Livio Proli, presidente dell’Olimpia Milano, si è incontrato nella redazione della Gazzetta dello Sport per commentare la vittoria dello scudetto arrivata dopo 18 anni, contro la più grande rivali degli utimi anni: la Mens Sana Siena alla sua ultima apparizione in Serie A.
Le prime parole di Proli sono dedicate al futuro di Alessandro Gentile, cercato in tutta Europa e di cui gli Houston Rockets hanno acquistato i diritti. Per la gioia dei tifosi, il presidente biancorosso sfata subito le prime ansie dei tifosi.
C’è l’accordo con il giocatore, rimarrà a Milano. Da tempo siamo d’accordo che Alessandro crescerà a Milano, con noi, fino a quando non sarà pronto per il grande salto. In Italia e in Europa il ragazzo ha sposato la causa Olimpia, non c’è la possibilità di vederlo con un altra maglia: finchè rimarrà di qua, lo farà con noi.
Non possono mancare dichiarazioni riguardo all’altro gioiellino della nazionale firmato Olimpia, Nicolò Melli.
Melli ha fatto il salto di qualità quest anno, ma deve avere un po’ più di continuità e convincersi di poter essere un difensore incredibile, che è la sua qualità più grande. Lo voglio più sporco e ruvido. Lui è perfetto: corretto, educato, il marito che tutte le mamme vorrebbero per la propria figlia. Speriamo rimanga con noi, rientra nel nostro progetto.
Curtis Jerrells è invece l’uomo del mercato al momento: lui vuole rimanere a Milano, ma ci sono moltissime squadre pronte a fare follie. Proli risponde con toni molto duri alla domanda sul futuro del numero 55:
Stiamo cercando di rinegoziare i diversi contratti. Ora tutti cercano di monetizzare al massimo lo scudetto, ma noi siamo un gruppo ricco che non intende sperperare il denaro: abbiamo 10’000 dipendenti, l’85% di loro guadagna 1500 euro al mese. A Milano è tutto più costoso, per gli impianti spendiamo milioni, col costo del lavoro, dei trasferimenti, delle assicurazioni. Spendiamo due milioni già solo prima di scendere in campo. Abbiamo vinto lo scudetto spendendo, come netto dato ai giocatori, la cifra più bassa dei 6 anni di Giogio Armani all’Olimpia. È una soddisfazione in più. Ora è cominciato il valzer delle oscenità con con richieste inaccettabili. Non siamo una mucca da mungere. Vogliamo trovare un punto d’incontro senza derogare dalla nostra filosofia.
Infine, due parole su Daniel Hackett e Luca Banchi:
Daniel non era al massimo a causa dell’infortunio alla schiena, mentre Banchi si sarebbe dovuto operare per un problema fisico e invece ha stretto i denti, grazie, tra l’altro, a parecchie infiltrazioni di cortisone. La finale contro Siena è stata molto particolare per lui che là ha vissuto per sette anni. Sul campo voleva sbranare Siena, dal punto di vista umano ha sofferto molto per i dipendenti della Mens Sana che all’improvviso si sono trovati senza lavoro. Emotivamente questa finale lo ha provato parecchio.
Fonte: La Gazzetta dello Sport
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