Matteo Librizzi esulta con i tifosi dopo la vittoria della Pallacanestro Openjobmetis contro la Dinamo Sassari

Mancava un ultimo tassello a Varese: il coraggio di evolversi fino in fondo

Serie A News

Due settimane fa, sempre dalla tribuna stampa della Itelyum Arena, raccontavamo di una Varese sull’orlo del baratro. La sconfitta amara contro Cremona aveva lasciato ferite profonde: una partita accarezzata e poi sfuggita di mano, lasciando una sensazione di vuoto, quasi di resa. Sembrava l’inizio della fine.

E invece, qualcosa è cambiato.

Prima il colpo di reni contro Napoli, poi — nell’ultimo turno — il successo preziosissimo contro Sassari. Due punti d’oro, che come mostra la classifica valgono (quasi) la salvezza. Ma soprattutto, raccontano di una squadra che ha deciso di non mollare, di alzare la testa nel momento più complicato.

Nell’89-84 pre-pasquale contro la Dinamo, la Openjobmetis non è stata glaciale e spietata come a Napoli. Ma ha mostrato un altro tratto del suo nuovo volto: la capacità di restare lucida nel caos. Sopra di 13, si è vista rimontare fino a un solo possesso. Un altro scivolone sembrava dietro l’angolo. E invece no: nessuna crisi, nessun crollo. La squadra di coach Giannis Kastritis ha guardato in faccia le difficoltà e le ha respinte con personalità.

È questo il passo in avanti più importante: un altro tassello della sua evoluzione mentale, prima ancora che tecnica. Perché una squadra che prima si spezzava, ora regge. E, passo dopo passo, prova a scrivere una storia diversa.

“Nessuno tra staff e giocatori ha mai avuto l’impressione che avremmo potuto perdere. In settimana abbiamo lavorato sodo e in questo match siamo riusciti a dare la nostra impronta: i giocatori meritano tanto per come hanno chiuso la gara” .

Coach Kastritis, supportato dall’ottimo lavoro del suo staff, ha trasformato un gruppo di individualità in una Squadra. In questa edizione di LBA, Varese non era mai riuscita a vincere almeno due partite consecutive almeno due volte (soltanto a gennaio ne aveva collezionate 3 con Napoli, Sassari e Treviso). Ora ne ha portate a casa tre delle ultime quattro. E non per caso. Gli episodi lo raccontano meglio di ogni analisi. Uno su tutti: Librizzi, cuore pulsante di questa squadra e MVP di serata con 12 punti in appena 15 minuti, è costretto a uscire per falli con 4’06” ancora da giocare, sul 78-72 per Varese. Il momento è critico. Ma la OJM, pur scossa, non si scompone: dopo il timeout, ritrova equilibrio e lucidità nei 14 punti realizzati negli ultimi 6’ da Mitrou-Long, Alviti, Assui e Hands. Una reazione da squadra vera, appunto.

Faccia tosta. Fiducia. Il risultato – finale – di come metodo e disciplina abbiano plasmato un’identità riconoscibile. Un potenziale che, da nascosto, è diventato visibile, concreto. Come un fenotipo sportivo: ogni dettaglio — dall’atteggiamento alla coesione in campo — è frutto di un dialogo continuo tra ciò che la squadra era sulla carta e ciò che è diventata, vivendo e adattandosi alle difficoltà.

Matteo Bettoni

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.