Torino: si riparte da DJ White e Coach Vitucci, le uniche conferme per un’annata migliore

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Manital Auxilium Torino

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Roster:

PM: Chris Wright, Giuseppe Poeta
G: Tyler Harvey,
Mirza Alibegovic
AP: Deron Washington
AG: Jamil Wilson,
David Okeke, Valerio Mazzola
C: DJ White,
Abdel Fall

Coach: Francesco Vitucci

 

La stella

L’anno scorso è stato probabilmente l’unico giocatore della squadra che ha rischiato la retrocessione a salvarsi. In estate i tifosi chiedevano a gran voce la sua riconferma ma lui, nonostante abbia sempre confermato di trovarsi benissimo a Torino, sperava nella chiamata di una squadra impegnata in una dj white torinocompetizione europea. Quando questo però non è accaduto, la società piemontese è stata subito pronta a riaccoglierlo a braccia aperte. DJ White, centro di 206 cm per 114 kg, la scorsa stagione è stato il quarto miglior realizzatore della Serie A, con 17,1 punti di media a partita. Il ruolo di finalizzatore però non descrive in pieno le caratteristiche del giocatore dell’Alabama, come testimonia la valutazione media dell’anno scorso anno 21,7. Gran rimbalzista e difensore, White è soprattutto un leader, cosa che gli ha permesso di essere nominato co-capitano della squadra al fianco di Peppe Poeta.

Da lui, una delle poche certezze di una Torino completamente rivoluzionata, ci si aspetta una stagione sui livelli di quella conclusa da qualche mese.

L’arma in più: Tyler Harvey

Su Harvey, classe ’93 di 193 cm per 84 kg, ricadono le migliori aspettative della società torinese. La guardia californiana arriva dagli Erie BayHawks, squadra militante in D-League ed affiliata agli Orlando Magic.
Dopo esser stato protagonista del campionato NCAA con l’Eastern Washigton College fino al 2015, Harvey viene scelto durante il Draft NBA proprio da Orlando con la 51^ scelta, ma viene subito trasferito in D-League. Qui colleziona 12 punti di media in 26 minuti, tirando con il 35% da tre punti, che gli valgono la chiamata alla Summer League 2016, sempre con la franchigia della Florida.

harvey torino

Harvey arriva a Torino con l’etichetta di tiratore mancino con una buona visione di gioco. Avrà il compito di far dimenticare ai tifosi torinesi l’incubo Dawkins, ma da quanto fatto vedere nelle prime uscite stagionali, i presupposti sembrano essere decisamente migliori.

Mercato estivo

Il primo colpo della dirigenza torinese è stato l’arrivo di Marco Atrapaldi come Responsabile dell’Area Tecnica. A lui il presidente Forni ha affidato il difficile compito di assemblare la squadra, rifondandola completamente attorno all’unico confermato White ed a Coach Vitucci. L’idea era quella di mettere insieme un gruppo ben equilibrato dal punto di vista dell’esperienza, con 5 stranieri da affiancare ad altrettanti italiani. Proprio questi ultimi sono stati il primo obiettivo della dirigenza, visto il mercato ridotto rispetto a quello USA, ed è così che a ruota sono arrivati Poeta, da Trento, Fall, da Casale, Alibegovic, dalla alibegovic vitucci torinoneopromossa Brescia, Mazzola da Bologna sponda Virtus e infine il giovanissimo Okeke, promettente classe ’98.

Con il pacchetto italiani al completo, Atrapaldi è partito per gli States e ha dato inizio alla ricerca degli americani da quintetto. Oltre White, è arrivato quasi subito Washington, reduce dall’ottima stagione a Cremona, seguito a ruota da Harvey e Wilson. L’ultimo elemento del roster, il playmaker, è stato quello più difficile da trovare.  Per quasi un mese, alla Manital sono stati accostati molti nomi, passando dall’ex Capo d’Orlando Boatright all’ex NBA Telfair, ma alla fine Atrapaldi ha portato a Torino Chris Wright, visto l’anno scorso a Varese. Avrà lui le chiavi della squadra in mano.

Le aspettative

Ottenere un risultato peggiore della scorsa stagione, sia in termini di posizionamento che di qualità di gioco, è difficile se non impossibile. Il punto di partenza è il penultimo posto ottenuto all’ultima giornata, da lì si potrà solo migliorare. Le premesse sono buone: la squadra è ben bilanciata, il gruppo sembra già molto unito e il precampionato ha regalato finora discrete soddisfazioni, nonostante la recente sconfitta contro Pesaro. L’obiettivo non può che essere la conferma di una salvezza più tranquilla rispetto a quella di pochi mesi fa.

Simone Soranzo
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