L’Italia molla nel finale: la Russia passa a Cagliari

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Occasione mancata. L’Italia a Cagliari si arrende alla Russia in una partita simile a quella dell’andata ma a parti invertite: abbiamo condotto per larghi tratti ma non abbiamo mai avuto la forza di operare lo strappo decisivo e nel finale siamo stati meno brillanti dei nostri avversari. Abbiamo pagato la poca precisione al tiro e nei momenti topici della gara, soffrendo la loro fisicità e aggressività.

Partita molto complessa già sulla carta: i russi vogliono riscattare la bruciante sconfitta di Mosca e sono obbligati a vincere per continuare a sperare nella qualificazione. La netta vittoria contro la Svizzera nell’ultima partita ha dato loro fiducia ma, dall’altra parte, trovano un gruppo molto affiatato e consapevole delle proprie capacità con l’aggiunta di un caloroso pubblico che si fa sentire già dall’inno nazionale.

Gigi Datome, protagonista indiscusso di inizio partita.

Pianigiani conferma in quintetto i soliti Cinciarini-Aradori-Gentile-Datome-Cusin, mentre gli ospiti, attorno al loro faro Mozgov, si presentano con Antonov, Voronov, Kurbanov e Ponkrashov, che segna i primi punti del match dalla lunetta. L’inerzia è però da subito azzurra grazie all’ottimo lavoro di Cusin nelle due metà campo e a due triple di Datome che ci fanno volare sull’8 a 2. La Russia riesce a riavvicinarsi immediatamente grazie all’impatto di Mozgov e agguanta la parità a quota 10. Le due squadre hanno poca fluidità in attacco ma i nostri si mantengono avanti grazie all’intensità difensiva e concretizzando i numerosi viaggi in lunetta guadagnati. Una tripla di un ottimo Vitali ci porta avanti 19 a 13 ma gli ospiti non demordono e con due pregevoli realizzazioni chiudono la prima frazione sotto di 2 punti (19-17).

Mozgov, come prevedibile, si dimostra l’avversario più ostico

Il secondo quarto si apre con uno scambio reciproco di triple e con la solita confusione in attacco dove continuiamo con qualche forzatura di troppo. Stefano Gentile delizia in contropiede con un passaggio no-look per Aradori ma non basta visto che dall’altra parte l’esperienza di Ponkrashov mantiene i russi a contatto e concede loro il primo vantaggio (24-25). Per nostra fortuna Ponkrashov è richiamato in panchina e la Russia fatica addirittura a costruirsi buoni tiri; non ne riusciamo ad approfittare in pieno e il rientro del play permette a Mozgov di pareggiare con un gioco da 3 punti, prima che lui stesso segni il canestro del 28 a 30. Con Datome già a 3 falli Alessandro Gentile si carica i compagni sulle spalle e la soluzione è vincente visto che ci riprendiamo di nuovo il vantaggio (34 a 33). La sfida è in perfetto equilibrio e ciò è testimoniato dal 36 pari sancito dalla sirena di metà gara. Gentile è il nostro mattatore con 14 punti di cui 12 dalla lunetta. Male invece le percentuali dal campo di tutta la squadra mentre la Russia è stata più precisa, soprattutto dall’arco dei 3 punti.

Duello Cusin-Mozgov che infiamma l’inizio del terzo periodo dove entrambe le compagini continuano ad errare nelle scelte in attacco. Datome torna dagli spogliatoi in maniera positiva, ma il solito Ponkrashov trascina i suoi con buona continuità. In attacco si fatica a costruire ma Aradori regala una perla sul finire dei 24 secondi: non scocca però la scintilla anzi, la sua giocata rimane estemporanea in un contesto dove la difesa e l’intensità sono le protagoniste assolute. La neo-guardia del Galatasaray è entrata però in ritmo e con un gioco da 3 punti in contropiede ci consente un breve allungo (47-42). Cervi e Datome fanno un enorme lavoro in difesa e Cinciarini lo premia con la tripla del +6, primo squillo della sua partita. Antonov risponde alla stessa maniera sulla sirena e gli ultimi 10 minuti iniziano con gli azzurri in vantaggio 50 a 47. 

Aradori inizia la sua partita nel terzo quarto

L’ultimo quarto vede l’Italia  in palla con la premiata ditta Datome-Cervi ad esaltarsi nel lavoro sporco. Quest’ultimo lascia però il parquet per un leggero problema fisico mentre il primo con tre liberi ci riconcede il massimo vantaggio sul + 6 ( 57-51). Gli ospiti sono duri a morire e ci mettono poco a far sentire di nuovo il loro fiato sul collo. Da parte nostra c’è una grande propensione ad andare a tirare dalla lunetta e, soprattutto, a trasformare i liberi ricevuti con Gentile che non sbaglia un colpo. L’Italia non ha mai la capacità di scappare definitivamente e la Russia la castiga con un sublime Ponkrashov che, con la tripla del 62 a 64,  obbliga Pianigiani al timeout. Al rientro sul parquet è Cusin ad ergersi a protagonista assieme alla poca precisione dei russi ai liberi. Ciò non basta perché la lucidità viene meno negli azzurri e Mozgov con il tap-in del 66 a 70 indirizza la partita sui suoi binari preferiti. La Russia fa 0\2 dalla lunetta con Kurbanov ma il rimbalzo non ci vede pronti: Ponkrashov non ce la fa ad ucciderci ma Datome ha la mano fredda e Gentile per la prima volta tradisce dalla lunetta. Dall’altra parte la nostra difesa ci mantiene vivi ma a rimbalzo i nostri sono ancora impreparati. Gli ultimi viaggi in lunetta servono solo a prolungare la nostra agonia e le nostre vane speranze: termina 68 a 72. Una sconfitta che non pregiudica nulla ma che ci avrebbe dato ancor più fiducia e convinzione. Ora bisogna resettare tutto e presentarci con la miglior concentrazione possibile al decisivo impegno con la Svizzera. Basterà avere la meglio sui non irresistibili elvetici per festeggiare la qualificazione.

MVP: Ponkrashov: 22 punti e miglior marcatore del match. Scelte sempre giuste, passaggi illuminanti, abilità nell’attaccare il ferro e nel tiro da fuori. Alimenta Mozgov con facilità e si prende le sue responsabilità. Principale artefice di questa vittoria.

 

 

Bernardo Cianfrocca

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