alle istituzioni di Lega e FIP, ma a tutto il movimento cestistico italiano. Una prova di etica e professionalità decisamente bocciata!

In tutto questo non si può credere che la Lega, con tutti i suoi presidenti attorno ad un tavolo che votavano a favore dell’ex g.m. senese (contrari solo Roma e Bologna), fosse all’oscuro di tutto. D’altronde, forse non bastava controllare i bilanci della Mens Sana?

Lo stesso Petrucci ha manifestato la sua perplessità nel voler far salire così in fretta un presidente di Lega già ad inizio anno, con la carica coperta da Valentino Renzi valida fino a fine Giugno. Perché quindi tutto questo? Cosa si voleva ottenere?

Troppe domande e poche, quasi nulle, le risposte.

Certo una domanda c’è che spicca più di tutte: come si potrebbe rilanciare in modo adeguato ma soprattutto credibile il basket in Italia dopo tutto questo?

Sicuramente la FIP dovrà mostrare una forte reazione come organo responsabile quale che è, magari prendendo una posizione molto forte nei confronti della Lega Basket, e non facendo disperdere il polverone nel silenzio generale. Si dovranno sicuramente aumentare i controlli, avere responsi seri e, soprattutto, si dovrà far luce su tutta la faccenda.

“Chi rompe paga e i cocci sono suoi” dice il proverbio. Lega Basket ha sbagliato e dovrà lavorare seriamente per avere nuovamente credibilità. La FIP dovrà smettere di parlare, ma attuare un processo rigido di controllo e tutela del basket italiano, non solo per calmare gli animi.

Giocatori, allenatori, staff tecnico, impiegati amministrativi, ma soprattutto tifosi e famiglie hanno bisogno di giustizia e di credere nella pallacanestro. Con queste premesse, non si può rilanciare un movimento, bisogna agire a 360 gradi senza più scuse. E ora è il momento di farlo!

Marco Astolfi

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