L’idea di una seconda “bolla” NBA a Chicago non sta piacendo molto

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È notizia di ieri sera che la NBA sta lavorando alla creazione di una seconda “bolla” a Chicago, dove dal prossimo settembre dovrebbero affrontarsi le 8 squadre escluse dal finale di stagione di Orlando. Un’idea inaspettata e che bisogna ancora comprendere del tutto: i risultati di quelle partite conteranno per i record stagionali, e quindi per il posizionamento al Draft? Tutte le 8 squadre saranno obbligate a partecipare?

Secondo Chris Fedor di Cleveland.com, questo progetto deve ancora essere approvato dalla NBPA. Inoltre la partecipazione delle 8 franchigie non sembrerebbe essere obbligatoria. Questo apre diversi scenari, perché dalle prime reazioni non sembra che l’iniziativa sia piaciuta più di tanto a giocatori, allenatori e perfino ai dirigenti di queste 8 formazioni.

Dwane Casey, coach dei Detroit Pistons, ha dichiarato che preferirebbe mini-camp locali piuttosto che andare tutti in un luogo unico e “giocare senza una ragione”, chiudendo con la frase: “Vogliamo questi mini-camp per riunire la nostra squadra, migliorare e goderci la competizione. Crediamo di poterlo fare in sicurezza nel nostro ambiente”. A questo si aggiunge la posizione dei New York Knicks come organizzazione, che secondo le voci non gradirebbero questa seconda “bolla” e vorrebbero invece che il loro training camp iniziasse prima degli altri.

Il presidente dei Golden State Warriors, Bob Myers, ha allo stesso modo espresso perplessità parlando con ESPN: “Finché non sapremo bene come stanno le cose, è difficile da dire quale sia la nostra posizione. Se riusciremo a convincere la maggioranza dei nostri giocatori e se sarà di beneficio, allora andremo. Se non potremo fare questo, vedremo. Tutta questa cosa riguarda la salute e la sicurezza. Dal punto di vista di una squadra, quali soluzioni si attengono a questo? Quello che proviamo a fare è non giudicare. Tutti hanno ragione, in un certo senso. Se l’obiettivo è permettere ai giocatori più giovani di allenarsi in un ambiente sicuro o in una seconda bolla, supportiamo questa idea. Se saremo presenti oppure no è una questione di sicurezza”.

E anche i giocatori non sembrano contentissimi di questa idea. Larry Nance Jr, lungo di Cleveland, ha fatto ironia sui social parlando di un “Cavs vs. Warriors parte 4” (in realtà sarebbe parte 5).

Bobby Portis, ala dei Knicks, ha pubblicato una emoji dubbiosa in risposta alla notizia:

Francesco Manzi

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