Venerdì 24.01.2014
Herbalife Gran Canaria – CB Valladolid 89 – 60
Match senza troppe sorprese quello tra Gran Canaria e il fanalino di coda Valladolid: gli insulari, già forti di qualificazione alla Copa del Rey, rispettano i favori del pronostico e con una solida prestazione si liberano di una Valladolid comunque combattiva.
Nel primo tempo Gran Canaria domina gli avversari come da copione (46-31 all’intervallo), affidandosi soprattutto alla produzione di Ben Hansbrough, Ian O’Leary e Eulis Bàez. Nel terzo periodo però parte forte Valladolid, che, grazie ai canestri di Haritopoulos e ad un rilassamento eccessivo degli avversari, si riporta sotto piazzando un parziale di 11-2. Tuttavia, dopo un time-out in cui coach Martinez sveglia i suoi ragazzi, Gran Canaria riprende il largo e gli ospiti sono costretti ad assistere allo one-man-show di Hansbrough. Il fratello minore dell’ala dei Toronto Raptors segna 14 punti quasi consecutivi (a fine partita saranno 23). A chiudere definitivamente la partita ci pensa poi la difesa mastodontica di Tavares che fa registrare ben cinque stoppate (oltre ai 10 punti e 13 rimbalzi). Finisce 89-60 a Las Palmas de Gran Canaria.
MVP: Ben Hansbrough = Nel momento clutch della partita, piazza quattro triple che spezzano le gambe alle speranze di rimonta degli avversari. Decisivo.
Gran Canaria: Oliver 3, Bellas 6, Alvarado 2, Cruz, Newley 8, Bàez 8, Borovnjak 2, Tavares 10, Hansbrough 23, O’Leary 15, Martìn 6, Beiràn 6.
Valladolid: Haritopoulos 12, Izquierdo, Cvetinovic 2, Vilhjàlmsson 4, Martìnez 2, Sinanovic 6, Johnson 7, Andjusic 12, Suka-Umu 9, Rowe 6.
Sabato 25.01.2014
CAI Zaragoza – UCAM Murcia CB 103 – 69
Esordio amaro per coach Nicola sulla panchina di Murcia, che conferma un periodo no con l’ennesima imbarazzante prova difensiva sul campo di Saragozza. Per gli aragonesi, invece, si tratta di un successo chiave, che permette ai tifosi di continuare a sperare nell’ultimo posto valido per la qualificazione alla Copa del Rey in attesa dei risultati della domenica.
Dopo la sconfitta casalinga per 83 – 47 (!) subita nello scorso turno contro il Rio Natura Monbus, in settimana Murcia aveva ufficializzato l’esonero di Oscar Quintana. A sostituirlo è stato promosso l’allenatore in seconda: l’argentino Marcelo Nicola, vecchia conoscenza degli appassionati di basket italiani (vice allenatore di Treviso dal 2007 al 2010 e commento tecnico su Sportitalia).
Il cambio in panchina non giova troppo alla squadra ospite, che dopo un avvio discreto in cui riesce a tenere testa ai padroni di casa (39-31 all’intervallo), sparisce difensivamente nel terzo periodo, confermando il trend di una stagione ben al di sotto delle aspettative. Dall’altra parte, Saragozza approfitta della difesa molle e impacciata di Murcia e regala un parziale monstre di 39-11, con delle statistiche a dir poco impressionanti: nel terzo quarto, i padroni di casa tirano con un pazzesco 6/9 da tre, 6/8 da due e 8/8 ai tiri liberi, sbagliando complessivamente 5 tiri! L’ultimo quarto è una formalità, che presenta solo un timido tentativo di rientrare in partita da parte di Murcia, agilmente controllato dagli uomini di coach Abòs. Finisce 103 a 69 e per Murcia è ancora notte fonda.
Le principali armi con cui gli aragonesi affondano coach Nicola sono l’ex canturino Shermadini, semplicemente incontenibile nell’area pitturata, e l’islandese Jon Stefansson. Il primo concluderà la partita con 17 punti e 9 rimbalzi, tirando con il 75% da due e sbagliando un solo tiro libero, mentre il secondo mette a referto 18 punti. Da segnalare anche i 19 punti conditi da 6 rimbalzi di un altro ex del basket italiano: Viktor Sanikidze (un passato a Bologna e Siena). Per Murcia, ci provano Kim Tillie (27 + 11) e Pete Mickael (19 + 6), che falliscono però nei momenti clutch della partita, eclissandosi soprattutto nel terzo periodo.
MVP: Jon Stefansson = L’ala islandese supera se stesso e mette a referto una prestazione che pesa come un macigno sugli equilibri del match: partendo dalla panchina, è lui il principale autore del parziale che ha deciso il match.
Curiosità: Con una differenza di 27 punti in un singolo quarto, Saragozza si piazza al secondo posto di sempre nella speciale classifica, ad appena due punti di distacco dal primato (CB Granada – DKV Joventut nella stagione 2010-11, che piazzò un parziale di 35-6 (+29) nel secondo quarto).
Saragozza: Jones 6, Garcia (n.e.), Roll 4, Stefansson 18, Rudez 9, Urtasun 2, Llompart 13, Sanikidze 19, Shermadini 17, Tomàs 3, Tabu 7, Fontet 5.
Murcia: Grimau, Tillie 27, Romdhane 5, Toledo (n.e.), Servera 3, Wood, Orupke, Lima, Mickeal 19, Rodriguez 4, San Miguel 9.

Valencia Basket Club – FIATC Joventut 85-69
Il miglior team di Spagna dopo gli alieni del Real Madrid affronta in casa la Joventut, stabilmente piazzata a metà classifica. Gli ospiti vendono cara la pelle, ma nell’ultimo periodo non possono nulla contro la superiorità di un Valencia che continua a sorprendere, chiudendo con una vittoria il miglior girone d’andata della storia del club.
Chi si aspettava una partita dominata sin dal primo minuto da Valencia sarà rimasto deluso: la Joventut è ordinata e messa bene in campo, attacca con costanza e difende in modo equilibrato, mentre i padroni di casa partono sottotono, peccando spesso di superbia. All’intervallo la Juventut è avanti 38 a 30. Savané e Shurna sugli scudi, con l’esperto giocatore spagnolo a dominare nella zona pitturata e la giovane ala statunitense a capitalizzare al meglio gli scarichi dei compagni con le sue triple chirurgiche.
Valencia è costretta ad inseguire anche dopo la pausa lunga e alla fine del terzo periodo si trova ancora sotto (52-58), ma mostra di riuscire finalmente a segnare con continuità con Pau Ribas. Nel momento che conta però, sono le grandi squadre a prendere in mano la situazione: nell’ultimo quarto i padroni di casa operano il sorpasso ai danni della Joventut mettendola in breve tempo a distanza di sicurezza grazie ad un ispirato Lafayette e al solito Ribas, che chiuderanno rispettivamente con 13 e 22 punti. Per gli ospiti, ottima la prestazione di un ispirato Savané (26 punti), mentre dopo un buon primo tempo, Shurna viene imbavagliato dalla difesa di Valencia. Conclude comunque sfiorando la doppia doppia (14 + 9).
Valencia rimane così a contatto con il Real delle meraviglie, aspettando il primo passo falso di Fernandez & Co., mentre la Joventut si conferma un avversario ostico da affrontare.
MVP: Pau Ribas = Top scorer della squadra, tira con percentuali altissime (71% da due, 60% da tre e 3/3 ai liberi) e soprattutto segna quando la squadra ne ha bisogno.
Valencia: Triguero 6, Ribas 22, Doellman 7, Van Rossom 7, Sato 5, Dubljevic 13, Martìnez 2, Lafayette 13, Barton 10, Pèrez, Tirado.
Juventut: Llovet (n.e.), Miralles 10, Cochran 2, Ventura 2, Vives, Savanè 26, Kirskay 10, Shruna 14, Barrera, Joseph 5, Suàrez.

Sabato 26.01.2014
Real Madrid – Unicaja Malaga 88-67
Big match nell’ultima giornata del girone d’andata tra il Real Madrid e l’Unicaja Malaga, prima e quarta forza del campionato spagnolo. Per i ragazzi di coach Pablo Laso si presenta l’opportunità di arrivare alla Copa del Rey imbattuti nella Liga Endesa e di riscattarsi dopo la prima sconfitta stagionale subita in Eurolega per mano del CSKA Mosca di Ettore Messina. A Madrid, per l’occasione, si presentano più di 11’000 fan a caricare la squadra di casa, che non delude le aspettative schiacciando un’Unicaja che non oppone troppa resistenza.
Il Real parte con Fernandez, Llull, Darden, Mirotic e Bourousis titolari, mentre l’Unicaja tenta il colpaccio schierando un quintetto molto alto con Sabonis, Granger, Zoran Dragic, Stimac e Suarez. All’inizio del primo quarto il Real prende subito in mano le redini del match, indirizzandolo a proprio favore: i Blancos segnano con una semplicità imbarazzante, lasciandosi trascinare dagli automatismi che hanno reso il loro attacco il più prolifico della Liga. Al Palacio Deportes di Madrid si assiste una vera e propria pioggia di triple grazie a Llull e Jaycee Carroll, mentre i lunghi dominano sotto il tabellone con sei rimbalzi offensivi dopo soli sei minuti. L’Unicaja prova a reagire con delle penetrazioni vincenti da parte di Calloway e Urtasun usciti dalla panchina, ma alla prima sirena il Real è avanti 27 a 18, con un impressionante 5/6 di squadra dall’arco dei 6.75 m.
Il secondo quarto continua sullo stesso trend dei primi dieci minuti: Sergio Llull è semplicemente on fire, piazza sei triple su sei tentativi e mette a referto 17 punti in meno di tredici minuti di gioco. Bourouisis cattura ogni rimbalzo e intimorisce gli avversari con una stoppata su un contropiede avversario. Dopo 2.30 di gioco, Malaga riesce ad interrompere un pazzesco parziale di 13-0 e verso la fine del secondo periodo piazza un mini-parziale di 8-2 che lascia ben sperare i pochi tifosi ospiti presenti sugli spalti. Il tabellone luminoso recita 52-37 Real dopo venti minuti del match.
Nel secondo tempo l’Unicaja riesce a risalire fino a -9, complice un terzo quarto in cui il Real sbaglia tutti e sette i tiri da tre tentati e un Sergio Llull che dopo i 21 punti nella prima frazione di gioco riuscirà a segnare solamente un canestro da due in tutto il resto della partita. La squadra di Pablo Laso, però non ha certo problemi a trovare un’alternativa in attacco: ci pensano Mirotic e Rodriguez (entrambi 13 punti alla fine dell’incontro) a tenere gli ospiti a distanza di sicurezza. Dall’altra parte Divac alterna canestri importanti a decisioni che lasciano perplessi, mentre è fondamentale l’apporto della giovane ala lituana Kuzminskas, capace di uscire dalla panchina e segnare dieci punti pesanti. Termina 88 a 67, con L’Unicaja mai in grado di impensierire la capolista, che chiude così imbattuta il girone d’andata.
MVP: Sergio Llull = Nonostante l’eclissi dopo l’intervallo, come non premiare un giocatore capace di segnare 21 punti in meno di 16 minuti?
Real Madrid: Draper, Fernandez 4, Reyes, Dìez 2, Mirotic 13, Rodriguez 13, Carroll 6, Darden 11, Llull 23, Bourousis 7, Slaughter 2, Mejri 7.
Unicaja: Sabonis 2, urtasun 9, Calloway 8, Suàrez 2, Granger 6, Vàzquez 4, Toolson 6, Kuzminskas 10, Dragic 3, Hettshmeier, Caner-Medley 7, Stimac 10.

Cajasol – FC Barcelona 57 – 62
Il Barcellona, già sicuro della testa di serie nella Copa del Rey, affronta il Cajasol a Siviglia. La squadra di casa, invece, ha bisogno come il pane di una vittoria per sperare in una qualificazione in extremis e spaventa i tifosi ospiti venuti ad assistere allo spettacolo.
Il Barcelona si presenta senza Navarro e Lampe, lasciati fuori da coach Pascual per riprendersi dagli acciacchi dell’Eurolega, dove il Barca ha vinto contro i connazionali dell’Unicaja. Partita che sin dai primi minuti prende l’aspetto di un lungo garbage-time per i catalani, che risparmiano minuti preziosi agli uomini più importanti, affidandosi alle proprie seconde linee. Il Cajasol, forte di maggiori motivazioni, lotta e mette in difficoltà i blaugrana, salvo poi cedere nell’ultimo quarto all’esperienza dei giocatori ospiti. Si assiste a una partita brutta, poco entusiasmante, caratterizzata da basse percentuali al tiro e molti errori da ambedue le parti, nonostante il Barca sia in grado di piazzare qualche giocata da highlights. Termina 62 a 57 per il Barcelona, dopo che il Cajasol era stato in vantaggio 48-43 alla fine del terzo quarto.
MVP: Alex Abrines = In assenza dei grandi nomi, risparmiati da coach Pascual per gli impegni infrasettimanali, si mette in mostra il giovanissimo talento spagnolo, che mette a referto 17 punti con un ottimo 5/6 dall’arco dei tre punti.
Cajasol: Bamforth 8, Radicevic (n.e.), Porzingis 3, Burjanadze, Satoransky 14, Franch, Corrales (n.e.), Balvin 7, Hernangomez 2, Sastre 15, Mata 5, Landry 3.
Barcelona: Dorsey 8, Sada, Huertas 4, Abrines 17, Todorovic 2, Papanikolau 3, Oleson 4, Lobrek 2, Nachbar 8, Tomic 12, Pullen 2.

Rio Natura Monbus – Bilbao Basket 89 – 81
Dopo essersi assicurata lo scontro diretto in casa di Murcia nella scorsa giornata con un’ottima prestazione corale, la squadra galiziana batte un’altra diretta avversaria per avvicinarsi ai primi dieci della classifica. Bilbao, il cui morale era alto dopo la vittoria all’ultimo tiro sull’Iberostar Tenerife, non riesce ad operare il sorpasso ai danni del Cajasol.
Squadra che vince non si cambia; concetto adottato da entrambi gli allenatori che ripropongono gli stessi quintetti risultati vincenti nella sedicesima giornata di Liga Endesa. Il Rio Natura parte con Rafa Luz, Pumperla, Corbacho, Delas e Muscala, mentre per i baschi sono Lòpez, Bertans, Mumbrù, Hervelle e Gabriel ad entrare in campo per primi. La squadra di Santiago parte subito forte, giocando sul velluto con Muscala che si riconferma importante nel pitturato dopo l’ottima prestazione in quel di Murcia. Gli ospiti cercano di restare in partita affidandosi soprattutto ai canestri di Lòpez e del veterano Mumbrù, ma prima dell’intervallo il play greco del Rio Natura Xanthopoulos piazza il buzzer-beater da otto metri che sigla il 26-16. Nel secondo tempo salgono alla ribalta le seconde linee: Durand Scott e Oriol Junyent portano il Rio Natura al massimo vantaggio di +18 (44-26 al minuto 17). Coach Pueyo di Bilbao chiama il time-out e rimette in campo i titolari, che con un parziale di 8-0 riportano il Match sugli equilibri del primo quarto: 46-34 alla pausa lunga.
Nel secondo tempo gli ospiti sono più propositivi in attacco, guidati da Mumbrù, che chiuderà con 33 punti complessivi segnando la sua tripla numero 600 nel campionato spagnolo. Il Rio Natura non trova delle vere risposte alla rimonta avversaria, mostrando ancora dei limiti di tenuta mentale: 3 falli tecnici per i ragazzi di coach Fernandez. Alla fine, però, la spuntano i padroni di casa che negli ultimi minuti del quarto quarto risvegliano lo spirito guerriero mostrato nei primi venti minuti con le triple di Corbacho e Xanthopoulos e le iniziative di Muscala e Rafa Luz. Finisce 89 a 81 per il Rio Natura, che si porta ad una sola vittoria proprio da Bilbao.
MVP: Alex Mumbrù = Particolare premiare un giocatore della squadra perdente, ma il veterano spagnolo ha il merito di trascinare la sua squadra nei momenti più difficili riaprendo una partita che dopo due quarti pareva una sentenza già scritta. Segna la bellezza di 33 punti con ottime percentuali ed è il leader di giornata nei punti realizzati, tutto questo a trentaquattro anni compiuti. Chapeau.
Rio Natura: Pumperla 11, Delas 13, Scott 10, Sanz (n.e.), Stobart, Dewar 5, Junyent 9, Xanthopoulos 8, Muscala 10, Corbacho 15, Luz 8.
Bilbao: Pilepic 2, Bertans 9, Gabriel 11, Mumbrù 33, Hervelle 5, Kavaliuskas 5, Markota, Sanchez (n.e.), Lòpez 10, Samb, Vrkic, Grimau 6.
Iberostar Tenerife – La Bruixa d’Or 78 – 83
Partita molto tirata ed emozionante tra l’Iberostar e La Bruixa d’Or. I padroni di casa avrebbero dovuto vincere per assicurarsi una qualificazione alla Copa del Rey indipendentemente dagli altri risultati, ma i catalani li sorprendono nell’ultimo quarto andando a vincere su uno dei parquet più ostici della Liga.
La partita inizia rispettando le gerarchie della classifica, con gli ospiti in difficoltà contro degli avversari qualitativamente migliori e motivati a portare a casa il risultato. Il primo quarto è abbastanza equilibrato, in verità, senza acuti da nessuna delle due squadre. Finisce 17-12 e da rilevare c’è purtroppo solamente l’infortunio del play di casa Carles Bivià, caduto male su un blocco difensivo. È nel secondo quarto che l’Iberostar inizia a giocare la sua pallacanestro prediletta: difesa impeccabile e ripartenze veloci e letali. Dopo essere scappati al massimo vantaggio a metà del secondo quarto (31-22) con i canestri di Sekulic e Richotti, i ragazzi di Martinez abbassano leggermente il ritmo. Ne approfitta La Bruixa d’Or con una buona conduzione di palla di Hernàndez e i canestri pesanti di Monroe (saranno 22 a fine partita). I padroni di casa rimangono avanti all’intervallo, ma il distacco è diminuito a 43 a 36.
Nel terzo quarto due bombe dalla lunga distanza di Kouguere e Giannopoulos per gli ospiti valgono l’aggancio all’Iberostar a quota 54. La Bruixa d’Or continua ad attaccare e passa per la prima volta in vantaggio sul finire del terzo quarto, ma di nuovo Sekulic (17 punti per lui ) e la prima tripla di Rost riportano avanti la squadra di coach Martinez sul 62-60. L’ultimo quarto è deleterio per i padroni di casa, vittime di un parziale di 9-0 de La Buixa d’Or caratterizzato da tre triple consecutive. È di nuovo Rost con un tiro dall’arco dei 6.75 metri a riportare i suoi sotto di uno, ma i catalani non si fanno intimorire e ricostruiscono un mini-parziale di 6-2 per controllare il match fino alla fine. Termina 83-78 per la Bruixa d’Or, con l’Iberostar costretta ad aspettare la sconfitta del Gipuzcoa Basket per confermare la propria partecipazione alla Copa del Rey.
MVP: Darryl Monroe = L’ala de La Bruixa d’Or chiude con 22 punti, 60% da due, e 4/4 ai liberi, dominando il pitturato.
Iberostar: Gutìerrez 10, Richotti 15, Uriz 11, Niang (n.e.), Sekulic 17, Bivià, Rodrìguez, Chagoyen, Fajardo (n.e), Blanco 8, Rost 6, Sikma 11.
La Bruixa d’Or: Creus, Asselin 2, Eriksson 16, Hernandez 12, Arteaga 1, Arco, Ljubicic 8, Kouguere 6, Larsen 4, Giannopoulos 12, Monroe 22.
Baloncesto Fuenlabrada – Laboral Kutxa 74-73
Sconfitta all’ultimo secondo per il team di Sergio Scariolo, trafitto da una tripla di Andy Panko a un secondo dal termine di una partita combattuta, in cui i padroni di casa hanno dato del filo da torcere a Nocioni & Co. Il Laboral parteciperà comunque alla Copa del Rey forte delle sconfitte delle dirette avversarie.

La partita vede un solo protagonista per il Laboral Kutxa: il tedesco Tibor Pleiss, capace di segnare 18 punti con 8 rimbalzi in una serata in cui San Emeterio non contribuisce alla causa basca (14 punti ma 25% al tiro) Dall’altra parte si fanno apprezzare Andy Panko e James Feldeine, che chiuderanno entrambi a quota 19 punti. Il Caja Laboral controlla la partita nel primo tempo, ma appena il tedesco Pleiss si riposa in panchina, i padroni di casa tornano sotto con veemenza.
Anche negli ultimi due quarti la squadra di Scariolo non riesce a staccare gli avversari, che rimangono attaccati al risultato grazie alle triple facili permesse da una difesa basca troppo fiacca e incapace di fermare le bocche da fuoco dei padroni di casa. Il Caja Laboral, al contrario, non riesce a segnare da tre e per restare davanti si affida alla produzione dei suoi lunghi e alle penetrazioni di Huertel. A pochi istanti dalla fine, la beffa: possesso per Fuenlabrada, che a tre secondi dalla fine affida il pallone a Panko, che segna la tripla del sorpasso (74-73). Rimane un secondo da giocare, Scariolo chiama il time out, ma la tripla di Nocioni sulla rimessa di San Emeterio non buca la retina. Sconfitta tutto sommato indolore per il Caja Laboral, mentre il Fuenlabrada può uscire dalla zona rischiosa della classifica.
MVP: Andy Panko = L’americano contribuisce con punti pesanti (19) per tutta la partita e mette a segno la tripla della vittoria. Cosa chiedere di più?
Fuenlabrada: Pèrez 2, Panko 19, Montanez 4, Vega, Cabezas 3, Diagne, Feldeine 19, Mejeris (n.e), Moungoro (n.e.), Arnold 11, Vargas 2, Paunic 14.
Laboral: Mainoldi, Nocioni 14, Poeta 4, Van Oostrum (n.e.), Hanga 4, Hamilton 3, Diop (n.e.), San Emeterio 14, Pleiss 18, Huertel 9, Jelìnek 4, Causeur 3.
Tuenti Movil Estudiantes – Gipuzkoa Basket 72 – 61
Sorprendente vittoria della penultima squadra della Liga contro i baschi, che dovevano vincere per aggiudicarsi l’ultimo posto valido per la Copa del Rey. La squadra di coach Alonso paga un pessimo inizio di partita, al quale non riesce a rimediare con un discreto secondo tempo.
Il primo quarto è equilibrato e dal punteggio basso, nonostante sorprenda il vantaggio (15-10) in favore della cenerentola del basket spagnolo. Nel secondo quarto, però i padroni di casa si scatenano esprimendo il gioco più bello dall’inizio dell’anno, facendo girare bene la palla in transizione e eseguendo gli schemi in modo ordinato contro la difesa schierata. La squadra di San Sebastiàn, per parte sua, non riesce a segnare e conclude il quarto con la miseria di 9 punti contro i 24 avversari. Sugli scudi, per i padroni di casa, il centro sloveno Uros Slokar e l’ala croata Marko Banic.
Nella ripresa, gli sforzi dei baschi di rientrare in partita soprattutto con Robinson e Doblas si rivelano vani. Il Tuenti Movil controlla tranquillamente l’ampio vantaggio accumulato e porta a casa un successo importante. La sconfitta per il Gipuzkoa brucia il doppio, poiché costa la qualificazione per la coppa nazionale.
MVP: Uros Slokar e Marko Banic = La coppia di lunghi balcanica è la chiave del successo del Tuenti Movil, insieme mettono a segno 26 punti (13 a testa) e catturano 13 rimbalzi (6 e 7). Punti e muscoli sotto tabellone servirebbero sempre ai madrileni per raggiungere la salvezza, obiettivo della stagione.
Tuenti Movil: Guerra (n.e.), Fernandez 7, Vicedo, Colom 11, Banic 13, Kuric 13, Rubio, Hernangòmez (n.e.), Rabaseda 5, Miso 2, Ivanov 8, Slokar 13.
Gipuzkoa: Motos, Neto 7, Hanley 2, Ramsdell 10, Huskic (n.e.), Doblas 14, Salgado 3, Olaizola, Robinson 12, Cortaberrìa, Winchester 12.
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