Ungheria – Italia 63-69
(14-20, 14-19, 23-13, 12-17)
E’ stato forse più complesso del previsto, ma l’Italia ce l’ha fatta. La vittoria in Ungheria è arrivata dopo una partita sofferta, ma rafforza la seconda posizione degli azzurri alle spalle della corazzata Lituania e li avvicina all’obiettivo Mondiale della prossima estate.
Gli azzurri iniziano in maniera opposta rispetto al gradevole e pirotecnico match contro la Polonia: in difesa mettono la museruola agli avversari, mentre l’attacco è meno arioso e fatica a trovate soluzioni comode. Basta comunque poco per scavare un buon solco su un avversario in difficoltà: +11 dopo una tripla di Abass. Qui però l’Italia abbassa un po’ la guardia e permette il rientro dei magiari, trascinati da un intraprendente Vojvoda. Dopo l’iniziale 14-20, l’Ungheria si riavvicina sensibilmente con il suo ottimo play e approfittando di qualche errore di troppo al tiro dei nostri. Vitali però inizia ad offrire cioccolatini ai suoi compagni, in particolar modo alla coppia Melli-Brooks, che dimostra una notevole intesa tra post alto e basso. Al suono della campana il vantaggio ospite è meritatamente in doppia cifra (28-39).
Nel terzo periodo l’Italia disfa lo sforzo sin lì prodotto, lasciandosi completamente preda dell’energia ungherese, che la divora letteralmente. In attacco si fa molta confusione, con la coppia di veterani Cinciarini-Aradori mai in partita e nessuno, ad eccezione di Datome, in grado di prendersi responsabilità oltre il dovuto. Vojvoda e Govens inscenano un efficiente spettacolo balistico, al quale l’Italia mostra segni di reazione solo con l’ingresso di Filloy, non certo restio a prendersi e infilare tiri ad alto coefficiente di difficoltà. L’Ungheria va anche avanti nel punteggio per la prima volta ma è Biligha, ancora molto prezioso in uscita dalla panchina, a dare manforte e segnare il 51-52. Arrivare punto a punto alla fine sarebbe pericoloso, perciò l’Italia prova ad accumulare nuovo vantaggio: Datome inventa da una parte e l’altra del campo, stoppando e segnando triple impossibili. I padroni di casa non muoiono nemmeno quando vanno sotto di 9 punti, ancora con una buona giocata di Biligha, rituffandosi nel minuto finale con solo un possesso di distanza (63-66). Gli azzurri hanno però il tempo dalla loro parte e con una buona difesa e una discreta precisione dei liberi sigillano la sfida sul 63 a 69. Qualcuno, a casa, starà già srotolando le cartine della Cina?
TABELLINI: UNGHERIA: Vojvoda 25, Eilingsfeld 8, Goloman 9, Perl 7, Benke 9, Filipovity n.e., Govens 5, Horti ne, Juhos, Kovacs, Rujak, Toth.
ITALIA: Brooks 4, Datome 18, Filloy 3, Melli 11, Vitali L. 3, Abass 5, Aradori 2, Biligha 11, Cinciarini, Della Valle 7, Sacchetti 4, Vitali M. 1.
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