L’Herbalife vince la prima partita nel nuovo stadio, la Gran Canaria Arena, non consentendo a Fuenlabrada di impensierire i propri tifosi nemmeno un istante.
I padroni di casa iniziano subito molto bene, forti di un pubblico estremamente caldo per l’occasione e di un’atmosfera stellare. Il meno famoso dei fratelli Hansbrough, Ben, guida l’attacco canarino nelle prime fasi, ma dall’altra parte risponde un ispirato Andy Panko (23-19 dopo 10’). I pio-pio continuano a far male in attacco senza concedere troppo in difesa e il secondo quarto si rivela una replica del primo. Alla pausa lunga il tabellone recita 44-37 in favore di Gran Canaria.
È nel terzo periodo che si scatena la festa canarina, con Bàez e Newley assoluti protagonisti nel parziale complessivo di 33-18 (77-55 al minuto 30’). Il pubblico sugli spalti è in festa e assapora già la prima vittoria dei propri beniamini nel nuovo stadio. Il solito Panko e un Cabezas in partita tentano di sabotare i fasti della domenica pomeriggio, ma i loro sforzi si rivelano vani. Termina 96-75 e l’Herbalife è sempre più sicuro del quinto posto in classifica.
MVP: Eulis Bàez = Sontuosa prestazione dell’ala di Santo Domingo, che chiude con 19 punti sbagliando solamente una conclusione (3/4 da due, 3/3 da tre e 4/4 ai liberi).
Gran Canaria: Bàez 19, Hansbrough 17, Martin 16.
TL 17/22, T2 23/39, T3 11/29.
Rimbalzi: 41 (Martin 9)
Assist: 27 (Hansbrough 8)
Fuenlabrada: Panko 14, Cabezas 11, Diagne 10.
TL 14/18, T2 23/39, T3 5/19.
Rimbalzi: 25 (Panko 6)
Assist: 11 (Feldeine 4)
Il Gipuzkoa si libera facilmente del Valladolid, continuando la propria rincorsa alla zona playoff, ora più vicina grazie alla contemporanea sconfitta dello Joventut.
I baschi iniziano la partita giocando a ritmi altissimi, grazie ai canestri di Ramsdell e Robinson (25-16 alla prima sirena). A cavallo tra primo e secondo quarto, tuttavia, un parziale di fuoco degli ospiti (9-24) consente a Valladolid di pareggiare il match e di chiudere la prima metà di gara addirittura in leggero vantaggio (36-37).
Al rientro dagli spogliatoi, però, i padroni di casa si riprendono dallo shock subito e ristabiliscono le gerarchie in campo grazie alla produzione di David Doblas. Prima del quarto finale il punteggio è di 61-52 in favore della squadra di San Sebastian. Nell’ultimo periodo gli sforzi della coppia di Johnson Armon e Omari si rivelano vani, poichè il Gipuzkoa si aggiudica l’incontro per 82-67, agganciando lo Joventut al nono posto in classifica. Per il Valladolid, invece, la retrocessione è ormai matematica.
MVP: Javier Salgado = Il play basco dice la sua in questa partita, segnando 14 punti e distribuendo 6 assist.
Gipuzkoa: Robinson e Doblas 17, Ramsdell 16, Salgado 14.
TL 15/22, T2 14/29, T3 13/31.
Rimbalzi: 28 (Ramsdell 8)
Assist: 14 (Salgado 6)
Valladolid: A.Johnson 15, O.Johnson 14, Mack 11.
TL 17/20, T2 16/36, T3 6/13.
Rimbalzi: 31 (O.Johnson 7)
Assist: 10 (Martinez, A.Johnson e Pozas 3)
Il Cajasol si conferma ad alti livelli grazie alla vittoria casalinga sull’Iberostar, che non riesce a strappare un successo nonostante un Luke Sikma in versione all-around.
Sin dalle prime battute è il team di Siviglia a dominare la partita, grazie alla premiata ditta Landry–Bamforth. L’Iberostar risponde come può, affidandosi soprattutto al fuoco di paglia iniziale di Daniel Kickert, che si spegne totalmente nel corso del match. Alla prima pausa i padroni di casa sono davanti 24-16. Nel secondo periodo gli insulari sembrano spaventare il Cajasol, grazie ai 9 punti consecutivi di Carles Bivià, ma all’intervallo la squadra di Reneses è ancora davanti 39-29.
Un terzo quarto equilibrato e giocato punto-a-punto non fa bene alla squadra ospite, mentre è il Cajasol a giovarne di più, dato che amministra il vantaggio (56-45). Nell’ulitimo periodo, invece, i padroni di casa compiono lo strappo definitivo, sentenziando la partita: Landry e Mata mettono in cassaforte il successo, mentre per l’Iberostar non basta uno stoico Sikma, l’ultimo ad arrendersi. Grazie a questa vittoria la squadra di Siviglia si riconferma da playoff, mentre l’Iberostar rimane tra le sei (!) squadre con il record di 11-19.
MVP: Scott Bamforth = Partita di tutta sostanza per la giovane guardia, che termina il match con una doppia-doppia da 14 punti e 12 rimbalzi.
Cajasol: Landry 17, Mata 16, Bamforth 14.
TL 5/6, T2 20/40, T3 12/28.
Rimbalzi: 44 (Bamforth 12)
Assist: 13 (Satoransky 5)
Iberostar: Sikma e Bivià 16, Kickert 10, Uriz 9.
TL 5/5, T2 19/47, T3 8/30.
Rimbalzi: 42 (Sikma 11)
Assist: 12 (Sikma 4)
Ennesima sconfitta per il Rio Natura, nonostante sia ininfluente ai fini di classifica; Tuenti Movil ormai salvo.
Nel primo quarto la partita è sostanzialmente equilibrata. Entrambe le squadre cercano di far male agli avversari piazzando dei mini-parziali mai decisivi. Kuric brilla per il Tuenti Movil, ma il Rio Natura chiude in vantaggio (18-20) grazie all’apporto di Travis Peterson. Nel secondo quarto, però, la difesa galiziana va in tilt, consentendo agli uomini di Txus Vidorreta di dilagare: 47-38 all’intervallo.
La giornata è letteralmente maledetta per il Rio Natura. Dopo il balckout difensivo dlla squadra di Santiago de Compostela è l’attacco a non ingranare la marcia nel secondo tempo: solo 13 punti segnati al fronte di 22 subiti nel quarto (69-51 al minuto 30’). Nell’ultimo quarto l’orgoglio della squadra ospite si fa avanti, con Berzins e Corbacho che tentano di ricolmare un passivo importante. La rimonta non riesce e la partita termina con il punteggio di 87-77. Si tratta dell’ennesima sconfitta per il Rio Natura, che dalla partenza di Muscala non ha più trovato un’identità di squadra precisa. Per il Tuenti Movil, invece, la salvezza è sempre più vicina.
MVP: Kyle Kuric = Una settimana dopo il trentello contro il Cajasol, l’americano bissa il titolo di migliore in campo per i madrileni segnando 22 punti.
Tuenti Movil: Kuric 22, Banic 16, Slokar 14.
TL 20/27, T2 23/45, T3 7/20.
Rimbalzi: 38 (Slokar 9)
Assist: 15 (Colom 4)
Rio Natura: Peterson 21, Berzins 15, Corbacho 12.
TL 11/16, T2 21/36, T3 8/27.
Rimbalzi: 26 (Peterson 6)
Assist: 14 (Luz 5)
Il Valencia Basket doma un ostico Bilbao e con questa vittoria scrive un nuovo record nella propria storia: è la miglior stagione di sempre della squadra valenziana.
Valencia si affida ad un Justin Doellman semplicemente perfetto nella prima fase di gioco: 13 punti senza errori al tiro per l’americano, che guida i suoi sul 26-14 del primo quarto. Bilbao reagisce nel secondo periodo grazie alla produzione nel pitturato di German Gabriel, ma all’intervallo è la squadra di casa a rimanere in vantaggio per 42-36.
Al rientro dagli spogliatoi il team di Perasovic esprime un grande gioco, distribuendo bene il pallone e segnando con praticamente ogni giocatore sceso in campo. Ciononostante, i baschi rimangono a contatto, minacciosi alle spalle degli uomini naranja (62-53 prima dell’ultimo periodo). Nel quarto quarto ci pensa la freddezza dell’esperto Lavrinovic a siglare il successo dei padroni di casa contro un avversario tutt’altro che facile da affrontare. Forte di questa vittoria, Valencia si assicura il secondo posto matematico in campionato, mentre Bilbao ha la salvezza ormai in tasca.
MVP: Justin Doellman = In una partita in cui 7 giocatori di Valencia raggiungono una valutazione di dieci o più, spicca la prestazione al tiro di Doellman, che segna 13 punti senza errori giocando solamente 12 minuti.
Valencia: Doellman, Lucic e Lavrinovic 13, Dubljevic 11, Martinez 10.
TL 20/24, T2 15/30, T3 11/28.
Rimbalzi: 35 (Lavrinovic 7)
Assist: 23 (Lafayette 6)
Bilbao: Gabriel 17, Bertans 13, Mumbrù 12.
TL 12/16, T2 19/39, T3 7/19.
Rimbalzi: 30 (Gabriel 9)
Assist: 12 (Diaz 4)
FC Barcelona – Caja Laboral 91 – 75
Il Barca si aggiudica il big-match di giornata asfaltando il Caja Laboral di Sergio Scariolo, a cui non riesce la terza rimonta consecutiva in campionato.
Quando una squadra può permettersi di scegliere tra Tomic, Dorsey e Lampe da schierare sotto le plance, è difficile riuscire a batterla. Il Barca si gode il rientrante Tomic sin dai primi istanti, quando il croato annichilisce il reparto lunghi ospite (18-13 dopo i primi 10’). Il Caja Laboral prova a rientrare in partita ma paga la serata opaca della propria panchina. All’intervallo i padroni di casa sono davanti 40-31.
Anche nella seconda metà di gioco la storia non cambia: Nocioni ci mette cuore, anima e muscoli, ma i blaugrana rispondono con un Marcelinho Huertas da 20 punti in 26’ (64-52 al minuto 30’). Il Barca deve solamente controllare il risultato in un ultimo periodo che si rivela un festival degli attacchi. Anche i baschi divertono, ma, per quanto spettacolari, le loro giocate si rivelano inutili: 91-75 il risultato finale. In attesa del Clasico nelle Final Four di Eurolega il Barca dà una dimostrazione di forza non da poco, asfaltando un avversario che potrebbe incontrare durante i playoffs.
MVP: Ante Tomic = Prestazione totale del centro croato, che sfiora la doppia-doppia con 17 punti e 9 rimbalzi, ai quali vanno aggiunti anche 5 assist.
Barcelona: Huertas 20, Tomic 17, Oleson 16.
TL 15/19, T2 20/45, T3 12/26.
Rimbalzi: 40 (Tomic 9)
Assist: 20 (Tomic 5)
Caja Laboral: Nocioni 16, Pleiss 12, Hamilton e Heurtel 10.
TL 13/16, T2 19/40, T3 8/20.
Rimbalzi: 33 (Hanga e Pleiss 7)
Assist: 17 (Poeta 7)
Real Madrid – CAI Zaragoza 92 – 79
Il Real Madrid di un grande Rudy Fernandez si riscatta dalla sconfitta contro Valencia nel turno precedente, passeggiando su un CAI combattivo solo nella prima metà.
I madrileni iniziano male, permettendo a Saragozza di segnare con facilità soprattutto con i propri lunghi. Sanikidze e Jones fanno il bello e il cattivo tempo nel pitturato, portando il CAI davanti per 14-17 alla prima sirena. La reazione del Real non si fa attendere, ma gli sforzi difensivi non sono ancora sufficienti per bloccare le iniziative aragonesi. Nonostante le buone iniziative di Llull e Mejri, all’intervallo è la squadra di Abos ad essere davanti, seppur di poco (39-40).
Nella terza frazione di gioco, tuttavia, sale in cattedra un Rudy Fernandez dominante. La guardia di Palma de Mallorca gioca una pallacanestro divina, caricandosi i Blancos sulle spalle e staccando gli avversari, nonostante questi continuino ad abusare dei lunghi madrileni. Si entra nell’ultimo quarto sul punteggio di 67-60. Proprio nell’ultimo periodo si assiste alla disfatta di Saragozza, che coincide con la definitiva consacrazione di Rudy Fernandez. La partita finisce 92-79, con il Real che dimostra di essere ancora la squadra da battere in campionato. Saragozza, al contrario, ha ora gli stessi punti di Cajasol e Caja Laboral e vede in dubbio il suo settimo posto.
MVP: Rudy Fernandez = Mancano le parole per descrivere la partita di Fernandez, che ruba la scena ai compgani trascinando la squadra a suon di punti (30), rimbalzi (7) e assist (5).
Real Madrid: Fernandez 30, Llull 13, Rodriguez 9.
TL 17/17, T2 21/36, T3 11/29.
Rimbalzi: 34 (Fernandez 7)
Assist: 23 (Rodriguez 7)
Saragozza: Jones e Tabu 14, Tomas 13, Stefansson e Sanikidze 11.
TL 8/11, T2 22/39, T3 9/26.
Rimbalzi: 29 (Sanikidze 5)
Assist: 19 (Rudez 5)
Servono i tempi supplementari per decidere lo scontro tra Joventut e Murcia, ma alla fine è il team di coach Nicola a spuntarla, ipotecando la salvezza.
Sin dai primi istanti la partita è in pieno equilibrio; San Miguel guida Murcia con la sua produzione dalla lunga distanza, mentre i padroni di casa si affidano alla produzione nel pitturato del solito Savané (17-18 nel primo quarto). È lo Joventut a sembrare più in forma nel secondo quarto, grazie a Devoe Joseph, autore di 17 punti. Murcia rimane in scia, ma alla pausa lunga si trova sotto di tre (37-34).
Al rientro dagli spogliatoi la squadra ospite reagisce di carattere, grazie a Thomas Kelati e Nemanja Radovic, assoluti protagonisti della seconda metà della partita. Alla fine del terzo periodo il risultato è ribaltato, con l’Universidad Catolica davanti per 55-57. Nell’ultimo quarto, tuttavia, si sveglia dal proprio terpore Tariq Kirskay, che dopo un buon momento degli ospiti prende in mano lo Joventut, facendo sì che la partita vada all’Overtime.
Nei tempi supplementari, inizialmente, sembra che i neroverdi abbiano l’inerzia del match grazie John Shurna, letale dall’arco dei 6.75 m. Proprio quando la partita sembra indirizzata verso la squadra di Badaolna, però, Berni Rodriguez ribalta la partita, regalando a Murcia una vittoria fondamentale per la salvezza ormai quasi raggiunta.
MVP: Berni Rodriguez = il capitano della squadra di Nicola si rivela decisivo negli istanti finali del match, quando segna 5 punti consecutivi che spezzano le gambe agli avversari dello Joventut.
Joventut: Kirskay e Joseph 17, Savanè 13, Shurna 11.
TL 19/27, T2 18/38, T3 10/34.
Rimbalzi: 50 (Kirskay 11)
Assist: 16 (Vives 6)
Murcia: Kelati 19, Rodriguez, San Miguel e Radovic 13, Wood 12.
TL 11/19, T2 21/39, T3 12/24.
Rimbalzi: 27 (Radovic e Tillie 5)
Assist: 18 (San Miguel 5)
Unicaja Malaga – La Bruixa d’Or 91 – 75
L’Unicaja vince e diverte contro La Bruixa d’Or, basandosi su una difesa a dir poco impenetrabile che fa ben sperare in vista degli imminenti playoffs.
Il bilancio del primo quarto è impressionante e dà un’idea degli equilibri visti in campo: recuperi e contropiedi veloci sono il leitmotif dei primi dieci minuti di gioco, che si chiudono con l’Unicaja davanti per 24-12. Il secondo periodo e poco più equilibrato, con il giovane Kuzminskas che si aggiunge alla festa della squadra di Joan Plaza. La Bruixa d’Or, per parte sua, trova punti preziosi in Giannopoulos e Eriksson, ma questi non sono sufficienti a evitare un gap già significativo a metà della partita (48-32).
Nel terzo quarto Zoran Dragic mette la parola fine sulla prestazione mai iniziata de La Bruixa d’Or, segnando a raffica dall’arco dei tre punti (72-52 dopo il minuto 30’). L’ultimo quarto, ordinaria amministrazione per la squadra di Malaga, vede protagonisti un Domas Sabonis capace di segnare 13 punti nel garbage time concessogli da coach Plaza e un immortale Fran Vazquez, che chiude con 6 stoppate portandosi a 599 in carriera. L’Unicaja conquista così la propria sesta vittoria consecutiva, a un passo dalla certezza matematica del quarto posto. La Bruixa d’Or invece è sempre più vicina alla retrocessione.
MVP: Zoran Dragic = Il fratello del Goran di Pheonix tiene alto l’orgoglio sloveno guidando il proprio team alla ribalta con 16 punti e 6 rimbalzi.
Unicaja: Dragic 16, Sabonis 13, Kuzminskas e Stimac 11.
TL 29/39, T2 22/42, T3 6/15.
Rimbalzi: 41 (Dragic 6)
Assist: 23 (Vidal, Calloway, Suarez e Granger 4)
La Bruixa d’Or: Hernandez 13, Eriksson e Giannopoulos 12, Arteaga 10.
TL 8/12, T2 23/53, T3 7/20.
Rimbalzi: 34 (Arteaga 13)
Assist: 12 (Creus 4)
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